Visualizza/apri - POLITesi

Politecnico di Milano
Facoltà del Design
Corso di laurea magistrale in
Design & Engineering
Tesi di Laurea
Relatore:
Matteo Ingaramo
Studente:
Gabriele Crivelli
Matricola:
722358
ALT
2
INDICE
1. Introduzione
1.1 Ipotesi progettuale
1.2 Sviluppo progetto
2. Ricerca
2.1 Ricerca Progettuale
2.1.1 Ricerca generica
2.1.1.1 Scelta estintori
2.1.2 Ricerca approfondita_estintori portatili
2.1.2.1 Manutenzione
2.1.2.2 Funzionamento e classificazione
2.1.2.3 Descrizione e vincoli
2.1.2.4 Generalità
2.3 User centered design
2.3.1 Validazione di usabilità: test
2.3.2 Validazione di usabilità: risultati test
2.4 Brief
3. Reverse engineering
3.1 Investigazione
3.2 Esperienza concreta
3.2.1 Analisi oggetto campione
3.2.2 Storyboard uso tipico
7
8
9
2.1.2.5 Funzionamento
2.1.2.6 Tenuta del propellente
2.1.2.7 Requisiti dei componenti
2.1.2.8 Supporto estintore portatile
2.1.2.9 Resistenza alla corrosione
2.1.2.10
Identificazione estintori d’incendio portatili
2.1.3 Vincoli progettuali
2.1.4 Ricerca brevettuale
2.1.5 Ricerca in ambiti differenti
2.1.5.1 Azionamento leva e tasto di sicurezza con una sola mano
2.1.5.2 Erogazione del prodotto attraverso un canale esterno
2.1.6 Ricerca fascia di mercato utile
2.2 Analisi specifiche di prodotto
2.2.1 Identificazione dei requisiti del cliente
29
30
35
35
37
38
39
40
2.2.2 Benchmark fra i prodotti esistenti
2.2.3 Benchmark delle metriche
41
44
2.2.4 Benchmark dei requisiti 45
2.2.5 Identificazione delle specifiche obiettivo 46
23
24
24
26
26
27
10
12
12
13
14
14
16
22
22
47
49
52
54
3.2.3 Identificazione dei gruppi funzionali
3.2.4 Analisi cinematica estintore
3.3 Specifiche di produzione
4. Concept
4.1 Definizione del progetto
4.1.1 Sviluppo concept
56
58
60
61
62
65
68
70
71
72
74
3
4.2 Meccanica
4.3 Funzionalità ed ergonomia
75
78
5. Design definitivo
5.1 Scheda riassuntiva design definitivo
5.2 Differenziazione estetica
89
92
95
96 5.3 Differenziazione funzionale
5.4
Contesti d’uso
5.5 Storyboard fasi di montaggio
97
98
105 5.6 Storyboard uso tipico
5.7 Verifica ergonomica
5.8 I componenti interni
5.8.1 Cinematismo dei componenti interni
5.8.2 Analisi cinematica
108
109
112
113
5.9 Riposizionamento estintore
6. Engineering: scelta delle tecnologie di produzione
114
116
6.1 Specifiche di produzione dei nuovi componenti 117
6.1.1 Specifiche di produzione estintore
6.1.2 Specifiche di produzione sostegno estintore
117
126
6.2 Scelta del processo
7. Engineering: selezione dei materiali
7.3 Schede dei materiali
8. Engineering: calcolo dei costi
8.1 Calcolo dei costi degli stampati
130
7.1 Resistenza alla fiamma
7.2 Metodo di selezione applicato ai componenti
131
133
135
7.2.1 Metodo selezione componenti estintore 135
7.2.2 Metodo selezione componenti sostegno estintore
144
149
153
154
8.1.1 Calcolo dei costi componenti estintore
8.1.2 Calcolo dei costi componenti sostegno
8.2.2 Costi assemblaggio sostegno estintore
8.2.3 Conclusione dei costi
8.3 Specifiche finali estintore
8.2 Calcolo dei costi di assemblaggio
8.2.1 Costi assemblaggio estintore
155
180
195
196
199
201
202
9. Conclusioni
Bibliografia
Software utilizzati
Ringraziamenti
203
205
207
208
4
5
1. I
NTRODUZIONE
Punto di partenza di tutto il percorso della tesi è quello di mettere in luce tutto il processo di progettazione appreso durante il percorso di studi in Design &
Engineering, sperimentando metodologie e scelte che sappiano sottolineare la metodologia di analisi appresa.
La seguente tesi, di tipo progettuale, spiega il processo attraverso il quale si giunge alla definizione di un prodotto: si parte da una fase di ricerca iniziale, poi si passa attraverso una fase di design definitivo, fino a giungere alla fase di ingegnerizzazione.
Tutto il percorso è ben delineato da fasi precise e dettagliate per mostrare il processo in maniera molto oggettiva, per poter descrivere un processo che si adatti bene a grosse quantità e facilmente applicabile a qualsiasi prodotto a carattere industriale.
La scelta è ricaduta su un estintore perché si è avuta la possibilità di collaborare con un’azienda produttrice, MB estintori, che ha messo a disposizione le sue conoscenze e le sue esperienze per gli aspetti prettamente tecnici di funzionamento, ma anche le proprie esperienze di
“diversificazione” del prodotto in relazione alla fascia di mercato.
Questo approccio fortemente analitico verso una riprogettazione dell’estintore, non vuole semplicemente trovare un nuovo modo per esporre il prodotto, ma soprattutto valutare le alternative possibili e cercare la soluzione più semplice, facendo delle scelte ponderate e logiche ad ogni passaggio.
Non è un semplice re-styling dell’estintore, quindi, ma è un approccio al progetto con regole ben definite, tale da poter fondere buon design, funzionalità, ergonomia, coerenza estetica e ingegnerizzazione del prodotto.
6
1.1
I
POTESI PROGETTUALE
Come in ogni progetto, il punto di partenza è un ipotesi.
La domanda iniziale che ci poniamo per sviluppare il tutto è la seguente:
“Potrebbe essere progettato un estintore funzionale, facendo dell’innovazione nel campo dell’interfaccia e dell’estetica, ottenendo una chiara diffe renziazione dell’aspetto esteriore rispetto all’oggetto iniziale, mantenendo la minima differenziazione della meccanica interna?
”
La questione è molto complessa ed articolata.
Appare su bito chiaro che l’estetica di questa tipologia di oggetto è ben radicata da molti anni. Ciò rende tutto più difficile perché si andrà a riprogettare l’estetica attingendo da campi differenti.
L’ulteriore difficoltà che dovremo affrontare sarà quella di ottenere la miglior differenziazione esterna, riducendo al minimo le modifiche della meccanica interna. Nel processo produttivo ciò sarà molto importante perché metterà sul mercato un prodotto nuovo che manterrà inalterati i costi sulla meccanica interna, da tempo ben consolidata, e prevederà degli investimenti, solo, sull’involucro esterno.
7
1.2
S
VILUPPO PROGETTO
Schema 1: Sviluppo progetto
Con questo semplice schema si vuole sintetizzare quello che sarà il processo di sviluppo del progetto.
Partiremo analizzando tre tematiche principali: ricerca sul prodotto esistente, analisi delle specifiche che il prodotto dovrà avere e analisi dei bisogni e delle abitudini dell’utente.
Alla fine di questa fase di ricerca saremo in grado di tracciare le linee guida del nostro brief.
Tenendo sempre in forte considerazione il nostro brief andremo ad eseguire un’attenta analisi d’uso su estintore campione. Poi ricercheremo dei modelli che ci possano offrire analogie tecnologiche da studiare.
In seguito svilupperemo diversi concept tra cui ne redigeremo uno definitivo.
Ora, avendo determinato un concept definitivo, svilupperemo tutte le soluzioni tecniche, disegni tecnici e analisi di costo.
Determineremo così il nostro progetto.
8
2. R
ICERCA
test usabilità tecnologie costruzione analisi specifiche prodotto
RICERCA
normative e vincoli ricerca in ambiti differenti ricerca brevettuale
Schema 2: Sintesi aree chiave sviluppo ricerca
L’estintore è un mezzo di semplice utilizzo ma per ottenere le migliori prestazioni occorre conoscere le caratteristiche, la tecnica, e i limiti d’impiego e l’agente estinguente in esso contenuto.
Inoltre occorre conoscere bene il pensiero dell’utilizzatore finale, gli obiettivi dell’azienda, i brevetti del prodotto e le normative a cui è soggetto.
Insomma, abbiamo bisogno di un’ampia fase di ricerca che ci possa condurre a tracciare con estrema certezza un brief di progetto su cui lavorare.
Abbiamo, così, organizzato la fase di ricerca in tre categorie principali che si miscelano e si intersecano tra loro: una prima fase di ricerca progettuale, poi una di analisi delle specifiche di prodotto e una d i analisi dell’utilizzatore.
Sviluppo della ricerca:
_ Ricerca progettuale
In questa fase andremo a determinare quelli che sono i vincoli e le caratteristiche che il nostro estintore dovrà avere. Per far questo abbiamo suddiviso la ricerca in diverse sottofasi:
Ricerca generica
In questa fase analizzeremo il prodotto estintore e i vari accessori dell’azienda di riferimento.
Capiremo il prodotto in maniera basilare: come è fatto e a cosa serve.
Tramite l’azienda avremo un campione di estintore utile in questa fase.
9
Ricerca approfondita
Una volta circoscritto il prodotto, si passa alla fase successiva, si osservano i prodotti in maniera più approfondita per capire le differenze tecniche materiche e funzionali.
Attraverso un’attenta analisi di norme e normative.
Ricerca brevettuale
Terminata la ricerca di prodotti sul mercato e avendo capito a fondo cos’è un estintore passeremo alla ricerca di brevetti sia nuovi che vecchi. Il tutto per capire quali soluzioni, o quali strade sono già state affrontate, per risolvere ad esempio problemi di tipo meccanico o chimico o come è venuto ad evolversi il prodotto nel corso degli anni.
Ricerca in ambiti differenti
È molto interessante, soprattutto nella fase di concept, analizzare altri prodotti in diversi campi per trarne utili spunti progettuali. Si potrà ad esempio riprendere un’interfaccia o una soluzione che risulta essere già ben consolidata in un altro ambito e che potrebbe essere ben consolidata in altri ambiti.
_Analisi specifiche di prodotto
Requisiti del cliente
In questa fase analizzeremo a fondo i requisiti del cliente osservando e tracciando con accurata precisione il contesto d’uso del prodotto.
Fase di benchmark
Come conseguenza diretta della fase sopra elencata entriamo in questa fase. Inizieremo con un benchmark funzionale utile a capire e a confrontare i diversi prodotti sul mercato e a valutarli in maniera molto chiara e diretta tramite metriche e valori associati ad essi.
Questa fase risulta essere fondamentale per capire l’orientamento del mercato e le esigenze dell’azienda, inoltre ci potrà aiutare a trovare aree o nicchie progettuali.
Specifiche obiettivo
In quest’altra fase riassumeremo tutti i risultati ottenuti andando a delineare una lista chiara ed esaustiva delle specifiche obiettivo che il nostro prodotto dovrà avere.
_User Centred Design
In questa sotto-sezione, invece, andremo ad analizzare quello che sono i bisogni dell’utente tramite test specifici, sempre in relazione al capitolo precedente.
10
2.1.1
R
ICERCA GENERICA
L’estintore è un apparecchio di pronto intervento che contiene un agente estinguente che può essere proiettato e diretto sul fuoco sotto l’azione di una pressione interna.
Quest’azione può essere generata da una compressione preliminare permanente, oppure da una reazione chimica o infine per liberazione di un gas ausiliario.
1
Gli estintori che raggiungono l’autorizzazione alla commercializzazione seguono dei precisi test secondo la normativa vigente (la principale:
UNI EN-3), che affronteremo in seguito, diventano prototipi omologati.
La punzonatu ra sul serbatoio dell’estintore, garanzia dell’omologazione, contiene l’anno di costruzione, il numero di matricola progressivo e il codice del costruttore.
L’estintore si divide in due macroaree: portatili e carrellati.
Estintori portatili
Gli estintori di questa tipologia sono di dimensioni e peso modesti, sono concepiti per essere portati ed utilizzati a mano. Gli estintori portatili sono mezzi di immediato intervento e sono immediatamente usabili da una sola persona. Essi servono per estinguere i principi d’incendio e hanno massa inferiore hai 20 Kg.
Estintori carrellati
Questi estintori, invece, sono dotati di ruote, sono di dimensioni e peso maggiori e sono concepiti per essere trascinati pure a mano sul posto dell’incendio, entro un raggio di alcune decine di metri dalla loro posizione.
Gli estintori carrellati, che hanno carica e gittata maggiore dei porta tili, servono nel caso non sia stata sufficiente l’azione degli estintori portatili.
Quelli di maggiori dimensioni richiedono l’intervento di due persone. Le cariche nominali degli estintori carrellati
2
vanno da
50 a 150 litri per la schiuma, da 18 a 54 kg per l’anidride carbonica, e da 30 a 150 kg per la polvere
3
.
Un estintore si definisce, convenzionalmente, carrellato se ha massa superiore hai 20Kg.
1
Cfr. All. A del D M. 20/12/1982, «Norme tecniche e procedurali, relative agli estintori portatili d’incendio, soggetti
all’approvazione del tipo da parte del Ministero dell’interno»
2
Il D.M. 6 marzo 1992, «Norme tecniche e procedurali per la classificazione della capacità estinguente e per
l’omologazione degli estintori arrellati di incendio» stabilisce che la valutazione delle caratteristiche e delle prestazioni nonché la classificazione si effettuano secondo quanto specificati nella norma UNI 9492/CNVVF/CPAI
«Estintori carrellati d’incendio - Requisiti di costruzione e tecniche di prova»
3
La norma UNI 9492 prevede una carica massima di polvere di 150 kg. Esistono comunque “gruppi a polvere” con una carica di 250 kg, autotrainabili o automontati, per impiego industriale. I gruppi autotrainabili sono utilizzati per creare delle stazioni temporanee antincendio in occasione di lavori a fuoco in aree isolate.). In questi gruppi, la manichetta può essere del tipo semirigido o del tipo flessibile. Nel primo caso, essa può anche essere svolta solo parzialmente dal suo supporto al momento dell’uso. Però è pesante, non molto lunga e non consente all’operatore grande mobilità. Nel secondo caso, invece, la manichetta deve essere rimossa dal suo supporto e svolta completamenteprima di mettere in pressione il gruppo (altrimenti potrebbe bloccarsi e non potersi più svolgere).
Questo svantaggio è però ampiamente compensato dal fatto che la manichetta è più leggera, più lunga e più maneggevole, per cui, in mano ad un operatore ben addestrato, con essa si possono ottenere dall’estintore risultati notevolmente superiori. L’erogatore è del tipo a pistola con diffusore.
11
2.1.1.1
S
CELTA ESTINTORI
In merito agli estintori portatili e carrellati l
’allegato V del D.I. 10/3/1998
4 stabilisce che: «La scelta degli estintori portatili e carrellati deve essere determinata in funzione della classe di incendio e del livello di rischio del luogo di lavoro.
Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispondere ai valori indicati nella tabella I, per quanto attiene gli incendi di classe A e B ed ai criteri di seguito indicati:
- il numero dei piani (non meno di un estintore a piano);
- la superficie in pianta;
- lo specifico pericolo di incendio (classe di incendio);
- la distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore (non superiore a 30 m).
Per quanto attiene gli estintori carrellati, la scelta del loro tipo e numero deve essere fatta in funzione della classe di incendio, livello di rischio e del personale addetto al loro uso.»
Tabella V-1 D.M. 10/3/1998, All. V Estintori – Capacità estinguente
Tipo di estintore Superficie protetta da un estintore
13 A
– 89 B
21 A
– 113 B
34 A -144 B
55 A
– 233 B
Rischio basso
100m
2
150m
2
200m
2
250m
2
Rischio medio
-
100m
2
150m
2
200m
2
Rischi alto
-
-
100m
2
200m
2
È importante che essi siano ben visibili, raggiungibili e segnalati con gli appositi cartelli. Salvo le diversità connesse al differente tipo di estinguente richiesto dagli specifici rischi da cui proteggersi, è consigliabile che, nello stesso locale o fabbricato o stabilimento, gli estintori siano tutti dello stesso modello o per lo meno di modelli molto simili.
Questo per evitare incertezze al momento dell’impiego. Nei fabbricati, gli estintori portatili devono essere ubicati preferibilmente lungo le via di uscita, in prossimità delle uscite e fissati a muro.
Estintore Gallo
MB estintori
4
Decreto Interministeriale 10 marzo 1998, «Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro».
12
2.1.2
R
ICERCA APPROFONDITA
_
ESTINTORI PORTATILI
Dopo aver osservato quello che è lo stato dell’arte e le macroaree nel mondo degli estintori, insieme al responsabile tecnico dell’azienda: Giorgio Restelli, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione verso gli estintori portatili.
2.1.2.1
M
ANUTENZIONE
:
S
ORVEGLIANZA
, C
ONTROLLO
,
REVISIONE
Tutti gli estintori sono soggetti a sorveglianza, controlli e revisioni periodici in conformità alle disposizioni di legge in materia.
In Italia i criteri per effettuare la sorveglianza, il controllo, la revisione e il collaudo degli estintori, ai fini di garantirne l’efficienza operativa sono prescritti dalla norma UNI 9994
5
.
Riportiamo da questa norma:
«5.1. Sorveglianza. Consiste in una misura di prevenzione atta a controllare, con costante e particolare attenzione, l’estintore nella posizione in cui è
collocato, tramite l’effettuazione....» di una serie di accertamenti elencati nella norma.
In altre parole, la sorveglianza consiste nel tenere continuamente sotto controllo l’estintore in loco per rilevare e correggere eventuali anomalie.
«5.2. Controllo. Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza almeno semestrale, l’efficienza dell’estintore, tramite
l’effettuazione....» di una serie di accertamenti elencati nella norma. Tra gli accertamenti richiesti vi sono verifiche delle cariche e dei propellenti mediante pesata e misurazioni manometriche.
Dobbiamo far notare, però, che la periodicità dei controlli per il settore navale
è stabilita da appositi atti regolamentari del Ministero competente.
«5.3. Revisione. Consiste in una misura di prevenzione, di frequenza almeno pari a quella indicata dal prospetto, atta a verificare, e rendere
perfettamente efficiente, tramite l’effettuazione....» di accertamenti e interventi elencati nella norma. Tra essi è inclusa la ricarica e/o sostituzione dell’agente estinguente.
I tempi massimi per effettuare la revisione con sostituzione della carica sono i seguenti:
Estintori a polvere: 36 mesi
Estintori ad acqua o a schiuma: 18 mesi
Estintori ad anidride carbonica: 60 mesi
Estintori ad idrocarburi alogenati: 72 mesi
Gli estintori per fuochi di classe D
6
non sono normati dalla normativa UNI, né esistono fuochi di prova standardizzati per tali fuochi. Le prove vanno fatte sui singoli metalli da proteggere. Un estinguente adatto per un metallo può rivelarsi pericoloso se usato su un altro metallo. Inoltre le differenze nello stato fisico del metallo influiscono molto sulle difficoltà che si incontrano nell’estinzione.
Gli estinguenti di classe D agiscono come materiale inerte che deve coprire il metallo in fiamme, separarlo dall’aria e consentirgli di raffreddarsi.
5
La norma prevede un cartellino di manutenzione. Il cartellino è il documento che attesta gli interventi effettuati in conformità alla norma stessa.
6
Per la classe D si prendono in considerazione i fuochi di metalli leggeri ovvero di sostanze chimiche combustibili in presenza di aria, reattive in presenza di acqua o schiuma. Ad esempio: fosforo, alluminio, sodio, potassio.
13
Essi vanno quindi erogati dolcemente sul materiale che brucia per ben coprirlo e, in particolare se questo è minuto, per evitare di sollevare polvere del metallo che potrebbe estendere l’incendio o dar luogo ad esplosioni.
Inoltre, gli estinguenti devono essere caricati perfettamente secchi e mantenersi tali nel tempo.
Caratteristiche di questi estintori devono quindi essere una bassa velocità di erogazione e una perfetta tenuta. La pressurizzazione va fatta con gas inerte
(argon).
14
2.1.2.2
F
UNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
Le norme tecniche ministeriali per l’approvazione degli estintori portatili antincendio forniscono definizioni e indicazioni sulla classificazione di questi mezzi di pronto intervento. Riportiamo qui di seguito per riassunto dal D.M.
20/12/1982, All. A, quelle parti delle norme che riteniamo più utili ai fini del progetto.
«1.
GENERALITÀ
1.2. Definizioni.
Un estintore è un apparecchio contenente un agente estinguente che può essere proiettato e diretto su un fuoco sotto l’azione della pressione interna.
Questa pressione può essere fornita da una pressione preliminare permanente, da una reazione chimica o dalla liberazione di un gas ausiliario.
Un estintore portatile è concepito per essere portato ed utilizzato a mano e che, pronto all’uso, ha una massa minore o uguale a 20 kg.
L’agente estinguente è il complesso del o dei prodotti contenuti nell’estintore; la sua azione provoca l’estinzione.
La carica dell’estintore è la massa o il volume dell’agente estinguente contenuto nell’estintore. Dal punto di vista quantitativo, la carica degli apparecchi a base di acqua si esprime in volume (litri) e quella degli altri apparecchi in massa (chilogrammi).
1.3. Designazione di un estintore.
Un estintore è designato dall’agente estinguente che esso contiene.
Gli estintori attualmente si dividono in:
- estintori ad acqua (fig. a.)
- estintori a schiuma (fig. b.)
- estintori a polvere (fig. c.)
- estintori ad anidride carbonica (fig. d.)
- estintori a idrocarburi alogenati (fig. e.)
15
1.4. Durata di funzionamento
Definizione
La durata di funzionamento è il tempo durante il quale si verifica la proiezione dell’agente estinguente, senza che vi sia stata interruzione nella proiezione, con valvola totalmente aperta e senza tener conto dell’emissione del gas propellente residuo.
La tabella I dà la durata minima di funzionamento degli estintori.
Tabella I D.M. 20/12/1982 All. A – Estintori portatili, durata
Massa o Volume X dell’agente
Durata minima di funzionamento estinguente contenuto (Kg o L)
X≤3
3<X≤6
6<X≤3
(s)
6
9
12
10<X
1.5. Cariche e tolleranze di riempimento
15
Le cariche nominali degli estintori portatili di incendio devono essere scelte, in funzione dell’agente estinguente, tra i valori della tabella II seguente:
Tabella II D.M. 20/12/1982 All. A - Estintori portatili, cariche
Polvere CO
2
Idrocarburi alogenati
Acqua e agenti estinguenti a base acqua
Valori standard
Valori tollerati
1Kg
2Kg
3Kg
4Kg
2Kg 2Kg
6Kg
9Kg
12Kg
5Kg
6Kg 6L
9L
1.5.2. tolleranze di riempimento.
«Dispositivi di sicurezza
Tutti gli estintori devono essere muniti di dispositivi di sicurezza contro le sovrappressioni in diretta comunicazione con l’interno dell’involucro. Per gli estintori a CO
2 la pressione di taratura di detti dispositivi deve essere compresa tra 17 e 20 MPa. Per gli altri estintori, la pressione di taratura di detti dispositivi deve essere non inferiore a una volta e un quarto la pressione sviluppata all’interno dell’apparecchio alla temperatura di 60°C e non superiore a 2,4 MPa... »
4.12. Prove di efficacia
Per realizzare queste prove, l’operatore è in tenuta da lavoro normale che non presenti alcun carattere di protezione particolare contro il fuoco (sono autorizzati elmetti e guanti di lavoro).
16
4.12.1. Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma europea EN 2.
Ora analizzeremo le diverse classi di fuoco che un estintore può spegnere per capire a fondo l’uso e i limiti dell’estintore stesso.
I simboli letterali seguenti hanno lo scopo sia di classificare i fuochi di diversa natura, sia di semplificare il linguaggio o la scrittura relativi a questi fuochi
7
:
- Classe A: Fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica, la cui combustione avviene con formazione di braci.
- Classe B: Fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili.
- Classe C: Fuochi di gas.
- Classe D: Fuochi da metalli.
4.12.1.1 Focolari tipo o per fuochi di Classe A
Caratteristiche
I focolari tipo per fuochi di classe A sono costituiti da una catasta di travi di legno su zoccolo metallico di 250 mm di altezza,900 mm di larghezza di lunghezza uguale a quella del focolare tipo. Lo zoccolo d’acciaio è costituito con profilati di 50 x 50 mm in conformità alla raccomandazione ISO 657-1. Le travi di legno sono di Pinus Silvestris o equivalente contenente dal 10 al 15% di umidità. Esse hanno una sezione quadrata di 39 mm ± 2 mm di lato.
Ogni focolare è designato con un numero seguito dalla lettera A. Questo numero caratteristico del focolare rappresenta:
- la lunghezza del focolare in decimetri, cioè la lunghezza delle travi di legno disposte secondo la lunghezza del focolare;
- il numero di travi di legno di 50 cm per ogni strato disposto secondo la larghezza del focolare
8
.
7
La norma UNI EN 2 - Classificazione dei fuochi, «definisce le classi dei fuochi secondo la natura del combustibile.
Di conseguenza non definisce una classe particolare per i fuochi in presenza di un rischio di natura elettrica.». Nelle classificazioni precedentemente in uso venivano indicati come fuochi di classe E quelli di apparecchiature elettriche sotto tensione.
17
Tabella A Focolari di prova Classe A per estintori portatili
Designazione del tipo di focolare
Numero di travi di legno di 50cm per strato
3A
5A
8A
13A
21A
(27A)
34A
3
5
8
13
21
27
34
Lunghezza del focolare (cm)
30
50
80
130
210
270
340
(43A) 43 430
55A 55 550
Nota. - Ogni focolare è designato dal numero di una serie dove ogni termine è uguale alla somma dei due precedenti; cioè questa serie rappresenta approssimativamente una progressione geometrica di ragione 1,62. I focolari supplementari posti tra parentesi nel prospetto rappresentano il prodotto del termine precedente nella progressione per la radice quadrata di 1,62.
4. 12.1.2. Focolari tipo per fuochi di classe B
Caratteristiche
I focolari tipo per fuochi di classe B vengono realizzati in una serie di recipienti cilindrici di lamiera di acciaio saldati le cui dimensioni sono definite nel prospetto B. Questi focolari sono designati da un numero seguito dalla lettera B; questo numero presenta il volume liquido, in litri, contenuto nel recipiente. La superficie del recipiente, espressa in dm
2
è presa convenzionalmente eguale al prodotto del numero del focolare tipo per . I recipienti sono impiegati con fondo d’acqua nella proporzione seguente: 1/3 d’acqua, 2/3 di benzina.
La quantità di liquido contenuta è allora tale che l’altezza di acqua nei recipienti è approssimativamente uguale ad 1 cm e l’altezza di benzina è uguale a 2 cm. Le caratteristiche dei focolari per fuochi di classe B sono date nel prospetto B.
9
8
Il focolare viene acceso ponendovi sotto una vasca d’accensione in cui su uno strato d’acqua di 3 cm è versata una quantità di benzina di qualità uguale a quella impiegata per i focolari B (tollerata la benzina per autotrazione) tale che la sua altezza sia 0,5 cm sopra l’acqua. La benzina viene accesa e dopo 2 minuti si ritira la vasca. Si lascia bruciare il legno ancora per 6 minuti, totale 8 minuti, quindi si inizia l’estinzione. Per la validità delle prove tutte le fiamme devono essere spente e non deve prodursi alcuna ripresa di fiamma durante i tre minuti che seguono lo svuotamento completo dell’estintore. Si ritiene che un estintore è capace di spegnere il focolare quando su tre prove effettuate, ciascuna con un estintore carico, si ottengono due estinzioni; se le prime due sono positive, la terza non si effettua.
9
La velocità del vento non deve essere maggiore di 3 m/s. Il combustibile è la benzina d’aviazione AF GAS 100L
(Nato Code F18). E’ tollerato l’impiego di benzina per autotrazione. La prova di estinzione avrà inizio dopo che il focolare è stato acceso e lasciato bruciare liberamente per 60 sec. Si ritiene che un estintore è capace di spegnere il focolare quando su tre prove effettuate, ciascuna con un estintore carico, si ottengono due estinzioni; se le prime due sono positive, la terza non si effettua.
18
Tabella B (parziale) Focolari di prova Classe B per estintori portatili
Designazione del tipo di focolare
Numero di travi di legno di 50cm per strato
Lunghezza del focolare (cm)
8B(*)
13B
21B
8
13
21
25,1
40,8
65,9
34B
55B
(70B)
89B
(113B)
144B
34
55
70
89
113
144
106,7
172,7
219,8
279,4
354,8
452,0
183B 183 574,6
233B 233 731,6
(*) Focolare citato a titolo indicativo, perché viene sempre meno utilizzato.
Nota. - Ogni focolare è designato dal numero di una serie dove ogni termine è uguale alla somma dei due precedenti; cioè questa serie rappresenta approssimativamente una progressione geometrica di ragione 1,62. I focolari supplementari posti tra parentesi nel prospetto rappresentano il prodotto del termine precedente nella progressione per la radice quadrata di 1,62.
4.12.1.3. Focolari tipo per fuochi di classe C
I focolari tipo per fuochi di classe C debbono essere realizzati come segue:
Bombole di gas propano, ciascuna di 25 Kg ca. di gas allo stato liquefatto, aventi valvole con diametro
≥ 7 mm, sono unite in parallelo a un tubo
collettore avente valvole con un diametro interno di 25 mm circa. Il tubo collettore deve essere munito di un manometro e di una valvola a chiusura rapida avente diametro interno compreso tra 10 e 15 mm.
Un diaframma di 7 mm è fissato all’uscita della valvola a chiusura rapida ed è seguito da un tubo di 2 m di lunghezza e di 22 mm di diametro interno. Con bombole alla temperatura di + 20°C ± 5°C, il gas liquefatto è incendiato dopo avere aperto la valvola a chiusura rapida all’uscita del tubo. Non è richiesto alcun tempo di combustione libera. L’attacco del focolare d’incendio è effettuato con un estintore di carica > 3 kg, il focolare deve essere estinto almeno due volte con lo stesso estintore.
Nota. - Nel caso in cui il più piccolo apparecchio di una stessa gamma di estintori abbia superato la prova del focolare di classe C, gli estintori di grandezza maggiore, appartenenti alla stessa gamma, sono considerati efficaci sui focolari di classe C, a condizione che ciascuno abbia già superato la prova di efficacia sui focolari di classe B.
4.12.2. Capacità estinguente. Focolari minimi esigibili
La capacità estinguente è determinata dalla classe di fuoco e dal focolare tipo che l’estintore è in grado di estinguere. In base alla carica nominale sono stabiliti fuochi minimi esigibili che l’estintore deve essere in grado di estinguere. Il fabbricante può chiedere una classificazione di capacità
19
estinguente superiore alla minima classificazione esigibile. I focolari minimi esigibili per fuochi di classe A e B sono riportati rispettivamente nella tabella V e nella tabella VI seguenti.
L’idoneità degli estintori a estinguere i fuochi di classe C viene accertata con la prova di efficacia di cui al punto 4.12.1.3.
Tabella V D.M. 20/12/1982 Estintori portatili, fuochi classe A, quantità max. estinguente
Focolare tipo
Quantità massima agente estinguente ammesso per l’estinzione
3A
Polvere
ABC
1Kg
Agente estinguente a base d’acqua
-
Idrocarburi alogenati (*)
-
5A
8A
2Kg
4Kg
6L
9L
4Kg
6Kg
13A
21A
(27A)
34A
(43A)
6Kg
9Kg
-
12Kg
-
55A -
(*) Questi dati si riferiscono agli halon ora banditi.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Tabella VI D.M. 20/12/1982 Estintori portatili, fuochi classe B, quantità max. estinguente
Focolare tipo Quantità massima agente estinguente ammesso per l’estinzione
Designazione
8B
Tempo minimo di scarica
6s
Polvere CO2 Idrocarburi alogenati (*)
- - -
Estinguenti a base d’acqua
-
13B
21B
34B
55B
6s
6s
6s
9s
1Kg
2Kg
3Kg
4Kg
2Kg
-
5Kg
-
1Kg
2Kg
4Kg
6Kg
-
6L
9L
-
(70B)
89B
(113B)
144B
(183B)
9s
9s
12s
15s
15s
233B 15s
(*) Questi dati si riferiscono agli halon ora banditi.
-
-
6Kg
9Kg
12Kg
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Termina qui il testo riportato per riassunto dal D.M. 20.12.1982.»
20
2.1.2.3
D
ESCRIZIONE E VINCOLI
Riportiamo di seguito un breve sunto della norma UNI EN 3-7, relativa agli estintori d’incendio portatili, nello specifico la parte
7 sulle caratteristiche, requisiti di prestazione e metodi di prova.
Un estintore d’incendio portatile è costituito dai seguenti componenti: a) Corpo b) Accessori del corpo, fissati o avvitati allo stesso e comprendenti almeno: a. Dispositivo di comando b. Assieme manichetta e/o coni e/o ugelli c. Tappo di chiusura d. Dispositivo di azionamento
Nota: gli accessori c. e d. possono essere separati o incorporati in un unico componente
c) Agenti
Analizziamo meglio solo i componenti che interesseranno il nostro intervento progettuale.
2.1.2.4
G
ENERALITÀ
EROGAZIONE:
o L
’estintore DEVE avere una valvola di comando a chiusura automatica per consentire temporanea interruzione dell’erogazione.
POSIZIONE FUNZIONAMENTO:
o l
’estintore deve funzionare senza bisogno di essere capovolto. o Il dispositivo di azionamento DEVE essere nella parte superiore. o È ammesso un dispositivo di comando all’estremità della manichetta. o I comandi a volantino della valvola sulle cartucce del propellente esterno devono trovarsi nella parte superiore
(60%) del corpo dell’estintore.
ASSIEME MANICHETTA
o
Se l’estintore ha massa dell’agente estinguente maggiore di
3Kg o volume dell’agente estinguente maggiore di 3L DEVE essere provvisto della MANICHETTA di erogazione. o La lunghezza della parte flessibile della manichetta deve essere di 400mm o maggiore. o
Se l’agente estinguente ha massa di 3Kg o volume di 3L o minore, ed è dotato di manichetta, l’assieme della manichetta deve avere lunghezza minima 250mm.
21
ESTINTORI PRESSIONE PERMANENTE:
o DEVONO essere provvisti di mezzi per il controllo della pressione.
TEST SU ESTINTORI PORTATILI
o Gli estintori a polvere prima di essere sottoposti alle prove di: durata di funzionamento, di tenuta della valvola e di spegnimento DEVONO essere sottoposti alla prova di compattazione. La seguente prova consiste nel porre l’estintore (in condizioni di messa in servizio a temperatura ambiente di 20±5°C) su apposito macchinario che lo sottopone a 500 cicli di caduta su apposita piastra in acciaio da un’altezza di 15mm alla frequenza di 1Hz.
APERTURA DI RIEMPIMENTO:
o 20mm di diametro per estintori con carica di 3Kg o 3L o minore. o 25mm di diametro per estintori con carica di 3Kg o 3L o maggiore.
2.1.2.5
F
UNZIONAMENTO
INIZIO EROGAZIONE:
o Dopo essere stati sottoposti alla prova di compattazione tutti gli estintori DEVONO iniziare l’erogazione entro 4s dall’apertura della valvola di comando. 6s se l’estintore è pressurizzato con un’azione separata.
TEMPERATURE DI UTILIZZO:
o La temperatura MASSIMA di utilizzo DEVE essere 60°C o maggiore. o La temperatura MINIMA di utilizzo DEVE essere -20°C, -30°C o minore (esclusi estintori ad acqua) o Nota: quando gli estintori sono sottoposti a prove ai limiti di temperatura T max
e T min
, essi devono essere conformi ai seguenti requisiti:
L’erogazione DEVE iniziare dopo 10s dall’apertura della valvola di comando.
Ad eccezione degli estintori a biossido di carbonio, la durata del funzionamento NON DEVE essere
maggiore del doppio del valore determinato a 20°C.
La durata del funzionamento NON DEVE essere minore di 6s.
La carica residua NON DEVE essere maggiore del
15% della carica nominale per gli estintori contenenti polvere del tipo BC e non maggiore del 10% della carica nominale per gli estintori contenti altri agenti.
22
2.1.2.6
T
ENUTA DEL PROPELLENTE
GENERALITA’:
o Gli estintori e le cartucce di propellente devono essere progettati per CONSENTIRE VERIFICA della tenuta del propellente a intervalli regolari.
PESATURA:
o Attraverso la determinazione del peso deve essere possibile controllare:
Cartucce di propellente
Estintori a biossido di carbonio
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE:
o Deve essere possibile verificare la pressione di un estintore a pressione permanente come segue: o
L’estintore DEVE essere provvisto di un apparecchio che consenta controllo diretto della pressione in maniera indipendente. Il collegamento utile al controllo DEVE essere provvisto di coperchio per trattenere la pressione e comunicare direttamente con il contenuto sotto pressione.
Questo elemento può essere: un coperchio, un manometro o un indicatore di pressione.
LIVELLI DI ACCETTAZIONE:
o Le perdite dell’estintore o della cartuccia di propellente NON devono essere maggiori di:
Un tasso annuo del 6% (V/V) di perdita di gas espanso a 20°C, per gli estintori a pressione permanente.
Un tasso annuo del 5% di carica nominale, per gli estintori e le cartucce di propellente sottoposti a prova mediante pesatura.
Una perdita dopo la pressurizzazione maggiore di
5cm
3
di gas al minuto, per gli estintori pressurizzati solo al momento del funzionamento.
2.1.2.7
R
EQUISITI DEI COMPONENTI
DISPOSITIVO DI AZIONAMENTO:
o
Per attivazione si intende la totalità delle azioni richieste per la pressurizzazione e il rilascio iniziale dell’agente estinguente.
Forza o energia richiesta per attivare il dispositivo
Tipo di dispositivo Forza o energia massima
Pulsante
Forza N
100 -
Energia J
Leva a compressione 200
Volantino
(a)(b)
100 -
-
Pomolo a impatto 2
(a)
La forza deve essere misurata in corrispondenza del bordo esterno del volantino.
(b)
La rotazione massima del volantino deve essere 360° per ottenere la completa posizione di apertura.
23
DISPOSITIVO DI SICUREZZA:
o Il meccanismo di azionamento dell’estintore DEVE essere provvisto di un dispositivo di sicurezza per prevenire l’azionamento accidentale. o
Lo sblocco del dispositivo di sicurezza DEVE richiedere un’azione diversa da quella del meccanismo di azionamento e una forza compresa tra i limiti di 20N e 100N.
o
Il dispositivo di sicurezza deve essere provvisto di mezzi che indichino se l’estintore è stato azionato, come:
Filo metallico con sigillo
Meccanismo che impedisca il reinserimento del dispositivo o
Il dispositivo di sicurezza DEVE essere costruito in maniera tale che qualsiasi tentativo solo manuale, con forza pari a due volte o superiore indicato nella tabella superiore, di azionare l’erogazione senza prima azionare tale dispositivo.
MANICHETTA E ACCOPPIAMENTI
o Essi DEVONO funzionare per l’intero campo di temperature d’esercizio. o
I sistemi di accoppiamento DEVONO essere progettati e montati senza danneggiare la manichetta o
Prove prestazione manichetta:
Tappare la manichetta e mandare la pressione al valore minimo applicabile in almeno 30s, mantenere la pressione per altri 30s.
Se non scoppia aumentare la pressione fino allo scoppio. Registrare la pressione a cui avviene.
VALVOLA DI COMANDO
o
Gli estintori DEVONO essere provvisti di una valvola di comando a chiusura automatica che consenta l’interruzione dell’erogazione dell’agente estinguente. Senza perdite. o
Durante le prove di pressione il secondo valore NON DEVE essere minore dell’80% del primo valore misurato, o NON minore del 50% della pressione misurata prima dell’apertura della valvola.
MANOMETRO
o
DEVE poter essere controllato tramite un’apparecchiatura esterna che controlli il regolare funzionamento del manometro.
Scala del manometro
Legenda:
1_arrotondamento allo 0,5 bar più vicino
24
o
Scala del manometro DEVE avere:
Settore zero. Se previsto un arresto finale DEVE trovarsi sulla parte negativa non a valore zero.
Settore verde (settore di lavoro) che corrisponde alle pressioni tra le temperature d’esercizio con tolleranze:
-15% a T min
+6% a T max o Le pressioni derivate sono arrotondate all’unità o al mezzo bar.
o
I settori ai due lati del verde devono essere rossi.
o
Errori ammessi:
Max
1 bar all’estremità inferiore del settore verde
±6% della pressione all’estremità superiore del settore verde
Il punto (P+20°C) e l’errore massimo ammesso è
±0,5bar.
o
Per garantire la visibilità dell’indicatore di pressione il manometro DEVE:
Essere provvisto di una lancetta mobile che percorra radialmente il settore verde, con lunghezza compresa tra il 50% e l’80% dell’altezza del settore verde.
Garantire la sua visibilità alle due estremità del settore verde e a P (+20°C).
Avere la lunghezza totale della scala del manometro almeno 1,5 volte la distanza dallo zero all’estremità dell’alta pressione del settore verde.
o
I materiali di costruzione del manometro devono essere compatibili con gli agenti estinguenti e il gas propellente.
2.1.2.8
S
UPPORTO ESTINTORE PORTATILE
Se l’estintore è provvisto di un supporto DEVE avere i seguenti requisiti:
La rimozione dal supporto DEVE essere semplice e il metodo di rimozione ovvio.
Il supporto, quando fissato a parete, deve sostenere un carico di almeno due volte la massa dell’estintore.
2.1.2.9
R
ESISTENZA ALLA CORROSIONE
Gli estintori DEVONO essere sottoposti a prova in nebbia salina (secondo
ISO 9227) per 480h e a un successivo lavaggio per rimuovere tutti i residui di sale. A seguito di questa prova devono avere i seguenti requisiti:
La forza/energia necessaria attivazione estintore: o 100N_pulsante o 200N_leva a compressione o 100N_volantino o 2J_pomolo a impatto
La durata del funzionamento a (20 ± 10)°C DEVE essere compresa entro
±25% del valore medio a secondo della classe di fuoco dell’estintore.
Dopo il funzionamento il manometro (o l’indicatore di pressione)
DEVONO indicare l’assenza di pressione.
25
La manichetta DEVE funzionare per l’intero campo di utilizzo a temperatura ambiente di 20±5°C
NON DEVE esservi corrosione del metallo dell’estintore tali da pregiudicare il funzionamento o la sicurezza.
2.1.2.10
I
DENTIFICAZIONE ESTINTORI D
’
INCENDIO PORTATILI
COLORE o
Il colore del corpo DEVE essere Rosso RAL 3000
MARCATURA o
La marcatura sull’estintore DEVE essere di colore/i contrastante con lo sfondo.
o
La marcatura, come da immagine in basso, DEVE essere suddivisa in cinque parti.
o
La marcatura richiesta per le parti 1,2, 3 e 5, DEVONO essere contenute nella medesima etichetta in posizione ben visibile.
o
La marcatura richiesta nella parte 4 può trovarsi anche in altra posizione sull’estintore.
o Il valore di H per il calcolo dell’altezza dei caratteri (in riferimento a una E maiuscola), NON DEVE essere minore di:
3mm per estintori carica ≤3Kg/L
5mm per estintori carica >3Kg/L o
Se la marcatura in più lingue, valore minimo di H: 2mm.
o L’altezza dei caratteri nelle parti 1,2,3 e 4 deve essere la seguente, con tolleranza ±10%
Parte 1:
1,5 x H per la parola “estintore d’incendio”
0,75 x H per le altre informazioni;
Parte 2:
1 x H;
Parte 3:
1xH;
Parte 4:
0,5xH.
o L’altezza della cornice che contiene la parte 5 deve essere maggiore di 1/3 dell’altezza totale delle parti 1, 2 e 3.
o Sull’estintore deve essere apposta un’etichetta che deve riportare le seguenti informazioni in sequenza:
Prima parte: o la parola “estintore”; o il tipo di agente estinguente; o le classi di spegnimento dell’estintore.
Parte seconda: o le istruzioni per l’uso che devono contenere uno o più pittogrammi che indichino le modalità di utilizzo dell’estintore; o i pittogrammi dei focolari idonei ad estinguere.
Parte terza: o le avvertenze di pericolo; o l’indicazione circa l’uso o non sui quadri elettrici sotto tensione.
26
Parte quarta: o Le avvertenze generali con le indicazioni degli estremi di omologazione del M.I. e l’indicazione della conformità alla norma EN3-7:2004.
Parte quinta: o Il nome della società responsabile dell’apparecchio.
Esempio marcatura estintore
Nota:
I numeri cerchiati indicano le parti della marcatura ed i numeri a destra di ogni parte indicano l’altezza dei caratteri in proporzione ad H.
27
2.1.3
V
INCOLI PROGETTUALI
Funzionamento
Non deve essere capovolto per funzionare
Temperature utilizzo:
Max: 60°C
Min:-20/-30°C
Inizio erogazione dopo 4s apertura valvola
Componenti
Manichetta: o Deve funzionare correttamente nelle temperature di utilizzo o Oltre 3Kg o 3L è obbligatoria o Lunghezze:
400mm o maggiore
250mm se agente estinguente 3Kg o 3L o minore
Dispositivo di controllo pressione: o Da effettuare ciclicamente tramite strumento esterno
Dispositivo di azionamento: o Deve essere nella parte superiore o Forza[N] o Energia[J] necessarie:
100N_pulsante
200N_leva a compressione
100N_volantino
2J_pomolo a impatto
Dispositivo di comando/controllo erogazione: o
Ammesso all’estremità della manichetta o Per controllare e arrestare erogazione
Dispositivo di sicurezza: o Per prevenire azionamenti accidentali o Progettato per resistere almeno a una forza di 400N o Necessario azionamento diverso rispetto alla leva di attivazione
Manometro: o Deve essere controllabile tramite strumentazione esterna
Serbatoio: o Colore: Rosso RAL 3000 o Non deve presentare corrosione
Supporto: o Facile rimozione estintore o
Deve sostenere due volte il peso dell’estintore
28
2.1.4
R
ICERCA BREVETTUALE
In questo capitolo si andrà ad affrontare un’analisi progettuale attraverso una ricerca brevettuale. Tramite l’osservazione e l’analisi sarà possibile rendersi bene conto dell’evoluzione del prodotto estintore nei tempi mettendo in luce gli avanzamenti dal punto di vista tecnologico, meccanico e produttivo. Il tutto nel tentativo di capire e focalizzare quindi la nostra attenzione verso quali obiettivi si è concentrata l’innovazione nei tempi verso il mondo dell’estintore.
Autore:
D. Mapes
Anno:
1948
Descrizione:
Primo esempio di estintore: l’uscita dell’acqua in pressione è regolata da un rubinetto superiore. Da notare la salda presa sulla maniglia.
Autore:
A.B. Guise
Anno:
1950
Descrizione:
In questo modello notiamo un primo tentativo di pressurizzazione dell’agente estinguente al momento dell’utilizzo tramite un gas esterno ausiliario.
29
Autore:
D. Mapes
Anno:
1954
Descrizione:
Questo modello rappresenta uno dei primi modelli di apertura di valvola regolata da una leva.
30
Autore:
Robert H. Hose
Anno:
1959
Descrizione:
Questo modello rappresenta il primo tentativo di personalizzazione di un estintore. Questa calotta agevolava la presa dell’estintore stesso e nel frattempo proteggeva la valvola da urti.
31
Autore:
Frederich Sachs & al
Anno:
1971
Descrizione:
Modello funzionale ed ergonomico sfrutta una nuova posizione del pulsante di attivazione che libera un gas ausiliario che mette in pressione l’agente estinguente.
Autore:
Louis F.Allen and
Joseph B. Ott.
Anno:
1975
Descrizione:
In questi anni inizia a emergere il concetto di ergonomia da notare lo studio della presa sulle leve applicato a un modello di estintore meccanicamente molto simile a uno dei nostri giorni.
32
Autore:
Norbert
Allmendinger
Anno:
1977
Descrizione:
Anche questo modello risulta molto influenzato da principi ergonomici.
Risulta, però, privo di un dispositivo di sicurezza.
Autore:
Edward J. Rozniecki
Anno:
1986
Descrizione:
Questo piccolo esempio di estintore rappresenta un ottimo modello di contenitore pressurizzato che nel corso degli anni
è stato applicato anche ad altri ambiti.
Autore:
Stuart D. Woodman
Anno:
1989
Descrizione:
In questo modello emerge una forte estetica caratterizzata da linee decise e squadrate unite da leggeri raccordi.
Risulta ben definita la meccanica interna dell’estintore.
33
Autore:
Richard C. Arrington
Anno:
1990
Descrizione:
Questo piccolo estintore rappresenta un accurato studio estetico e funzionale. Le conoscenze meccaniche trovano il loro punto di equilibrio in questo estintore.
Autore:
Brendan T. Mc
Sheffrey
Anno:
1998
Descrizione:
In questo modello notiamo un forte tentativo di integrazione tra la maniglia di presa e quella di attivazione.
2.1.5
R
ICERCA IN AMBITI DIFFERENTI
In questa sezione andremo a selezionare alcuni oggetti secondo due filoni:
Azionamento leva e sblocco elemento di sicurezza con una sola mano
Erogazione del prodotto attraverso un canale di erogazione esterno
Lo scopo di questa selezione sarà quello di ottenere informazioni di usabilità del prodotto da parte dell’utente che andremo ad evidenziare con test specifici nel capitolo 2.2.2.
Nel capitolo 3, invece, a partire da questa fase di analisi andremo a delineare il concept di partenza per il nostro prodotto.
2.1.5.1
A
ZIONAMENTO LEVA E TASTO DI SICUREZZA
CON UNA SOLA MANO
Oggetto:
ventosa a pressione
periodo:
anni 80
Descrizione:
interessante studio sagomatura della mano e semplicità di blocco e sblocco con una sola mano.
Oggetto:
sega multifunzione
880EC
(black&decker )
periodo:
2010
Descrizione.
Interessante grip tra mano e presa e possibilità di accensione con una sola mano
34
2.1.5.2
E
ROGAZIONE DEL PRODOTTO ATTRAVERSO
UN CANALE ESTERNO
Oggetto:
Accendigas a fiamma
periodo:
2010
Descrizione.
Studio ergonomico impugnatura e accensione risultano essere molto interessanti, semplici e ben integrati nel prodotto
Oggetto:
GOLA action spray
periodo:
2000
Descrizione.
Interessante canale di erogazione rotante di facile comprensione da parte dell’utente
35
36
Oggetto:
PATTEX mille chiodi
periodo:
2010
Descrizione.
Originale e alternativo sistema di erogazione del prodotto che non necessita della classica pistola di erogazione.
Risultano necessarie, però, indicazioni d’uso sul prodotto.
Oggetto:
Spruzzatore
periodo:
2000
Descrizione.
Ergonomia del prodotto poco studiata.
L’azionamento del prodotto si rifà a conoscenze pregresse di un prodotto simile.
2.1.6
R
ICERCA FASCIA DI MERCATO UTILE
Analizzando alcune stime di vendita di estintori si evince subito che l’estintore debba essere il più possibile economico ed eventualmente leggermente personalizzabile con variazioni dell’euro.
Parlando con il responsabile dell’ufficio commerciale dell’azienda è stato possibile fare una stima sulla vendita di estintori
“personalizzati” e “normali”: il 95% dei clienti richiede un estintore economico, semplice e quindi
“normale”; rimane però il 5% dei clienti che richiede un estintore diverso:
“personalizzato” che caratterizzi il loro negozio e che si integri maggiormente con il gusto del negoziante. Riportiamo a titolo di esempio il caso della boutique di “Dolce & Gabbana” nel capoluogo milanese che ha deciso di utilizzare un estintore completamente argentato, ignorando le continue multe per la non regolarità dello stesso che obbligano l’utilizzo del RAL 3000 per i serbatoi.
Dobbiamo, inoltre, aggiungere che in questi settori non c’è ampia concorrenza sulla personalizzazione degli estintori frutto di norme molto restrittive sul suo uso e funzionamento.
Diversamente da ciò che accade in altri paesi.
Quindi il nostro potenziale cliente oscillerà tra la fascia media e quella alta.
Il prodotto che svilupperemo sarà dedicato a una clientela molto esigente, che richiede un prodotto diverso adatto alle proprie idee estetiche e soprattutto funzionali.
Estintore Gallo
MB estintori
37
2.2
A
NALISI SPECIFICHE DI PRODOTTO
In questo capitolo analizzeremo a fondo le caratteristiche che il nostro prodotto dovrà avere.
Dopo aver eseguito analisi sul mondo degli estintori e del mercato utile insieme all’ufficio tecnico e al titolare dell’azienda abbiamo delineato le specifiche che il prodotto dovrà avere.
Le specifiche sono caratteristiche precise richieste al prodotto espresse in maniera estremamente sintetica composte da una caratterizzazione metrica e un valore.
Il valore delinea la caratteristica del prodotto. Questo valore può essere ricavato da un’analisi tecnica dei prodotti esistenti anche attraverso prove tecniche, oppure fornite dal produttore stesso del prodotto.
Con il termine metrica, invece, intendiamo una caratteristica misurabile in termini quantitativi, ovvero tramite un’unità di misura, un voto oppure una booleana che indica la presenza o meno della caratteristica espressa attraverso un si o un no.
Dopo questa fase di trasformazione eseguiremo un benchmark tra i prodotti esistenti della fascia di riferimento individuata ed anche un confronto tra metriche e requisiti che metterà a confronto i vari prodotti per aiutarci a scegliere le specifiche obiettivo del nostro progetto.
Le specifiche obiettivo, che delineeremo, saranno divise in accettabili o minime e ideali. Tutto ciò ci darà un intervallo di valori all’interno dei quali far oscillare le caratteristiche del progetto.
Alla fine del processo di engineering otterremo le specifiche finali che dovranno avere il più possibile i valori impostati per le specifiche obiettivo.
Esempi di estintori personalizzati non vendibili in Italia. (www.firedesign.com)
38
2.2.1
I
DENTIFICAZIONE DEI REQUISITI DEL CLIENTE
Ora imposteremo i requisiti richiesti dall’ipotetico acquirente ai prodotti della fascia di mercato che abbiamo selezionato.
Requisiti cliente
Processo produttivo economico
Facile eseguirvi manutenzione
Leggero (non ulteriormente appesantito)
Resistente
Facile da usare
Facile da impugnare
Sicuro
Adattabile a diverse tipologie estintore
Facilmente riponi bile/appendibile
Avere un aspetto tecnico
Avere un aspetto gradevole
Metriche
Prezzo processo produttivo [voto 1-5]]
Personalizzazione smontabile [Si/No]
Tempo smontaggio [voto 1-5]
Massa volumica elementi aggiuntivi
Presenza di grip sulla leva [Si/No]
Elemento protezione urti valvola [Si/No]
Elementi di sicurezza [Si/No]
Elemento anti-ribaltamento [Si/No]
Presenza Gancio esterno [Si/No]
Valutazione funzionale [voto 1-5]
Valutazione qualitativa [voto 1-5]
39
2.2.2
B
ENCHMARK FRA I PRODOTTI ESISTENTI
In questa fase di benchmark elencheremo una raccolta di prodotti direttamente concorrenti e le loro caratteristiche principali al fine di avere dei dati di raffronto.
In questa fase di selezione di aziende competitor terremo in forte risalto la fascia di mercato individuata nel capitolo iniziale, ma terremo in forte considerazione anche gli altri prodotti per eventuali spunti progettuali.
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa volumica
EXMON
EXM-005
Polvere
6Kg
Note: interessante la base anti ribaltamento in metallo
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa volumica
GLORIA
F2
Polvere
2Kg
Note: interessante la base anti ribaltamento in neoprene e la copertura della valvola, di eccellente finitura superficiale e ben armonizzata col corpo dell’estintore.
40
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa volumica
LOUIS
15006002 polvere
6kg
Note: interessante la leva per l’avviamento della pressione interna e la leva sulla manichetta
Marca
Modelllo
Agente estinguente
Massa
UNIX
IPI-6H polvere
6kg volumica
Note: interessante la leva per l’avviamento della pressione interna e la leva sulla manichetta
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa
UNIX
AG-3F acqua
6kg volumica
41
Note: interessante la leva per l’avviamento della pressione interna e la leva sulla manichetta
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa volumica
BADGER
B10BC acqua
6kg
Note: interessante la linearità del pulsante di azionamento e il grande diametro del manometro.
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa
GLORIA
43A polvere
6kg volumica
Note: interessante la maniglia di presa dell’estintore: dimensioni generose e alto grado di grip.
Marca
Modello
Agente estinguente
Massa volumica
GLORIA
F 6 SKK polvere
6kg
Note: interessante la maniglia di presa dell’estintore: pienamente integrata nell’estintore, il pulsante di azionamento, la leva di sicurezza e la collocazione della manichetta.
42
2.2.3
B
ENCHMARK DELLE METRICHE
Tempo smontaggio
[voto 1-5]
Massa volumica elementi aggiuntivi
Presenza di grip sulla leva [Si/No]
Elemento protezione urti valvola
[Si/No]
Elementi di sicurezza
[Si/No]
Elemento antiribaltamento
[Si/No]
Presenza
Gancio esterno
[Si/No]
Valutazione funzionale
[voto 1-5]
Valutazione qualitativa
[voto 1-5]
Ora approfondiremo i prodotti selezionati mettendo a confronto tra loro le diverse metriche ricavate nelle pagine precedenti a partire dai requisiti del cliente.
Metrica
Modello
Prezzo processo produttivo
[voto 1-5]]
Personalizza zione smontabile
[Si/No]
EXM-005
2
No
(Base)
2
F2
4
Si
(copriv alvola)
3
15006002 IPI-6H
3
Si
(leva)
2
3
Si
(leva)
2
AG-3F
3
Si
(leva)
2
B10BC 43A
3 4
Si
(leva)
2
Si
(leva)
2
F6SKK
5
Si
(leva, manich e man e manigli a)
4
Si
No
Si
Si
SI
4
3
No
SI
Si
No
No
3
3
No
No
Si
Si
Si
4
4
No
No
SI
SI
Si
4
3
Si
No
Si
Si
Si
4
3
No
No
Si
Si
Si
3
3
Si
Si
Si
SI
Si
5
4
Si
Si
Si
Si
Si
5
5
43
2.2.4
B
ENCHMARK DEI REQUISITI
Adattabile a diverse tipologie di estintore
Facilmente riponibile/ appendibile
Avere un aspetto tecnico
Avere un aspetto gradevole
Dopo aver confrontato le metriche delle specifiche di prodotto che abbiamo selezionato, diamo dei voti ai requisiti che abbiamo selezionato precedentemente.
■ scarso
■■ sufficiente
■■■ buono
■■■■ ottimo
Requisito
Modello
EXM-005 F2 1500600
2
IPI-6H AG-3F B10BC 43A
■■■■ ■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■ ■■
F6SKK
Processo produttivo economico
Facile eseguirvi manutenzione
Leggero
(non ulteriormente appesantito)
Resistente
■■■■
■■■■
■■■
■■
■■■
■■■
■■■
■■■■
■■■
■■■
■■■
■■■
■■■■
■■■
■■■
■■■■
■■■■
■■■
■■■
■■■
■■■■
■■
■■■■
■■■■
■■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■
Facile da usare
Facile da impugnare
Sicuro
■■■
■■■
■■
■■
■■■
■
■■■
■■■
■■ ■■
■■■
■■■
■■
■■■
■■■
■■
■■■
■■■
■■
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■■■■
■■
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■■■■
■■
■■■
■■■
■■
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■■■
■■■
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■■
■■
■■■
■■
■■
■■
■■■
■■■
■■
■■■■
■■■
■■■
■■■■
■■■
■■■■
44
2.2.5
I
DENTIFICAZIONE DELLE SPECIFICHE OBIETTIVO
Ora, dopo aver confrontato i vari requisiti tra i diversi estintori selezionati, andremo a delineare le varie specifiche obiettivo che il nostro prodotto dovrà avere. Risulta essere molto importante fissare queste specifiche per avere sia dei “valori obiettivo” che dei valori limiti minimi che l’estintore dovrà avere.
Riportiamo di seguito le varie specifiche obiettivo suddivise in due tipologie: accettabili che esprimono il limite minimo e ideali che esprimono il limite massimo o ottimale che il progetto potrà avere.
Metrica Accettabile Ideale
Prezzo produttivo economico
[€] 20
Facile eseguirvi manutenzione [Si/No]
Si
Velocità smontaggio personalizzazione
3 per manutenzione [min]
Massa elementi personalizzazione [Kg]
0,5
Valutazione di resistenza [1-5]
3
Facilità d’uso [1-5]
Presenza di grip in gomma [Si/No]
Presenza di più sicure [Si/No]
Personalizzazione adattabile a diverse
1
No
No
No tipologie di estintore [Si/No]
Larghezza base [cm]
Presenza di un gancio [Si/No]
Valutazione funzionale [1-5]
25
No
3
10
No
5
0,1
5
5
SI
Si
Si
20
Si
5
Valutazione qualitativa [1-5]
3 5
Abbiamo così formalizzato gli obiettivi del nostro progetto, ora proseguiremo con le scelte progettuali tenendo sempre conto di questi valori e di cosa comportano.
45
2.3
U
SER CENTERED DESIGN
Alla base dell'usabilità può essere posto il processo User Centered Design.
L'essenza di questo processo, che prevede il coinvolgimento dell'utente finale del prodotto in tutto il ciclo di ideazione, progettazione e sviluppo, può essere definita come "la pratica di disegnare i prodotti in modo da permettere all'utente di assolvere i propri compiti con il minimo stress e la massima efficienza".
Oggi questo processo user centred design è regolamentato nello standard
ISO 13407.
10
I quattro principi dell'UCD che ne riassumono le caratteristiche, sono:
4. Approcio multidisciplinare
1.
Focalizzzazione utenti e loro compiti
3. Design interattivo
2. Misure quantitative e qualitative uso prodotto
1_focalizzazione sugli utenti e i loro compiti: è necessario un approccio sistematico e strutturato agli utenti, che permetta di registrare tutte le informazioni relative ai loro compiti e che li coinvolga in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto;
2_misure quantitative e qualitative circa le caratteristiche d'utilizzo del prodotto;
3_design iterativo, basato sulla struttura "primo design > test > secondo design", da applicarsi fin dalle prime fasi di ideazione in maniera ciclica lungo tutto l'arco di sviluppo del prodotto;
4_approccio multidisciplinare del team di usabilità, che sia in grado di avere una conoscenza trasversale di campi anche molto diversi come marketing, formazione, fattori umani, multimedia.
10
ISO 13407-2000, Human centred design processes for interactive systems.
46
Alla base del ciclo di produzione di un sistema interattivo vi sono tre elementi: il modello del progettista, l'immagine del prodotto e il modello dell'utente.
Per una buona progettazione sono quindi necessarie due condizioni:
_fornire un buon modello concettuale che permetta facilmente all'utente di prevedere i risultati delle proprie azioni;
_rendere visibili le cose e creare delle corrispondenze tra strumenti, azioni e reazioni. Fondamentale diventa quindi il principio del mapping.
A facilitare questo processo interviene il feedback. I problemi di usabilità e le difficoltà di interazione esistono quando non vengono rispettati questi principi: i comandi diventano arbitrari e non giustificati, costringendo l'utente a un inutile sforzo di memoria.
Con il modello user centered design, che inizia ad affermarsi su larga scala alla fine degli anni '80, si riconosce l'importanza non solo delle capacità e dei vincoli fisici e cognitivi dei singoli utenti, ma anche delle relazioni culturali, sociali e organizzative, nonché degli artefatti cognitivi distribuiti nell'ambiente che influenzano il modo di lavorare dell'uomo.
Fanno parte del processo UCD:
_Conoscenza degli utenti
_Analisi comparativa
Definizione dei requisiti di usabilità. Si devono definire quali sono le priorità dei vari aspetti dell'usabilità del prodotto.
Questa gerarchia dovrà guidare nella scelta fra soluzioni diverse: ad esempio, se il prodotto prevede un utilizzo saltuario, l'accento dovrà essere posto più sulla facilità di apprendimento e utilizzo, piuttosto che sulla personalizzazione. Per ciascuna caratteristica vanno individuate delle misure di riferimento (se possibile sfruttando l'analisi comparativa) e i limiti di accettabilità.
_Progettazione parallela
_Prototipazione
_Validazione di usabilità attraverso test
_Indagine follow up
47
2.3.1
V
ALIDAZIONE DI USABILITA
’:
TEST
In questa fase andremo a proporre a uno specifico target d’utenza un set di alcuni oggetti , mostrati nel capitolo 2.1.4, che presentino un
’erogazione del prodotto contenuto attraverso un canale esterno. Lo scopo di questa prova sarà quello di sottoporre l’utenza all’analisi e utilizzo di questi oggetti.
Analizzeremo le prove di utilizzo degli oggetti indirettamente tramite un questionario da compilare a cura dell’utente, che sappia svelare le problematicità e i pregi dell’erogazione. Noi, invece, analizzeremo direttamente l’utente durante le prove di usabilità annotando tutte le possibili problematicità e migliorie.
Gli oggetti che andremo ad analizzare sono i seguenti:
1.Accendigas 2. Collante 3. Spruzzatore 4. Farmaco
Il questionario sarà così composto:
Dati generali utili all’identificazione del target
Immagine e nome del prodotto utile alla chiara identificazione del prodotto da parte dell’utente
Domande mirate che evidenzino i seguenti aspetti o
Rapporto ergonomico con l’oggetto o Erogazione del prodotto o Istruzione per erogazione del prodotto o Azionamento del prodotto o Sistema di sicurezza o Esperienze pregresse utilizzo prodotto
Riportiamo nelle due pagine seguenti il format del questionario sottoposto.
48
Dati generali
1. Sesso
o M
QUESTIONARIO USABILITA’
Prodotto:
[inserire nome prodotto]
o F
2. Età
o < 16 o 16-25 o >25
3. Altezza
o <160 o 160-180 o >180 o Mancino o Destroso o Ambidestro
NOTA:
Leggi con attenzione ciascuna affermazione che viene presentata ed indica la tua risposta segnando
la casella corrispondente ad uno dei numeri nella scala; non pensare a lungo prima di
rispondere. Se non sai cosa rispondere ad una particolare voce, segna la casella centrale della scala.
Completo disaccordo Completo accordo
4. Penso che mi piacerebbe utilizzare questo metodo di accensione della fiamma
1 2 3 4 5
5. Ho pensato che il sistema fosse facile da utilizzare
1 2 3 4 5
6. Penso che avrei bisogno delle istruzioni per utilizzare questo sistema di accensione della fiamma
7. Ho trovato l’impugnatura molto confortevole
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
8. Ho trovato l’azionamento a pulsante e il pulsante di sicurezza facilmente azionabili
9. Non ho trovato alcun problema ad accendere la fiamma
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
10. Non ho trovato alcun problema a regolare la fiamma
1 2 3 4 5
49
11. Non ho trovato alcun problema a sbloccare il pulsante di sicurezza
1 2 3 4 5
12. Ho trovato il sistema di accensione inutilmente complesso
1 2 3 4 5
13. Ho premuto il pulsante di sicurezza prima di azionare il pulsante di accensione della fiamma
1 2 3 4 5
14. Ho trovato il sistema di sicurezza dell’erogazione molto sicuro
1 2 3 4 5
15. Ho trovato i passaggi per l’accensione della fiamma ben integrati nel prodotto
1 2 3 4 5
16. Ho rilevato troppe incoerenze nel metodo di accensione e controllo della fiamma
1 2 3 4 5
17. Immagino che la maggior parte delle persone potrebbero imparare ad utilizzare questo prodotto molto velocemente
18. Ho trovato il prodotto molto scomodo da utilizzare
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
19. Mi sono sentito molto sicuro nell’utilizzo del prodotto
1 2 3 4 5
20. Avevo delle conoscenze pregresse nell’utilizzo di un prodotto simile
1 2 3 4 5
50
2.3.2
V
ALIDAZIONE DI USABILITA
’:
RISULTATI TEST
Abbiamo deciso di suddividere i risultati dei test di usabilità in diverse categorie per rendere più fluido e chiaro il tutto:
Erogazione e istruzioni erogazione
Tra i vari metodi di erogazione proposti agli utenti selezionati è emerso che il sistema di erogazione del farmaco gola action risulta essere quello più gradito e di facile comprensione da parte dell’utente.
Dall’altro lato, invece, il sistema di erogazione della colla pattex mille chiodi risulta essere quello meno gradito e di difficile comprens ione d’uso dall’utente. Infatti risultano essere necessarie le istruzioni per il suo utilizzo.
Nello specifico il 52% del target gradisce il sistema gola action, mentre il 16% non gradisce il sistema pattex mille chiodi.
Va inoltre notato che il 71% degli utenti avrebbe necessità delle istruzioni per utilizzare il prodotto pattex, mentre il 92% non avrebbe bisogno delle istruzioni per utilizzare il prodotto gola action.
Dobbiamo, però, notare che il 96% reputa necessarie le istruzioni per utilizzare lo spru zzatore e che l’84% lo reputa facile da utilizzare.
Inizialmente potrebbero porsi in netta contraddizione le due risposte, ma se ci soffermiamo sull’ultima risposta ci rendiamo conto che l’88% delle persone aveva conoscenze pregresse nell’uso di un prodotto simile. Il tutto ci porta quindi ad affermare che il modello di erogazione risulta essere un modello semplice d’uso perché fa parte del bagaglio culturale delle nostre abitudini, ben radicata nel nostro vivere quotidiano.
Rapporto ergonomico
L’impugnatura dell’accendigas risulta essere, senza dubbio, quella più confortevole, studiata per una presa ergonomica e soprattutto adatta alla presa e azionamento con una sola mano.
Lo spruzzatore, invece, non presenta la minima attenzione all’impugnatura la presa dell’oggetto è caratterizzata da linee squadrate e geometriche. Infatti il
64% reputa l’impugnatura assolutamente non confortevole.
Azionamento
Il prodotto che risulta avere un migliore azionamento è lo spray medicale raggiungendo quota 96% per la sua facilità di azionamento. Questo dato appare in strettissima conseguenza con i dati raccolti precedentemente.
Dobbiamo, però, notare che risulta che la colla pattex raggiunge quota 92% nella facilità di azionamento, nonostante le difficoltà nel capire come usarlo il funzionamento risulta ottimale.
51
Sistema di sicurezza
Nonostante abbia ottime qualità nell’azionamento, nell’erogazione e nella presa il sistema di sicurezza dello spray medicale raccoglie il 72% di sfavore per la poca sicurezza del sistema di erogazione. È sufficiente un lieve tocco per nebulizzare il prodotto in qualsiasi posizione dell’erogatore.
Invece l’accendigas raggiunge il 96% di soddisfazione per il suo sistema di sicurezza: facilmente intuibile e sicuro non permette l’azionamento della fiamma ai bambini.
Conoscenze pregresse
In perfetta sintonia con i risultati raccolti abbiamo notato che il 92% degli utenti aveva avuto in sistema come quello dello spray medicale.
Probabilmente ciò spiega la semplicità nell’erogazione del prodotto misurata nei vari test.
Mentre il 76% del target non aveva la minima conoscenza di un metodo di erogazione similare a quello della colla pattex. Motivazione deducibile anche dalle difficoltà emerse nell’utilizzo del prodotto stesso.
52
2.4
B
RIEF
Dopo questa lunga fase di ricerca e soprattutto in relazione ai vari test effettuati e alle interviste dirette fatte agli utenti sono emerse diverse caratteristiche che il prodotto dovrà avere.
In questa fase, quindi, andremo a definire Il brief del nostro progetto.
Il brief è la descrizione del prodotto da progettare in un breve testo che definisce l’utente a cui è indirizzato, le funzioni che deve avere (ovvero i requisiti), le prestazioni a cui deve rispondere (i bisogni) e le soluzioni che abbiamo ipotizzato.
ESIGENZE
Funzionalità
Velocità
Facilità di assemblaggio
Ergonomico
Pulibile
Differenziazione estetica
Differenziazione funzionale e tecnologica
REQUISITI
Comprensione dell’utilizzo alla portata di tutti (user friendly)
Poche fasi per attuazione
Progettazione mirata ai criteri del design for assembly
Adattabile a un percentile ampio e variegato
Ridurre al minimo i tempi di pulizia
Esprimere un valore aggiunto al prodotto
Esprimere e riprogettare delle funzioni aggiuntive al progetto
SOLUZIONI
Riprogettazione del sistema di leveraggio mantenendo inalterata la forma dell’anello di erogazione per mantenere chiaramente comprensibile cosa tirare
Erogare il prodotto utilizzando una sola mano mantenendo la seconda mano sulla manichetta rendendo l’erogazione più veloce.
Aggiungere delle indicazioni sonore.
Minimizzare il numero dei componenti e delle fasi di assemblaggio
Presa stretta e lunga per essere adattabile alle diverse tipologie di mano.
(Aspetto ruvido e lamellato per garantire un’ottima aderenza della mano)
Creare una scocca di protezione che semplifichi l’operazione di pulizia e possa garantire altri requisiti come la sicurezza.
Cover di copertura personalizzabile a seconda del cliente
Possibilità inserire elementi tecnologici atti a ridurre i tempi e i costi di manutenzione (touch screen, indicazioni sonore…)
53
Minima differenziazione interna
Economico
Sicurezza
Qualità
Utilizzo in ambiti differenti
Facilità di riposizionamento
Utilizzo di una meccanica standard ben consolidata
Bassi costi di processo
Messa in sicurezza della valvola per migliorare la resistenza agli urti
Le varie scelte dovranno essere guidate da questo valore per garantire tutti gli altri requisiti
Scelta di materiali adattabili e integrabili a diversi ambienti e climi.
Predisposizione di opportuni agganci e sedi
Dal processo di reverse engineering analizzeremo il sistema di erogazione e lo manterremo tale
Dati i bassi lotti di produzione prediligeremo tecnologie di produzione di uno stampaggio con costi contenuti.
Ipotizzeremmo un sistema in grado di incapsulare la valvola e proteggerla in caso di caduta
Leggendo attentamente le varie normative abbiamo un’idea molto precisa dei test che l’estintore dovrà effettuare. Quindi ipotizzeremo la scelta dei materiali e dei processi sulla base di essi.
Ipotizzeremo dei materiali nati per ampi range di temperatura, poco sensibili agli sbalzi termici.
Per mantenere il sistema di sostegno dell’estintore più stabile ipotizzeremo un sistema di aggancio al serbatoio.
54
3.
R
EVERSE ENGINEERING
Dopo quest’attenta fase di ricerca e di confronto, è arrivato il momento di iniziare la fase più ricca del progetto.
Attraverso il reverse engineering, fondamentale ai fini della riprogettazione, avremo un primo approccio prettamente sperimentale e analitico per l’oggetto che andremo a riprogettare.
Diamo ora una definizione precisa di reverse engineering: con questo termine si intende un esame di un dispositivo oggetto o sistema esistente tramite un processo di analisi dei suoi principi tecnologici e delle sue strutture, funzioni ed operazioni. Il seguente metodo comprende la ricerca di informazioni, l’osservazione e lo smontaggio dell’oggetto o sistema che si andrà ad osservare anche tramite l’analisi dettagliata delle funzioni di sottoassiemi e componenti.
Risulta doveroso sottolineare l’importanza fondamentale del reverse engineering nel processo di progettazione risultando un forte strumento di ispirazione, non di imitazione. Esso, infatti, fornisce indicazioni utili su chi ha già affrontato determinati problemi fornendo indicazioni utili sulle specifiche di prodotto e di produzione, soluzioni tecniche, inoltre mette in evidenza problemi progettuali (funzionali e tecnologici) che potrebbero presentarsi in fase progettuale.
Questa metodologia si basa su un processo standard che prevede diversi passaggi che portano alla fase di riprogettazione.
Riportiamo di seguito uno schema che mostra le diverse fasi di questa metodologia. Dobbiamo, inoltre, sottolineare che l’ordine di elencazione rispecchia anche l’ordine cronologico dei vari passaggi utile a eseguire il processo nella maniera più corretta.
Sviluppo modelli progettuali
Esperienza concreta
Analisi progettuale
RIPROGETTAZIONE
Investigazione
55
Le fasi del reverse engineering
Investigazione
In questa fase il prodotto viene osservato esternamente dal punto di vista dell’utente.
Tramite un modello black box definiremo gli input e gli output dell’oggetto, ovvero analizzeremo l’oggetto come se fosse una scatola nera, quindi smontandolo e capendone i meccanismi interni.
Questa definizione ci porta a capire le modalità di funzionamento dell’oggetto stesso, ma anche ad iniziare a cogliere la complessità e a raccogliere i primi spunti per la riprogettazione.
Esperienza concreta
In questa fase ci iniziamo a porre in maniera più critica verso l’oggetto. Qui il prodotto viene smontato e osservato tramite un modello glassbox, come se l’oggetto fosse esternamente trasparente e lasciasse intravedere tutto il suo interno.
Gli obiettivi di questa metodologia sono di riconoscere i sottoassiemi e le relative funzioni al fine di capire meglio i principi di funzionamento del prodotto e a rilevare i parametri operativi per aiutarci a ragionare meglio sulle scelte progettuali.
Sviluppo modelli progettuali
Questa fase è un ulteriore sviluppo dell’esperienza concreta. Qui vengono sviluppati dei modelli cinematici e dinamici che consentono di capire le iterazioni tra i vari meccanismi e i sistemi del prodotto.
Questa fase viene sviluppata tramite modelli 2D, 3D con sistemi CAD oppure può arrivare a veri e propri prototipi.
Analisi progettuale
Questa fase può comprendere sia lo studio dei modelli e dei prototipi sviluppati nel punto precedente sia una ricerca brevettuale.
Tramite lo studio dei modelli si può arrivare a migliorare e ad ottimizzare le iterazioni tra i vari sistemi e/o componenti. La ricerca brevettuale, invece, è uno step importante per comprendere il funzionamento di prodotti similari, analizzare le soluzioni tecniche e acquisire importanti fonti di ispirazioni per il nostro progetto.
56
3.1
I
NVESTIGAZIONE
Ora andremo ad analizzare il nostro oggetto: l’estintore con il modello black box, precedentemente spiegato.
Modello black-box:
Input
FUNZIONE
DEL
SISTEMA
Applicazione modello blackbox all’estintore:
Output forza dell'utente
Agente estinguente
Converte la forza impressa alla leva in energia per l'apertura della valvola e il funzionamento del mezzo
Agente estinguente
Ritorno sonoro
57
Analisi delle modalità di funzionamento
Con il modello black-box esplicitato nella pagina precedente attraverso un sunto molto sintetico e schematico che ci aiuta a capire come funziona l’estintore.
Gli input:
• Agente estinguente
All’interno del serbatoio trova posto l’agente estinguente. Esso
è disponibile sotto diverse forme a seconda della tipologia da estinguere.
• forza dell'utente
La forza dell’utente è l’elemento necessario per mettere in moto il sistema estintore. L’utente applica una forza sulla leva superiore posta sul punto più alto dell’estintore tale per cui la valvola interna dell’estintore si alzi e metta in moto il sistema.
Funzione del sistema estintore
La funzione del sistema estintore sarà quella di convertire la forza dell’utente in forza per l’apertura della valvola di uscita dell’agente estinguente.
Nel caso di un estintore a pressione permanente il sistema agirà direttamente sull’apertura della valvola. Mentre nel caso di estintori pressurizzati al momento dell’utilizzo il sistema agisce su un dispenser interno che permetterà al sistema estintore di funzionare.
Gli output:
• Ritorno sonoro
Questo è l’output sonoro che l’utente sentirà quando metterà in funzione il sistema.
• Agente estinguente
L’agente uscirà fino a che il sistema sarà messo in funzione dall’utente.
Spunti progettuali
Da tutto questo sistema black-box risulta essere evidente che i punti fondamentali sono l’iterazione tra l’utente e il sistema estintore e l’operazione di trasformazione necessaria al buon funzionamento della meccanica che andremo ad analizzare nelle fasi successive.
Gli spunti progettuali iniziali saranno quindi indirizzati alle possibilità di miglioramento nel la funzionalità del sistema e dell’ergonomia dello stesso.
58
3.2
E
SPERIENZA CONCRETA
In questa fase analizzeremo più a fondo il sistema estintore. Per prima cosa, supportati dall’azienda MB estintori di Legnano, abbiamo procurato un estintore da 6Kg.
Il modello in dotazione è il PMB6B/EN, prodotto ampiamente commercializzato dall’azienda come prodotto di fascia medio bassa. Il costo economico della produzione del serbatoio di questo modello si distingue per il basso costo di produzione e l’alto grado di sicurezza.
Il percorso di esperienza concreta che effettueremo sarà suddiviso nelle seguenti fasi di analisi:
Presentazione oggetto
Storyboard d’utilizzo
Identificazione dei gruppi funzionali
Conclusioni e scelte progettuali
59
3.2.1
A
NALISI OGGETTO CAMPIONE
Nelle figure di seguito riportate vengono mostrate tutte le componenti esterne dell’estintore campione che abbiamo in dotazione.
Componenti esterne:
Leva di attivazione
Leva di presa
Anello di sicurezza
Manometro
Manichetta
Serbatoio
Base
Cartellino manutenzione
Etichetta esplicativa
60
3.2.2.
S
TORYBOARD USO TIPICO
La storyboard mostra le operazioni da compiere passo passo per il corretto uso dell’estintore. L’analisi fotografica mette in evidenza le azioni dell’utente, i metodi e i momenti di iterazione con l’oggetto estintore.
Nelle immagini seguenti verrà mostrato l’ordine cronologico delle operazioni da svolgere:
1
Presa dell’estintore tramite apposita leva
2
Estrazione
Anello di sicurezza
61
3
Presa manichetta nella parte finale di erogazione e posizionamento della manichetta verso la base del principio d’incendio
4
Pressione sulla leva di attivazione fino al punto di stop.
62
5
Rilascio della leva alla fine dell’estinzione dell’incendio o al termine del quantitativo di agente estinguente
Dall’analisi della storyboard possiamo affermare che l’utente interagirà con i seguenti componenti:
Maniglia che verrà utilizzata per le operazione di movimentazione e presa dell’estintore stesso.
Anello di sicurezza utilizzato dall’utente per l’operazione di avvio della meccanismo di uscita dell’agente estinguente.
Manichetta presa per posizionare l’uscita dell’agente estinguente alla base del principio d’incendio.
Leva di attivazione utilizzata come iterazione finale dell’utente per l’uscita dell’agente estinguente.
Risulta di fondamentale importanza lo studio di queste iterazioni tra le parti al fine di ottenere un progetto finale quanto più possibile focalizzato e attento alle esigenze dell’utilizzatore.
63
3.2.3
I
DENTIFICAZIONE DEI GRUPPI FUNZIONALI
Una volta osservate le componenti esterne dell’estintore ed aver realizzato una storyboard che descrive il suo funzionamento possiamo passare all’analisi della componentistica interna.
Nella prima fase smonteremo l’oggetto per poter capire come è assemblato e quali sono i gruppi funzionali che compongono il sistema stesso.
Nella seconda fase, invece, verrà smontato completamente per permetterci di analizzare ogni singolo pezzo e le iterazioni tra loro attraverso il modello glass-box.
Per una migliore iterazione con l’oggetto stesso quoteremo le varie componenti per realizzare un modello 3d parametrico dell’estintore. Questa fase di restituzione sarà molto utile anche all’atto della riprogettazione dell’oggetto.
64
Iniziando a smontare l’estintore in dotazione appare facile individuare tre gruppi funzionali:
65
Gruppo di azionamento_composto da:
1. Tubo pescante
2. Valvola
3. Pistoncino per valvola
4. Guarnizione OR di tenuta
5. Guarnizione OR di tenuta
6. Molla pistoncino
7. Premi valvola
8. Guarnizione di tenuta valvola
9. Alzata per valvola
10. Leva inferiore (maniglia)
11. Leva superiore (pulsante di azionamento)
12. Spina di sicurezza
13. Perno di rotazione
14. Guarnizione tenuta OR manometro
15. Manometro
16. Cartellino di manutenzione
Gruppo di contenimento_composto da:
17. Serbatoio
18. Fondello in plastica
19. Etichetta esplicativa
Gruppo di controllo_composto da:
20. Manichetta
21. Elemento raccordo valvola
22. Elemento giunzione manichetta
23. Rompigetto
Modello glass box
Dopo aver individuato i tre gruppi funzionali e i singoli componenti possiamo delineare un modello glass-box che rappresenta le iterazioni tra i componenti principali del sistema estintore.
66
3.2.4
A
NALISI CINEMATICA ESTINTORE
Lo sviluppo di un modello è un utile metodo per lo studio delle varie iterazioni tra i componenti interni, la cinematica e le forze che si sviluppano sull’estintore.
Seppur connotato da un meccanismo piuttosto semplice attraverso varie immagini verranno messe in luce tutte le varie iterazioni attraverso schematizzazioni in 2D della meccanica interna.
PASSO 1:
L’utente applica una forza F per togliere l’anello di sicurezza
(evidenziato in verde).
In seguito afferrerà la manichetta, ma in questa fase non ci interessa.
67
PASSO 2:
L’utente applica una forza F alla leva rappresentata nel pulsante di attivazione. Tanto maggiore sarà la distanza dalla valvola tanto minore sarà il valore della forza F.
PASSO 3:
Esercitando la forza F sopra citata il pistoncino viene spinto nel condotto della valvola.
Quando l’utente non eserciterà più la forza
F il pistoncino ritornerà alla sua posizione grazie alla molla di recupero.
PASSO 4:
I passi precedentemente illustrati permetteranno all’agente estinguente in pressione di uscire prima dal tubo pescante, poi dal condotto della valvola e infine dalla manichetta.
Il tutto finché l’utente eserciterà la forza F o finché l’agente non sarà terminato.
68
3.3
S
PECIFICHE DI PRODUZIONE
Dopo questo lungo percorso di reverse engineering è utile ai fine di una progettazione mirata capire le tecnologie di produzione utili e discutere anche in collaborazione con l’ufficio tecnico dell’azienda le ipotesi inerenti le specifiche di produzione.
L’obiettivo di questa discussione è quello di andare ad adattate la configurazione del prodotto alle tecnologie produttive presenti in azienda o eventualmente esterne; ma soprattutto sono fondamentali per iniziare a redigere una stima dei costi e un preventivo di massima.
Dalle specifiche di prodotto e dalla fase di reverse possono derivare le specifiche di produzione, ma sempre basate sui principi di funzionamento, sulla struttura del prodotto estintore, sulle relazioni ei disegni tra i vari componenti dell’estintore stesso.
Partendo dai dati fornitici sul estintore in dotazione ipotizziamo le diverse specifiche.
Possiamo dividere le specifiche di produzione in tre gruppi:
1. Dati generali:
Volume di produzione: 50000 unità
Durata minima: 5 anni
Prezzo al pubblico: 300€ (circa)
Investimento: 20
0.000€ (circa)
2.
Requisiti tecnici sull’assieme:
Smontaggio minimo ogni 6 mesi
Ampia durata per un alto numero di cicli d’uso
Resistenza dei materiali e dei giunti
Superficie di giunzione precisa
Assemblaggio rapido e semplice da parte dell’operatore e del manutentore
Peso contenuto
3. Requisiti tecnici sui componenti aggiuntivi
Forma dell’elemento di personalizzazione semplice e attraente
Buone tolleranze dimensionali
Ottima finitura superficiale
Bassi limiti di tollerabilità sui difetti di stampaggio.
Teniamo presente che questa è solo una fase di ipotesi di specifiche di produzione. Esse verranno meglio definite una volta stabilito l’orientamento del nostro concept.
69
4 C
ONCEPT
Siamo giunto alla fase centrale del progetto: la fase di concept.
In questa fase del progetto metteremo in pratica tutte le nozione oggettive apprese nei capitoli precedenti per esprimere proposte creative interessanti e adatte ai nostri obiettivi e vincoli progettuali.
In questa fase di concept esprimeremo tutte le diverse proposte progettuali per andare a definire tutti i concetti che devono caratterizzare il nostro progetto e fissare le basi per la realizzazione dello stesso.
In questa fase di espressione di proposte progettuali terremo sempre ben presente tutta la parte di normative ben delineata nei primi capitoli.
70
4.1
D
EFINIZIONE PROGETTO
Per una maggiore chiarezza, soprattutto nostra, prima di andare ad esplicitare i concetti basilari del progetto è meglio riassumere gli obiettivi espressi finora.
Su questi obiettivi andremo a erigere le fondamenta del nostro prodotto. Il prodotto stesso esprimerà questi concetti ricavati da varie fasi del metodo progettuale ovvero l’ipotesi progettuale iniziale, requisiti del cliente, specifiche di prodotto e di produzione.
Di seguito riportiamo in maniera dettagliata quelli che sono i diversi obiettivi:
Differenziazione estetica dal mercato base
Caratteristica fondamentale per l’estintore che andremo a riprogettare
è la forte differenziazione estetica che andrà ad attirare una fascia consumers molto esigente e desiderosa di un prodotto diverso e adatto alle proprie esigenze.
Differenziazione funzionale
Il target al quale sarà indirizzato il prodotto risulta essere molto esigente non solo di una qualità estetica, ma anche di una forte funzionalità del prodotto estintore come qualità tattili, di sicurezza, di durata dei componenti.
Leggere modifiche alla meccanica interna
Questo punto risulta essere di fondamentale importanza per garantire i costi, la fattibilità e il risultato del prodotto estintore stesso.
Il mantenere una meccanica interna ci permetterà di mantenere uno standard produttivo già perfettamente collaudato e garantito dall’azienda MB estintori stessa nel corso di molti anni.
Facilità di assemblaggio e smontaggio
La facilità e la semplicità di assemblaggio condizionano notevolmente i tempi di produzione e quindi i costi stessi di produzione. Inoltre, l’estintore subendo una manutenzione minima ogni 6 mesi avrà necessità di avere una personalizzazione facilmente smontabile e riposizionabile in poco tempo.
Semplice
La semplicità risulta essere una caratteristica molto comune nei processi di progettazione.
Abbiamo avuto mo do di notare che l’oggetto estintore ha subito diverse modifiche che l’hanno portato a una notevole semplicità estetica e funzionale. Pertanto il nostro concept dovrà essere orientato alla medesima filosofia.
Funzionale
Il progetto che andremo a sviluppare dovrà mantenere inalterata la funzionalità del prodotto estintore. Esso dovrà comunicare in maniera semplice il suo metodo di utilizzo a tutti. Il tutto sarà poi verificato attraverso una storyboard del suo utilizzo.
71
Ergonomico
La forma della nostra personalizzazione dovrà essere il più possibile orientata a migliorare l’ergonomia dell’oggetto estintore stesso. Il tutto dovrà rendere l’oggetto più user friendly possibile.
Terremo quindi in considerazione l’user centered design che mette l’utilizzatore al centro del proprio processo progettuale. Sarà di vitale importanza mantenere una forte iterazione tra leva di attivazione e mano dell’utente.
Processo produttivo economico
La nuova personalizzazione dell’estintore dovrà essere prodotta con bassi costi di produzione e assemblaggio. Dal momento che non si prevedono alti volumi di produzione e meglio contenere i costi per immettere sul mercato un prodotto a un prezzo ragionevole.
Basso investimento
Come diretta conseguenza del punto precedente troviamo un basso investimento del processo di produzione. Dobbiamo infatti puntare verso processi economici o a tecnologie già presenti in azienda.
Sicurezza
La personalizzazione che andremo ad effettuare dovrà essere per prima cosa sicura e, anzi, aumentare la sicurezza dell’utilizzatore.
Dovremmo quindi eliminare ogni possibile punto di pericolosità sull’oggetto estintore stesso.
Permeabilità del design
La personalizzazione che andremo a progettare dovrà avere una linea coerente con la forma dell’oggetto che possa rimanere inalterata per diverso tempo e non frutto di una moda o di un momento particolare.
Qualità
Gli obiettivi di basso costo di produzione dovranno tenere sempre bene in considerazione un’alta qualità sia estetica che funzionale de ll’estintore.
Mancando questo valore il prodotto ha altissime probabilità di diventare un grande flop.
Utilizzo su diversi modelli
Il poter adattare il progetto di personalizzazione risulta essere molto funzionale sia per la riduzione dei costi sia per l’allargamento del prodotto personalizzato ad altre fasce di prodotto.
Facilità di riposizionamento
Risulta essere molto importante per il nostro cliente, molto esigente, che il nostro prodotto estintore abbia una collocazione precisa prima e dopo il suo utilizzo.
72
4.1.1
S
VILUPPO CONCEPT
Avendo deciso di differenziare il meno possibile la meccanica interna e volendo differenziare fortemente l’estetica e la funzionalità esterna abbiamo optato per la suddivisione del concept in due filoni: funzionalità/ergonomia e meccanica.
Le due vie che abbiamo individuato dovranno essere affrontate in fase cronologica, ma sempre in relazione l’una con l’altra.
Meccanica
Abbiamo deciso di incominciare con la meccanica dell’oggetto stesso.
In questa fase svilupperemo delle possibili modifiche alla meccanica interna dell’estintore stesso.
L’obiettivo di questa fase meccanica è sempre quello di ipotizzare le minore modifiche possibili cercando di adattarle, ove necessario, alle nuove forme estetiche e funzionali.
Una volta sviluppati alcuni modelli meccanici li applicheremo a dei possibili concept.
Funzionalità ed ergonomia
Questa di fase di concept prevede la realizzazione di schizzi e disegni che riguardano l’estetica funzionale, la semplicità d’uso dell’oggetto estintore e l’ergonomia dello stesso.
Risulta di notevole importanza ricordarsi che l’estintore presenta un serbatoio caratterizzato da una dimensione e un peso ben precisi; Caratteristiche molto importanti ai fini di una progettazione equilibrata.
73
4.2
M
ECCANICA
In questa fase attraverso diversi disegni e sezioni andremo a mostrare alcuni modelli meccanici per l’apertura della valvola.
Dobbiamo ricordare che applicheremo, principalmente, delle modifiche meccaniche di lieve importanza per contenere i costi di produzione.
Concept M0
Per comodità andremo a definire il modello meccanico attualmente utilizzato dall’azienda come M0.
Questo modello di funzionamento è molto semplice:
Si toglie l’anello di sicurezza inserito nell’apposito foro. Poi si imprime una forza F sulla leva superiore. L’incavo nella parte superiore della leva si muove in senso orario attorno al perno di rotazione spostando il pistoncino verso il basso permettendo l’uscita dell’agente estinguente.
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Concept M1
Questo modello meccanico prevede la possibilità di utilizzo di un’unica leva sia per l’attivazione che per il trasporto.
Anche in questo caso l’attivazione è molto semplice: Si toglie l’anello di sicurezza inserito nell’apposito foro. Si fa ruotare la maniglia in senso antiorario finché il dentello sulla leva stessa non spinge il pistoncino verso il basso
; permettendo così l’uscita dell’agente estinguente.
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Concept M3
Questo concept meccanico prevede una sostanziale modifica nella meccanica della valvola.
Come evidenziato dall’immagine sottostante la manichetta acquista una notevole rigidità integrandosi e acquisendo il ruolo di leva di attivazione.
L’utente toglie l’anello di sicurezza e muove la manichetta in senso orario permettendo l’uscita dell’agente estinguente.
76
4.3
F
UNZIONALITÀ ED ERGONOMIA
Nelle immagini seguenti andremo a mostrare diversi bozzetti e disegni che mostrano i diversi concept che meglio rispondono ai diversi obiettivi di funzionalità ed ergonomia del prodotto stesso.
Concept A
Questo primo concept affronta un tema di coesione tra la parte della valvola e il serbatoio. Con questa scocca, pensata in polimero stampato a iniezione si vuole fondere assieme le due parti.
77
Da un lato in questo primo concept si è lasciato in secondo piano il problema dei costi derivanti dallo stampaggio a iniezione di un pezzo così ampio.
Dall’altro, invece, si
è voluto dare ampio spazio all’ergonomia studiando un grip molto saldo e confortevole con la mano.
Dentelli in gomma per agevolare il grip della mano
78
Le due scocche garantiscono maggiore sicurezza e protezione per la valvola stessa che rimane più protetta nel caso di urti o colpi più o meno accidentali.
Inoltre per agevolare la presa della leva di attivazione sono stati pensati diverse forme che agev olino l’attivazione e riducano il rischio di “pizzicotto” con la leva superiore.
La meccanica d’azionamento e tranquillamente adattabile sia al modello di concept M0 che M1.
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Concept B
Questo concept prevede l’integrazione tra leva di attivazione superiore e inferiore.
In questo caso si è deciso di mantenere invariato il modello meccanico mantenendo il modello M0.
Inoltre gli ipotetici costi di attrezzaggio e produzione risultano essere piuttosto contenuti.
80
Concept C
Questo concept parte dal concetto di massimo grip con la leva superiore, ben visibile dalla superficie discontinua della leva stessa.
Mantenendo invariata questa parte superiore è stata sviluppata una versione C1 (foto a destra) con la leva inferiore disgiunta connotata da notevole semplicità e linearità.
Invece ne è stata sviluppata una versione con la maniglia inferiore integrata con quella superiore. In questo caso il modello meccanico è l’M1 mentre nel concept C1 il modello meccanico riman e l’M0.
81
Concept D
Questo concept parte dall’eliminazione della leva inferiore e dall’acquisizione da parte della leva di attivazione anche della funzione di trasporto.
La linea estetica nata ricalca il profilo del muso allungato del tapiro. Rimane, ad ogni modo connotata da una notevole semplicità.
Il modello meccanico
Di riferimento per questo concept è l’M1.
82
Concept E
Questo concept trae pienamente inspirazione dal mondo del ciclismo.
La leva di attivazione diventa la leva del freno e la leva inferiore diventa il braccio del manubrio.
In questo caso il modello meccanico rimane l’M0. Ad ogni nulla vieta di invertire le due leve utilizzare il modello meccanico modo e di
M1.
83
Concept F
Questo concept trae spunto dal modello 43A della Gloria.
L
’attivazione di erogazione viene assunta dalla maniglia di trasporto. Inoltre la maniglia di attivazione e trasporto tenta di adattarsi meglio all’ergonomia della mano. Abbiamo ipotizzato, inoltre, un sistema di bloccaggio della manichetta. All’estremità della manichetta viene fissato un elemento a “L” che viene inserito in un elemento a “C” fissato al serbatoio.
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Concept G
A metà strada tra il concept A e D è nato questo concept.
L’integrazione tra parte superiore e inferiore diventano il connotato principale per questo concept. Mentre l’estetica semplice e allungata è tratta dal concept D.
La meccanica si basa sul modello M1, mentre la presa della manichetta è stata migliorata grazie a una presa più confortevole e agevole.
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CONCEPT H
Questo concept parte dallo stesso presupposto del concept A: avere due scocche esterne che nascondono il serbatoio e lo mettono in sicurezza.
Inoltre è stata modificata la posizione della leva in area centrale per migliorare la presa e la trasportabilità. Infine è stata ipotizzata un’indicazione foto luminosa per sottolineare il punto di presa dell’estintore stesso.
86
C
ONCEPT FINALE
Abbiamo deciso di lavorare su questo ultimo concept perché fonde insieme diversi punti analizzati nei concept precedenti. Rimane invariata la meccanica e il posizionamento delle leve, ma viene a perdersi l’aria tra le due (concept B) viene creato un elemento di giunzione tra il fondello e le leve
(concept A e H). Inoltre viene sviluppato un concetto ergonomico molto im portante: rimuovere l’anello di sicurezza ed azionare la leva superiore mentre l’altra mano è fissa sulla manichetta. Il tutto nasce dal fatto che spesso nel tentativo di rimuovere l’anello succede di azionare la leva e ricevere la manichetta in pressione sul corpo provocando danni.
Inoltre, è stato ipotizzato un elemento di congiunzione tra leve e serbatoio nel quale trova spazio un piccolo display dove poter archiviare i cicli di manutenzione ed eventualmente anche un controllo in remoto dello stesso estintore.
87
5
DESIGN DEFINITIVO
Ora, dopo aver esplicitato diverse soluzioni ed averne individuata una, entriamo nella fase definita di design definition.
Per eseguire questa fase del progetto utilizziamo un programma di modellazione solida 3d: Solidwors. Questo software ci consentirà di avere un riscontro diretto dei volumi, delle dimensioni, della correttezza e delle proporzioni del progetto.
Dobbiamo ricordarci che il nostro oggetto ha le giuste dimensioni e proporzioni grazie alla fase di reverse engineering, affrontata precedentemente. Con quella fase, infatti, abbiamo ricavato e modellato tutti i componenti standard dai quali partiremo per questa fase di progettazione definitiva.
Ad ogni modo rimangono aperte alcune questioni, molto importanti, che affronteremo più avanti come:
scelta dei materiali in funzione delle caratteristiche che richiederemo al prodotto,
scelta delle tecnologie di produzione in connessione con le specifiche di prodotto e di produzione espresse nei capitoli precedenti; costi di produzione per avere un’idea di eventuali costi di produzione e di investimento per il nostro progetto
Affronteremo queste tre fasi, definite processo di engineering, separatamente nei capitoli successivi.
Modellazione 3D
Il procedimento di modellazione che abbiamo usato segue un percorso basilare per il design & engineering di un oggetto.
La modellazione, quindi, è stata suddivisa in diverse fasi per avere un controllo globale del processo di modellazione e del modello stesso.
A seguire trovate i vari step che riassumono la metodologia che abbiamo deciso di applicare.
Dobbiamo, comunque, sottolineare che questo processo non è universalmente riconosciuto come l’unico modo di procedere, ma rappresenta un metodo semplice e completo.
88
Fasi Modellazione
1. superfici di stile
Tramite il software Solidworks abbiamo effettuato un primo abbozzo delle superfici
3D. Così abbiamo avuto una prima idea del modello che saremmo poi andati a modificare nei passaggi successivi.
2. modellazione parametrica
Dopo la fase di modellazione della forma esterna in funzione della meccanica interna (già precedentemente modellata) siamo passati alla modellazione parametrica.
In questa fase abbiamo curato tutti i particolari interni ed esterni utili alla giunzione dei vari pezzi e al funzionamento dell’estintore stesso.
3. assemblaggio
Ultimata la modellazione di tutti i componenti in 3D passiamo al loro assemblaggio.
Solidworks ci permette di assemblare i componenti in maniera parametrica, dandogli dei vincoli tra loro e assegnandoli degli accoppiamenti.
Così facendo possiamo verificare la giusta iterazione tra le parti, correggere eventuali difetti di dimensionamento o di interferenza.
89
4. disegni tecnici
Dopo aver ultimato tutta la fase di modellazione 3d si passa alla messa in tavola 2d del tutto.
Realizzare dei buoni disegni tecnici risulta essere fondamentale perché essi rappresentano un importante strumento di comunicazione tra progettista, produttore e prodotto finito.
5. rendering
Per una buona presentazione del prodotto il rendering risulta essere molto importante.
Esso risulta essere un valido metodo per mostrare realisticamente il prodotto finito al cliente.
Ciò è da tenere molto in considerazione soprattutto se il materiale, l’aspetto estetico, le finiture e gli abbinamenti cromatici risultano essere determinanti per il mercato in cui il prodotto dovrà essere inserito. Questa tecnica ci permetterà di effettuare tutte le prove di cui abbiamo bisogno.
90
5.1
S
CHEDA RIASSUNTIVA DESIGN DEFINITIVO
Modello estintore: Alt
L’estintore riprogettato è stato chiamato Alt, nome che indica sia la funzione di fermare l’incendio che l’alternativa funzionale ed estetica che offre al cliente.
Differenziazione estetica dal mercato base
La linea estetica e la geometria dell’estintore differenziano in maniera preponderante l’oggetto rispetto agli altri prodotti in mercato.
Inoltre le due scocche laterali sono state ideate per essere personalizzate a seconda delle esigenze e dello stile del cliente.
Differenziazione funzionale
Le scocche che sono state disegnate mettono la valvola in maggiore sicurezza nel caso di bruschi urti e cadute dello stesso. Inoltre è stato favorito il movimento di azionamento delle leve possibile solo con una mano, mentre l’altra e fissa fin da subito sulla manichetta.
Leggere modifiche alla meccanica interna
La meccanica interna è rimasta pressoché invariata. La valvola è la medesima è il funzionamento è rimasto invariato, fatta eccezione per la leva superiore che è stata ipotizzata in materiale plastico.
Facilità di assemblaggio e smontaggio
L’estintore prevede dei semplici passaggi per l’assemblaggio dello stesso in linea di montaggio anche da una manodopera non specializzata. La fase di manutenzione, invece, risulta notevolmente semplificata e soprattutto veloce grazie a quattro meccanismi a snap.
91
Semplice
L’estetica generale dell’oggetto risulta caratterizzata da linee pure e semplici. L’idea è stata quella di dare all’oggetto una linea formale, tale da poter essere portata, a seconda del cliente, vicino ai propri gusti con una semplice personalizzazione.
Funzionale
Attraverso il richiamo a delle forme ben note (user friendly), come l’anello di attivazione, abbiamo deciso di migliorare il funzionamento dell’oggetto stesso mantenendo molto evidente cosa e come tirare per attivare l’estintore stesso.
Ergonomico
Un design user friendly è una forma ergonomica ci hanno permesso di rendere ben evidente l’azionamento è l’erogazione del prodotto stesso.
Processo produttivo economico
La progettazione dell’estintore è stata mirata alla riduzione di parti superflue e all’unione di funzionalità di alcuni componenti. Ad esempio la calotta di copertura è stata assemblata alla leva inferiore. I costi più alti relativi agli stampi ad iniezione sono stati indirizzati solo alla leva superiore e quella inferiore perché parti molto importanti ai fini funzionali ed estetici.
Le parti catalogabili a forte usura, perché smontabili ogni 6 mesi, sono state scelte a catalogo per abbattere il costo di sostituzione in caso di rottura.
Basso investimento
Viste le dimensioni dei componenti da stampare con processo ad inie zione l’investimento previsto risulta essere catalogabile come un basso investimento.
Sicurezza
La progettazione di una scocca esterna al gruppo valvola aumenta in maniera molto evidente la sicurezza dell’oggetto stesso.
Permeabilità del design
La linea estetica scelta ricalca un concetto di pura eleganza e semplicità della linea utile a mantenere inalterata la linea estetica dell’oggetto e non vincolata a delle mode del momento.
Qualità
L’oggetto, come già evidenziato, affonda le sue radici in una semplicità puramente estetica. I dettagli e i particolari di costruzione sono stati curati in maniera maniacale per mantenere alto il livello di qualità del prodotto stesso.
Utilizzo su diversi modelli
L’utilizzo di due scocche laterali e di due estrusi di tenuta ci permettono di variare l’altezza dell’estintore al variare del serbatoio.
92
Facilità di riposizionamento
La forma risulta essere molto contenuta e facilmente assimilabile al design di diversi ambienti. Inoltre la manichetta ha trovato un’adeguata sede per non creare fastidi al cliente.
93
5.2
D
IFFERENZIAZIONE ESTETICA
La normativa in atto non offre grosse possibilità di variazioni cromatiche dal rosso RAL 3000 per la parte del serbatoio. In realtà potremmo ipotizzare di catalogare le due pareti laterali come un elemento di contenimento del serbatoio e quindi variare il colore delle stesse, ma in ogni caso servirebbe una certificazione da parte di un ente certificatore.
Parallelamente, però, abbiamo ipotizzato di offrire a grossi clienti dei lotti personalizzati di coperture superiori dell’estintore.
Tale procedimento viene realizzato tramite un’apposita pellicola adagiata nello stampo, che crea sul pezzo una texture personalizzabile dal cliente.
Personalizzazione
Brand Fiat
Personalizzazione
Brand Auchan
94
5.3
D
IFFERENZIAZIONE FUNZIONALE
Oltre ad una scocca esterna, ben visibile, atta alla messa in sicurezza della valvola è stato ipotizzato anche un dispositivo elettronico di controllo e sicurezza.
Controllo:
-rimozione anello di sicurezza
-stato pressione estintore
-manutenzioni effettuate e future
Impostazioni:
-manutenzioni
-orari
-scadenze
Con tale dispositivo sarà possibile controllare se è stato rimosso l’anello di sicurezza, avere un secondo controllo (oltre quello del manometro) sullo stato della pressione interna e lo stato delle manutenzioni effettuate e da farsi.
Sarà possibile impostare le date delle manutenzioni direttamente dalla tastiera a membrana. Inoltre, si potrebbe sviluppare un dispositivo di controllo remoto per controll are la manutenzione dell’estintore a distanza o su un dispositivo di controllo con più estintori.
L’alimentazione dello stesso sarà resa possibile grazie a una piccola batteria posta sotto lo stesso facilmente caricabile, con cadenza annuale, tramite un ingresso posto sul tastiera a membrana.
95
5.4
C
ONTESTI D
’
USO
In base alla fascia di mercato di riferimento abbiamo individuato 4 contesti tipo dove inserire l’oggetto estintore: L’ufficio, il concessionario, lo showroom e il negozio.
Dopo aver eseguito le diverse prove di analisi ergonomica possiamo affermare che il nostro oggetto risulta essere adatto a luoghi di fascia medio alta. Tuttavia la sua estetica, le sue funzionalità e la sua ergonomia lo differenziano dall’estintore “classico”. Resta evidente che ci sarà un considerevole gap economico rispetto a un estintore orientato alla fascia bassa.
Il nostro estintore è quindi orientato a una clientela che fa dell’estetica e della funzionalità la sua caratteristica principale; caratteristiche che emergono a prima vista dal nostro prodotto estintore.
96
5.5
S
TORYBOARD FASI DI MONTAGGIO
Nella seguente storyboard elenchiamo le fasi necessarie per il corretto montaggio dell’estintore Alt.
Il corretto studio di una storyboard è funzionale per il progettista per capire se le azioni che dovrà intraprendere l’utente sono facilmente comprensibili.
1_posizionamento serbatoio
Posizionare il serbatoio in una posizione ottimale utile per le operazioni di assemblaggio successive.
2_posizionamento piastra sostegno orizzontale
Posizionare la piastra come indicato in figura.
97
3_posizionamento e serraggio gruppo valvola
Posizionare la valvola già assemblata come in figura e serrarla fino al fine corsa.
B
A
4_posizionamento gabbietta d’appoggio
Posizionare la gabbietta come indicato in figura
(inserirla inclinata di 45° nella direzione A, arrivati a battuta ruotarla in direzione B fino a battuta).
5_posizionamento e serraggio profilo sostegno dispositivo di controllo
Posizionare il profilo, come indicato in figura, facendo attenzione al centraggio tra le forature del profilo e della piastra. Serrare il profilo attraverso i due snap piccoli evidenziati nell’immagine.
2x
6_posizionamento dispositivo di controllo elettronico
Posizionare il dispositivo di controllo facendolo scorrere nel profilo finché sia perfettamente centrato all’interno del profilo.
7_fissaggio dispositivo di controllo elettronico
Centrare i fori superiori del dispositivo di controllo con i fori ed inserire i due snap piccoli.
2x
98
a.
8_fissaggio sensore di passaggio
a. Inserire i due sensori nella gabbietta come indicato in figura e all’occorrenza serrarli con un dado M3 b. inserire i due cavi del sensore, come indicato in figura, all’interno del dispositivo di controllo. b. b.
a.
9_fissaggio sensore pressione
a. Inserire il sensore di pressione all’interno della sua sede, come indicato in figura, sul corpo valvola b. inserire il cavo del sensore, come indicato in figura, all’interno del dispositivo di controllo.
10_inserimento anello in gomma
Inserire l’anello in gomma, con una leggera pressione, come indicato in figura.
99
b. a.
11_fissaggio manichetta
a. avvitare la manichetta, come evidenziato in figura. b. far passare la manichetta all’interno dell’anello in gomma, come evidenziato in figura. a.
12_fissaggio leva superiore
Posizionare la leva e serrarla con il perno, come indicato in figura nei punti a e b. b.
100
13_inserimento copertura superiore
Inserire la copertura superiore come indicato in figura.
14_posizionamento estrusi di sostegno
Posizionare i due estrusi di sostegno come indicato in figura.
14_posizionamento pareti laterali
Posizionare le pareti laterali all’interno delle guide sugli estrusi e nella loro sede nella copertura inferiore.
101
15_fissaggio pareti laterali
Fissare le parti posti nei passaggi precedenti come indicato in figura attraverso gli snap ad incastro centrando il foro nella copertura inferiore, estruso, parete laterale e piastra di sostegno orizzontale.
8x
16_inserimento estrattore manichetta
Inserire l’estrattore per la manichetta facendolo scorrere nella guida dell’estruso di sostegno partendo dalla parte inferiore e farlo calzare sulla manichetta.
17_posizionamento base
Posizionare la base centrando i due estrusi e le pareti laterali nelle opportune guide come indicato in figura.
18_Fissaggio base
Fissare la base al resto attraverso gli incastri a snap come effettuato al punto 15.
8x
102
103
19_inserimento sigillo di sicurezza
Inserire il sigillo di sicurezza nella sua sede sulla copertura inferiore.
20_inserimento anello di sicurezza
Abbassare la leva superiore fino alla battuta con il sigillo di sicurezza ed inserire l’anello di sicurezza.
21_fissaggio tastiera a membrana
Eliminare la pellicola protettiva ed incollare la tastiera a membrana nella sua sede sulla copertura inferiore.
5.6
S
TORYBOARD USO TIPICO
Nella seguente storyboard elenchiamo le fasi necessarie per il corretto uso dell’estintore Alt.
Anche questo studio con storyboard risulta essere molto funzionale per il progettista per capire se le azioni che dovrà intraprendere l’utente sono facilmente comprensibili.
Nelle immagini seguenti verrà mostrato l’ordine cronologico delle operazioni da svolgere:
1
Presa dell’estintore dalla maniglia
2
Estrazione
Anello di sicurezza
104
105
3
Presa manichetta nella parte finale di erogazione e
4
Posizionamento della manichetta verso la base del principio d’incendio
4
Pressione sulla leva di attivazione fino al punto di stop.
5
Rilascio della leva alla fine dell’estinzione dell’incendio o al termine del quantitativo di agente estinguente
Dall’analisi della storyboard possiamo affermare che l’utente interagirà sempre con i seguenti componenti:
Maniglia che verrà utilizzata per le operazione di movimentazione e presa dell’estintore stesso.
Anello di sicurezza utilizzato dall’utente per l’operazione di avvio della meccanismo di uscita dell’agente estinguente.
Manichetta presa per posiz ionare l’uscita dell’agente estinguente alla base del principio d’incendio.
Leva di attivazione utilizzata come iterazione finale dell’utente per l’uscita dell’agente estinguente.
106
5.7
V
ERIFICA ERGONOMICA
Prima di giungere alla forma delle leve attuale abbiamo ipotizzato diversi modelli e ne abbiamo studiato l’iterazione con la mano a un diverso e vario grado di percentile ponendo le maniglie in diverse posizioni e prese per essere certi che la presa dell’estintore fosse ben salda e agevole.
Modello1
Modello 2
Modello 3
Modello 4
107
5.8
I COMPONENTI INTERNI
Durante la fase di reverse engineering abbiamo smontato ed analizzato tutti i componenti dell’estintore campione per andare ad individuare tutti i gruppi funzionali e la loro posizione all’interno del sistema.
Adesso andremo ad effettuare la stessa operazione sul nostro modello progettato.
Anche in questo caso troviamo gli stessi gruppi funzionali individuati nella fase di reverse, ma con l’aggiunta del gruppo di controllo.
Gruppo di azionamento
Gruppo di controllo
Gruppo di erogazione
Gruppo di contenimento
108
109
Gruppi funzionali:
Gruppo di contenimento:
All’interno di questo gruppo trovano spazio i componenti utili al contenimento. Qui troviamo, quindi, il serbatoio utile al contenimento dell’agente estinguente. Inoltre troviamo tutti i componenti utili al contenimento dell’estintore stesso ovvero la base inferiore, i due estrusi laterali le pareti laterali e la piastra di sostegno orizzontale.
Gruppo di erogazione:
Qui troviamo tutta la componentistica utile all’erogazione dell’agente estinguente. Quindi manichetta con elementi di giunzione e controllo ed estrattore manichetta.
Gruppo di azionamento:
Qui trovano spazio i componenti utili all’azionamento e quindi all’erogazione dell’agente estinguente.
La valvola assemblata con la copertura superiore e la leva superiore trovano spazio in questo gruppo.
Gruppo di controllo:
Questo gruppo comprende le parti necessarie a controllare l’erogazione e il mantenimento dell’agente estinguente.
Trovano spazio il dispositivo digitale con display per il controllo e la memorizzazione delle operazioni utili al controllo dell’estintore stesso e tutta la parte di sostegno al dispositivo, infine troviamo anche il sigillo di sicurezza.
110
5.8.1
C
INEMATISMO DEI COMPONENTI INTERNI
Come fatto per la fase di reverse engineering dell’estintore campione svilupperemo un nuovo modello glass-box.
In questo modello andremo ad aggiungere i componenti che si abbiamo aggiunto al nostro progetto ovvero la parte di contenimento e protezione del serbatoio e della valvola e la parte di controllo con il dispositivo elettronico e i sensori connessi a quest’ultimo.
111
5.8.2
A
NALISI CINEMATICA
Come già preannunciato nei paragrafi precedenti il progetto non prevede dei cambiamenti rivoluzionari nel cinematismo del funzionamento dell’estintore stesso. L’unica variante effettuata è stata quella di modificare il posizionamento dell’anello di sicurezza per favorire le operazioni di sgancio al momento del bisogno.
PASSO 1:
L’utente applica una forza F per togliere l’anello di sicurezza
(evidenziato in verde).
Per tutti gli altri passaggi si rimanda al capitolo 3.2.4 sull’analisi cinematica dell’estintore campione perché risulta essere identica.
112
5.9
R
IPOSIZIONAMENTO ESTINTORE
Caratteristica importante e fondamentale di ogni estintore è il suo posizionamento. Per ovviare a questo problema abbiamo sviluppato una soluzione di fissaggio a parete e una di fissaggio a una struttura mobile, sempre a partire dalla stessa piastra da parete.
Soluzione a parete
113
Soluzione a struttura
114
6 E
NGINEERING
:
SCELTA TECNOLOGIE DI PRODUZIONE
Con questo capitolo inizia la fase di Engineering del progetto.
L’engineering andrà ad affrontare per prima cosa la scelta delle tecnologie di produzione, poi la selezione dei materiali in base alle specifiche assegnate e infine andremo a calcolare i costi di produzione.
Scelta delle tecnologie di produzione
Lo scopo di questa sezione sarà quello di andare a confrontare sinteticamente le specifiche di produzione e prodotto che si adattano meglio ai nuovi componenti dell’estintore.
Gli aspetti considerati per confrontare le diverse alternative di processo sono:
Materiali:
Il materiale potrà essere quello definitivamente scelto per la produzione del componente oppure potrà essere anche solo ipotizzato. In questa fase delle selezione è fondamentale che se ne conosca la tipologia (es. termoplastico, estruso, stampato ad iniezione,…)
Dimensioni:
Le dimensioni del pezzo possono validare o meno una determinata tecnologia di processo. È quindi di vitale importanza sapere la dimensione lineare massima, il volume di contenimento e gli spessori del pezzo.
Proprietà dei prodotti:
Descrivono delle caratteristiche non espressamente qualificabili quantitativamente come ad esempio la complessità di un pezzo.
Tolleranze: le tolleranze influenzano in maniera preponderante la scelta del processo, in quanto, un’errata stima potrebbe portare a danni disastrosi nell’ assemblaggio dei pezzi e nella loro iterazione.
Finitura superficiale:
Generalmente questa specifica viene espressa tramite il livello di rugosità. È fondamentale nel caso in cui il progettista ricerchi una determinata finitura utile al funzionamento di parti meccaniche o sol amente al rivestimento esterno dell’oggetto.
Limitazioni:
Le limitazioni di processo inglobano quelle caratteristiche di produzione quali il costo e il tempo di produzione delle attrezzature per produrlo oppure parametri relativi alla buona riuscita del pezzo come ad esempio il rischio di distorsioni.
Altri criteri:
Con altri criteri andiamo ad intendere ad esempio la tipicità di un’applicazione rispetto a un componente standard. Oppure vantaggi o svantaggi di una tecnologia rispetto ad un’altra.
115
6.1
S
PECIFICHE DI PRODUZIONE DEI NUOVI COMPONENTI
In questo paragrafo andremo ad analizzare le specifiche di produzione per tutti i nuovi componenti progettati per l’estintore.
Dobbiamo specificare che andremo ad analizzare solo quei componenti riprogettati da zero.
Tra i nuovi componenti troviamo anche un elemento di sostegno per l’estintore. Per comodità divideremo l’analisi in due sezioni.
6.1.1
S
PECIFICHE DI PRODUZIONE ESTINTORE
In questo paragrafo analizzeremo le specifiche di produzione dei nuovi componenti dell’estintore.
Copertura superiore
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 117cm
3
_Lunghezza massima: 225mm
_Spessore medio: 2mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni medie
_Forme complesse e dettagli fini
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #3 opaca o sabbiata per l’esterno della scocca
_SPE #2 lucida per l’interno a contatto con le scocche
Vincoli:
_basso/medio costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 15-20 secondi
116
Leva superiore
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 29 cm
3
_Lunghezza massima: 170mm
_Spessore medio: 2mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni piccolo/medie
_Forme semplici e dettagli fini
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #3 opaca o sabbiata per l’esterno della scocca
_SPE #2 lucida per l’interno a contatto con le scocche
Vincoli:
_basso/medio costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 15-20 secondi
117
Base inferiore
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o
PA
Dimensioni:
_Volume: 134 cm
3
_Lunghezza massima: 225mm
_Spessore medio: 2mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni medie
_Forme semplici e dettagli fini
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #3 opaca o sabbiata per l’esterno della scocca
_SPE #2 lucida per l’interno a contatto con le scocche
Vincoli:
_basso/medio costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 15-20 secondi
118
Gabbietta d’appoggio
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 2 cm
3
_Lunghezza massima: 60mm
_Spessore medio: 1,2mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni piccole
_Forme molto semplici
_Basso livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #2 lucida per l’interno e l’esterno
Vincoli:
_basso costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 5-10 secondi
119
Sigillo di sicurezza
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 0,5 cm
3
_Lunghezza massima: 26mm
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
Finiture superficiali:
_SPE #2 lucida per l’interno e l’esterno
_Spessore medio: 0,5mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni piccole
_Forma molto semplice
_Basso livello di finitura superficiale
Vincoli:
_basso costo al pezzo
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 2-3 secondi
120
Estrattore manichetta
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
Finiture superficiali:
_SPE
#2 lucida per l’interno e l’esterno
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 1 cm
3
_Lunghezza massima: 26mm
_Spessore medio: 1mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni piccole
_Forme molto semplici
_Alto livello di finitura superficiale
Vincoli:
_basso costo al pezzo
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 2-3 secondi
121
Parete laterale
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 0,8 cm
3
_Lunghezza massima: 443mm
_Spessore medio: 1,9mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni medie
_Forme molto semplici
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #3 opaca o sabbiata per l’esterno della scocca
_SPE #2 lucida per l’interno a contatto con le scocche
Vincoli:
_basso costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 15-20 secondi
122
Supporto orizzontale
Materiale:
Lamiera al C o inox
Dimensioni:
_Spessore lamiera: 1mm
_Area massima: 233cm
2
_Dimensione massima: 208mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni medio-piccole
_Complessità moderata
_finitura superficiale da lamiera
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,2mm
_Diametro fori ±0,1mm
_Pieghe ±0,1°
Finiture superficiali:
_Liscia come da lamiera
Vincoli:
_basso costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 15-20 secondi
_presenza di ricalcature lungo l’asse maggiore
_il pezzo andrà ad accoppiarsi con gli estrusi di sostegno e le pareti laterali sarà pertanto importante mantenere una buona assialità dei fori
123
Estruso di sostegno
Materiale:
Acciao al C o inox
Dimensioni:
_Volume: 74 cm
3
_Lunghezza massima: 410mm
_Spessore medio: 2mm
Proprietà del componente:
_Sezione aperta
_Forma poco complessa
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #2 lucida per l’interno e l’esterno
Vincoli:
_basso costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 5-10 secondi
124
6.1.2
S
PECIFICHE DI PRODUZIONE SOSTEGNO ESTINTORE
In questo paragrafo analizzeremo le specifiche di produzione dei nuovi componenti del sostegno dell’estintore.
Struttura saldata
Materiale:
Acciaio al C o inox
Dimensioni:
_Volume: 612 cm
3
_Lunghezza massima: 1220mm
_Tubolare: 20x20mm, spessore 2mm
Proprietà del componente:
_Sezione chiusa, unita
_Forma poco complessa
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #2 lucida
Vincoli:
_basso costo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
(eventualmente producibile su richiesta del cliente)
_tempi ciclo accettabili 5-10 min
125
Lamiera d’appoggio
Materiale:
Lamiera al C o inox
Dimensioni:
_Spessore lamiera: 2mm
_Area massima: 885cm
2
_Dimensione massima: 196mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni medio-piccole
_Complessità moderata
_Buon livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,2mm
_Diametro fori ±0,1mm
_Pieghe ±0,1°
Finiture superficiali:
_SPE #3 lucida
Vincoli:
_basso costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per gli accoppiamenti
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 15-20 secondi
_Lavorazioni di svasatura dei fori dopo le operazioni di tranciatura e piegatura
126
Inserto per aggancio base estintore
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume: 1 cm
3
_Lunghezza massima: 13mm
_Spessore medio: 5mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni piccole
_Forme molto semplici
_Basso livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
Finiture superficiali:
_SPE #4
Vincoli:
_basso costo al pezzo
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 2-3 secondi
127
Pannellature
fronte retro basso
Materiale:
Polimerico termoplastico, ABS o PA
Dimensioni:
_Volume:
(565_fronte+573retro+110basso)=
683 cm
3
_Lunghezza massima:
1200mm
_Spessore medio: 2mm
Proprietà del componente:
_Dimensioni medie
_Forme molto semplici
_Alto livello di finitura superficiale
Caratteristiche generali:
Tolleranze:
_Generali ±0,1mm
_Diametro fori ±0,15mm
Finiture superficiali:
_SPE #3 opaca o sabbiata per l’esterno
_SPE #2 lucida per l’interno
Vincoli:
_basso costo al pezzo
_buona qualità dimensionale per i centraggi dei fori sulla struttura
Altre considerazioni:
_volume di produzione 50.000pezzi
_tempi ciclo accettabili 1-2 min
128
6.2
S
CELTA DEL PROCESSO
La scelta dei processi di produzione per i componenti elencati nelle pagine precedenti andrà ad influire sui diversi fattori riguardanti produttività e costi.
Dopo aver osservato i diversi componenti possiamo dire che: copertura superiore, leva superiore, base inferiore, sigillo di sicurezza, estrattore per manichetta e la gabbietta d’appoggio saranno ottenuto con lo stesso processo, in quanto le loro caratteristiche sono molto simili.
Mentre per la piastra orizzontale e gli estrusi di sostegno andremo ad utilizzare due tecnologie differenti.
Da un’osservazione delle diverse alternative di processo e delle loro specifiche, come potrete vedere dalle schede tecniche nelle pagine successive, che le tre tecnologie più idonee sono:
Stampaggio ad iniezione
Questa tipologia di stampaggio è un processo di produzione industriale in cui un materiale plastico viene fuso e iniettato ad elevata pressione all'interno di uno stampo chiuso, che viene aperto dopo il raffreddamento del manufatto.
Generalmente l'iniezione avviene a pressioni elevate ed a temperature abbastanza elevate da consentire lo scorrimento del materiale "plastificato" all'interno del macchinario.
Stampaggio di semilavorati in lamiera
Questo processo è stato selezionato per la realizzazione della piastra orizzontale.
Molti prodotti vengono realizzati a partire da una lamiera che può essere tagliata, piegata, imbutita, punzonata o tranciata.
Il costo del materiale utile per le attrezzature può variare in base alla complessità del pezzo (rimanendo comunque contenuto) o al material e da costruzione.
Questi processi si adattano bene a geometrie semplici con spessore costante.
Estrusione a caldo
L'estrusione è un processo di produzione industriale di deformazione plastica che consente di produrre pezzi a sezione costante (ad esempio tubi, barre, profilati, lastre). Essa è utilizzata per i materiali metallici (come l'acciaio, l'alluminio o il rame). Viene utilizzata anche per materie plastiche (come la gomma o materiali termoplastici) e altri materiali.
129
7 E
NGINEERING
:
SELEZIONE DEI MATERIALI
Arrivati a questo capitolo affronteremo la metodologia di selezione con cui verranno fabbricati i componenti descritti nei paragrafi precedenti.
Risulta molto utile nel processo di selezione seguire una metodologia ben precisa che sappia tener conto dei diversi fattori e che sappia utilizzare i dati in nostro possesso in maniera oggettiva, per non perdersi nell’universo dei materiali.
Criteri di selezione dei materiali
Il metodo che utilizzeremo per la selezione dei materiali si suddivide in più fasi, ognuna delle quali serve a restringere il campo sempre più fino alla valutazione e alla scelta dei materiali con le caratteristiche più adatte.
Le fasi sono così suddivise:
Fase 1 _ Valutazione dei requisiti
Nella prima fase andremo a valutare quali saranno i requisiti fondamentali a cui il materiale dovrà rispondere. In questa fase dovremmo tener ben presente che il nostro oggetto dovrà rapportarsi non solo con il progetto stesso da dove è nato, ma anche con il mercato, i bisogni dell’utente ed anche con eventuali desideri o ri chieste del progettista e dell’azienda committente.
In questa fase, quindi, andremo ad esplicitare per prima cosa quali funzioni dovrà svolgere il componente al quale dovrà essere applicato il materiale, poi i vincoli non modificabili, che devono rimanere tali ai fini del progetto. Infine andremo a scegliere gli obiettivi che vorremo massimizzare o minimizzare per il nostro prodotto.
Fase 2 _ Correlazione tra requisito, fenomeno e proprietà
Qui andremo a mettere in relazione i requisiti richiesti al componente, con il fenomeno che li contraddistingue e la proprietà fisica del materiale che risponde a questo fenomeno.
Se, ad esempio, il requisito del componente è quello di essere utilizzato applicandovi ripetutamente una forza senza che esso si rompa, analizzeremo il fenomeno e lo relazioneremo ad una proprietà del materiale che è indice del fenomeno, qui ad esempio sarà lo sforzo di snervamento σ y
e la relativa unità di misura [MPa].
Seguiremo questo processo per tutti i requisiti ricavandone una lista di caratteristiche che ci serviranno per andare a confrontare i diversi materiali candidati alla selezione.
130
Fase 3 _ Normalizzazione dei dati
Sulla base di un insieme di proprietà, in genere non omogenee ed a volte qualitative, non è possibile effettuare un confronto tra i materiali.
In questa fase attribuiremo a ciascuna proprietà un punteggio che sarà determinato dalla sua posizione in una scala di valori, compresa fra un valore minimo accettabile e massimo significativo.
Andremo, quindi, a convertire le proprietà fisiche in voti tramite un metodo proporzionale e ad ogni valore della proprietà uguale o superiore al massimo andremo ad attribuire il voto massimo (esempio
10), mentre un valore inferiore al minimo (cioè 0) comporterà l’esclusione diretta del materiale.
Fase 4 _ Selezione
Otterremo quindi un profilo di proprietà per ogni materiale concorrente che andremo a schematizzare su un indice pesato come ad esempio un diagramma radar ottenendo così un riscontro visivo diretto tra le diverse proprietà.
La selezione sarà effettuata per il materiale che sarà dotato del migliore insieme di proprietà.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Valore massimo significativo
Valore minimo accettabile (i candidati che prenderanno 0 anche in una sola proprietà verranno scartati)
Esempio di una scala di normalizzazione dei dati (M.Levi)
131
7.1
R
ESISTENZA ALLA FIAMMA
Metodo UL94
Prima di andare ad effettuare tutto il processo di selezione dei materiali è doveroso spendere due parole su questa particolarità dei materiali polimerici.
Risulta essere molto importante, infatti, che i materiali che compongono l’estintore stesso abbiano una buona resistenza alla fiamma nel caso di contatto con il principio d’incendio.
Spieghiamo meglio in cosa consiste il metodo UL (underwriters laboratories): con questa procedura si ottengono informazioni sulla resistenza alla fiamma del materiale da analizzare. La prova viene realizzata con un'apparecchiatura: una estremità del provino, supportato verticalmente, viene sottoposta ad una fiamma attraverso un Bunsen, alta 20 mm, che viene applicata due volte per 10 secondi.
In base a:
• Comportamento del materiale
• Tempi di combustione del provino
• Eventuale caduta di gocce di materiale incandescente con accensione del sottostante strato di cotone i materiali vengono classificati secondo le seguenti classi:
• V-0: il tempo di combustione dopo ogni applicazione della fiamma non supera i 10 secondi e non si ha sgocciolamento di particelle infiammate che incendiano il cotone idrofilo posto sotto il provino
• V-1: il tempo di combustione dopo ogni applicazione della fiamma non supera i 30 secondi e non si ha sgocciolamento di particelle infiammate che incendiano il cotone idrofilo posto sotto il provino
• V-2: il tempo di combustione dopo ogni applicazione della fiamma non supera i 30 secondi ed è permesso che alcune gocce infiammate incendino il cotone idrofilo posto sotto il provino
• HB: quando non è classificabile come sopra e nella prova con provino orizzontale si hanno velocità di bruciatura <38mm/min per spessori
>3mm e <76mm/min per spessori <3mm.
Riportiamo di seguito una tabella che rappresenta il grado di autoestinguenz a secondo l’UL94 di alcuni polimeri non modificati utilizzando un provino di spessore variabile da 3 a 6mm
UL94
PTFE
PVDF
PSU
PESU
PC
PPO.m
PA66
PET
PP
PE
POM
V0
V0
HB-V2
HB-V2
HB-V2
HB
HB-V2
HB
HB
V0
HB
132
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Indice di ossigeno_ISO4589
Un’altra importante prova che viene effettuata per calcolare ed analizzare la resistenza alla fiamma è quella dell’indice di ossigeno.
La prova consiste nel misurare la percentuale minima di ossigeno nella miscela ossigeno - idrogeno che sopporti la combustione del materiale plastico. Più alta è la percentuale di ossigeno necessaria alla combustione
(valore LOI) minore è la probabilità di combustione.
L'indice di ossigeno è la concentrazione minima di ossigeno in presenza della quale il campione di materiale riesce ad alimentare la combustione per
3 minuti o a bruciare per 50 mm.
Riportiamo di seguito una tabella che rappresenta l’indice:
LOI
PTFE
PVDF
PI
PSU
PESU
PC
PPO.m
PA66
PET
PP
PE
POM
26
31
25
22
18
18
16
92
43
36
37
38
LOI
Considerazioni
Nelle fasi seguenti terremo molto ben presente la resistenza alla fiamma dei materiali che andremo a selezionare.
133
7.2
M
ETODO DI SELEZIONE APPLICATO AI COMPONENTI
Ora andremo ad applicare il metodo di selezione appena enunciato ai componenti del nostro estintore, iniziando dai componenti in materiale polimerico.
7.2.1
M
ETODO DI SELEZIONE COMPONENTI ESTINTORE
Anche in questo caso applicheremo il metodo di selezione prima ai componenti dell’estintore poi all’elemento di sostegno.
Copertura inferiore
Fase 1 _ Definizione dei requisiti
La copertura inferiore dovrà rispettare i requisiti ricavabili anche dalle specifiche di prodotto. A seguire espliciteremo tutti i requisiti fino ad arrivare agli obiettivi.
Funzioni della copertura
_Permettere all’utente di alzare l’estintore
_Sostenere il display
_Guidare le pareti laterali
_Coprire e proteggere la valvola
_Dare forma e colore al prodotto (ovvero comunicare visivamente)
Vincoli geometrici
_Forma già definita, complessa e cava (guscio di spessore 2mm)
_Sezione del manico a C con nervature interne
_Volume totale comprensivo di nervature 117cm
3
134
Vincoli strutturali
La forza peso che deve sostenere la copertura inferiore è di 9,8Kg circa (98N)
, ma siccome l’oggetto è soggetto a fatica, valuteremo una forza di circa 2 volte superiore pari a 200N applicata verticalmente al manico
Obiettivi
_Un peso massimo imposto di 250g
_Costo massimo imposto per il materiale al pezzo 0,8
€
200N
Schema dell’applicazione della forza dell’utente al manico.
A causa della sezione e della forma complessa, utilizzeremo un software di calcolo per elementi finiti per ricavare lo sforzo massimo a cui è soggetta la scocca ed in particolare il manico.
200N
Max:
5.32831e+007
N/m^2
Immagine dell’analisi FEM dello sforzo massimo tramite software
CosmossXpress il risultato è uno sforzo massimo di 54 Mpa
135
Fase 2 _ Correlazione tra requisito e proprietà
Ora valutando ciò che è stato detto nella fase 1, andremo ad esplicitare le proprietà che metteremo a confronto per valutare i materiali.
ResistenzaCarico di snervamento
σ y
[MPa]
Leggerezza Densità [Kg/dm3]
Economicità
Costo materiale al Kg [€/Kg]
Estetica-coloreAccetta i colori in fase di stampaggio [Si/No]
Per andare avanti occorre prima di tutto scegliere dei materiali per il confronto e poi andare a reperire i dati.
Siamo andati così a selezionare dei materiali perché abbiamo riscontrato che vengono utilizzati nel campo egli estintori (dalla ricerca di mercato effettuata) sia perché hanno al possibilità di essere processati tramite la tecnologia di produzione selezionata nel capitolo precedente.
Materiale Carico di snervamento
[MPa]
ABS
PA
caricato
30%vetro
PP
PE
44
115
34
25
Densità
[Kg/dm
3
1,06
1,33
0,9
0,95
]
Costo
[€/Kg]
1,8
3,6
0,9
2
PC
70 1,17 4,2
Dati ricavati CES material selector 4.5 (edu-level 3)
Fase 3_Normalizzazione dei dati
Resistenza fiamma scarsa normale scarsa scarsa buona
Accetta colore
[Si/No]
Si
Si
Si
Si
Si
Per poter andare avanti dovremo attribuire un valore minimo e un massimo significativo a questi dati numerici.
Carico di snervamento
Dall’analisi degli sforzi abbiamo ottenuto uno sforzo massimo di
54Mpa, che è stato calcolato per rimanere in sicurezza, quindi ora adotteremo questo valore come carico di snervamento minimo.
Mentre adotteremo un valore di 90 Mpa come carico di snervamento massimo.
Densità
Partendo da un volume di 117cm
3
e ipotizzando di ottenere un peso massimo di 250g andremo ad impostare una densità massima di
2Kg/dm
3
che andrà a prendere il voto più basso. Mentre attribuiremo voto più alto a una densità minima di 1Kg/dm
3
.
136
Costo
Per il costo, il discorso non cambia, costi maggiori corrispondono ad un voto p iù basso. Ipotizzeremo un costo massimo di 5€/Kg ed un minimo di 1€/Kg.
Accetta colore
Infine per la possibilità di ricevere o accettare colore in stampo daremo voto 10 mentre se non c’è la possibilità daremo voto 0.
10
9
8
7
6
5
90 Valore massimo significativo
Ogni voto vale (90-55)/10=3,5Mpa
4
3
2
1
0
55 Valore minimo accettabile
Esempio di normalizzazione dei dati tramite la trasformazione in voto degli stessi
Dati normalizzati:
Carico di snervamento
[MPa]
90
Valore max
Valore min
Materiale
ABS
PA
caricato
30%vetro
55
0
10
PP
PE
PC
0
0
4,2
[(70-55):3,5]
Densità
[Kg/dm
3
2
1
9
7
10
10
8
]
Costo
[€/Kg]
5
1
8
3,5
10
7,5
2
Resistenza alla fiamma
No
Si
0
10
0
0
10
Accetta colore
[Si/No]
No
Si
10
10
10
10
10
Come già preannunciato scarteremo tutti i materiali che hanno preso voto uguale a 0 anche in una sola categoria. Cioè l’ABS, il PE e il PP.
Concentreremo quindi il nostro confronto sui materiali rimasti: il PC e la PA caricato a fibra di vetro per il 30%. Per semplificare il tutto costruiremo un diagramma radar che raccolga i loro voti.
137
densità carico di snervamento
10
8
2
0
6
4 colorabilità
PA
PC resistenza fiamma costo
Dal grafico possiamo notare facilmente come il PC riceve voti in media più bassi rispetto alla PA caricata. Risulta evidente che non possiamo valutare una scelta sulla base della colorabilità dello stampato perché tutti e due la possiedono.
Guardando il resto, invece, ci rendiamo facilmente conto che la poliammide
(PA) è il polimero che ci dà più sicurezza per quanto riguarda la resistenza meccanica, infatti ha voto 10, superando di poco il costo del policarbonato
(PC).
L’unico voto in cui il PC eccelle è la densità, che è comunque accettabile anche per la PA.
Sceglieremo quindi per la nostra copertura una poliammide caricata a fibre di vetro tale da garantirci un buon risparmio e un eccellente sicurezza mantenendo il peso della scocca leggero.
Effettueremo la stessa scelta di materiale anche per la leva superiore e la base inferiore.
Ora applicheremo lo stesso processo di ricerca e selezione anche agli altri componenti.
138
Gabbietta d’appoggio
Per quanto riguarda questo pezzo è di fondamentale importanza il controllo dimensionale in fase di stampaggio, in quanto deve calzare bene sulla valvola e avere poca tolleranza nel centraggio dei fori.
Andremo, così, a valutare il ritiro % del polimero e la sua densità per ottenere un componente non eccessivamente pesante controllando così il costo al Kg per mantenere sotto controllo l’economia del prodotto. La colorabilità del componente e la finitura estetica del componente risultano fattori molto marginali. Dobbiamo ricordare che il componente è completamente nascosto e riveste una pura funzione di sostegno per il display e l’anello di sicurezza.
In questo caso non valuteremo la resistenza alla fiamma, in quanto il materiale non risulterebbe a contatto con la stessa.
Per velocizzare il tutto esprimeremo i valori da subito normalizzati.
Ritiro % Densità
2
1
Costo
1
5
Accetta colore
No
Si
Valore max
1
Valore min
4
Materiale
ABS
PA
caricato
30%vetro
PP
PE
PC
10
9
3,3
7,3
10
9
7
10
10
8
8
3,5
10
7,5
2
10
10
10
10
10
Colore
10
Ritiro
8
6
4
2
0
Densità
ABS
PA
PP
PE
PC
Costo
Possiamo subito notare che tutti i materiali hanno ottimi voti. Iniziamo a scartare, però, PA e PC per il costo elevato. Poi, sapendo l’importanza del ritiro e il costo connesso scegliamo senza dubbio l’ABS che ha un basso ritiro e un basso costo.
139
Supporto orizzontale
La caratteristica più importante di questo componente è che venga prodotto in economia, siccome verrà acquistato il semilavorato e il conseguente sfrido.
Poi valuteremo la resistenza alla corrosione e il peso che avrà. Infine, come ultima caratteristica valuteremo il coefficiente elastico.
I materiali che confronteremo sono tre: acciaio basso legato AISI 1020, acciai inossidabili AISI 304 e AISI 410 martensitico.
Costo [€/Kg]
Resistenza alla corrosione
Valore max
2,5
Valore min
0,8
Ottima
Scarsa
Materiale
AISI 1020
AISI 304
AISI 410
10
0
1,7
8
10
10
Densità
8
7,6
5
2,5
7,5
Limite elastico
200
300
8
5
5 limite elastico
6
4
2
0
10 costo
8 resistenza corrosione
AISI 1020
AISI 304
AISI 410 densità
Scartiamo subito l’AISI 304 perché ha un valore 0, è troppo costoso.
Vediamo chiaramente che l’AISI 1020 eccelle nel settore più importante, quello del costo, mantenendo ottimi risultati nelle altre caratteristiche offrendo ottima resistenza meccanica e alla corrosione a un ottimo prezzo.
La nostra scelta cadrà quindi sull’AISI 1020.
Utilizzeremo questo acciaio anche per gli estrusi di sostegno laterale per evitare problemi di corrosione per differenza di potenziale e per mantenere un costo accettabile.
140
Parete laterale
La caratteristica fondamentale di questo componente è la deformabilità (o allungamento) in quanto deve deformarsi per entrare nelle apposite guide. Anche in questo caso terremo in forte considerazione il costo del materiale
Anche in questo caso ci limitiamo a selezionare solo 5 materiali polimerici: PMMA, PA, PP, PE e PC.
Valori materiali:
Valore max
Valore min
PA
PP
PE
PC
Modulo elastico
(GPa)
4
1
Materiale
PMMA
3,02
2,59
1,22
0,71
2,32
Voti assegnati:
Valore max
Valore min
Materiale
1
Modulo elastico
3
PMMA
10
PA
PP
7,9
2
PE
PC
0
6,6
Allungamento
(%)
50
500
6
65
350
500
110
Allungamento Limite elastico
50 60
500
10
9,7
6,6
0
8,7
Limite elastico
(Mpa)
60
10
10
10
3,8
1,9
10
Costo Resistenza fiamma
1
5
63,1 1,5
61,15 3,6
28,95 0,9
19,5 2
64,05 4,2
10
8
3,5
10
7,5
2
0
10
0
0
10
No
Si
No
No
Si
Costo Resistenza fiamma
1 No
5
No
Si
Si
Accetta colore
No
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Accetta colore
No
Si
10
10
10
10
10
141
Dalla tabella possiamo, subito, scartare il PMMA in quanto tende a bruciare molto facilmente, insieme a PP e PE, in quanto anch’essi hanno ricevuto voto 0 nella resistenza alla fiamma. Analizzeremo meglio i materiali rimasti
PA e PC con un grafico radar. resistenza fiamma
Modulo elastico
10
8
6
4
2
0
Allungamento
PA
PC
Accetta colore Limite elastico
Costo
Dal grafico possiamo facilmente notare che i due materiali si equilibrano abbastanza. Controllando, le resistenza alla fiamma dei due materiali ci rendiamo conto che il PC è leggermente migliore rispetto alla PA. Inoltre la produzione di PC in lastra risulta essere facilmente reperibile sul mercato con estrema facilità rispetto a quella della PA.
Pertanto ipotizziamo di eseguire le scocche in Policarbonato.
142
7.2.1
M
ETODO DI SELEZIONE COMPONENTI ELEMENTO
SOSTEGNO ESTINTORE
Ora applicheremo il metodo di selezione ai componenti dell’elemento di sostegno dell’estintore.
Struttura saldata
La caratteristica più importante di questo componente è che venga prodotto in economia.
Poi valuteremo la resistenza alla corrosione e il peso che avrà. Infine, come ultima caratteristica valuteremo il coefficiente elastico.
I materiali che confronteremo sono tre: acciaio basso legato AISI 1020, acciai inossidabili AISI 304 e AISI 410 martensitico.
Materiale Costo
[€/Kg]
AISI 1020 10
AISI 304
0
AISI 410
1,7
Resistenza alla corrosione
8
10
10
Densità Limite elastico
5
2,5
7,5
8
5
5 limite elastico
10 costo
8
6
4
2
0 resistenza corrosione
AISI 1020
AISI 304
AISI 410 densità
Scartiamo subito l’AISI 304 perché ha un valore 0, è troppo costoso.
Vediamo chiaramente che l’AISI 1020 eccelle nel settore più importante, quello del costo, mantenendo ottimi risultati nelle altre caratteristiche offrendo ottima resistenza meccanica e alla corrosione a un ottimo prezzo.
La nostra scelta cadrà quindi sull’AISI 1020.
Utilizzeremo questo acciaio anche per la lam iera d’appoggio dell’estintore.
143
Inserto per aggancio base estintore
Questo componente riveste una pura funzione di centraggio e bloccaggio antirotazionale dell’estintore sulla piastra. La conicità dello stesso ci permette di non necessitare di tolleranze molto ristrette.
Valuteremo il ritiro, ma non sarà un fattore determinante per la scelta del polimero. Il fattore più importante sarà quindi il costo in stretta relazione con la densità del materiale stesso.
La colorabilità del componente e la finitura estetica del componente risultano fattori molto marginali.
In questo caso non valuteremo la resistenza alla fiamma, in quanto il materiale non risulterebbe a contatto con la stessa.
Per velocizzare il tutto esprimeremo i valori da subito normalizzati.
Materiale Ritiro %
10
9
Densità
9
7
Costo
8
3,5
Accetta colore
10
10
ABS
PA
caricato
30%vetro
PP
PE
PC
3,3
7,3
10
10
10
8
10
7,5
2
10
10
10
Colore
4
2
0
10
Ritiro
8
6
Densità
ABS
PA
PP
PE
PC
Costo
Possiamo subito notare che tutti i materiali hanno ottimi voti. Iniziamo a scartare, però, PA e PC per il costo elevato. Poi, sapendo l’importanza del ritiro e il costo connesso scegliamo senza dubbio l’ABS che ha un basso ritiro e un basso costo.
144
Pannellature
La caratteristica fondamentale di questo componente è la color abilità dello stesso, in relazione al costo. In quanto il componente riveste una funzione fortemente estetica. Terremo anche in considerazione il limite elastico per evitare che i pannelli non si deformino in maniera permanente.
Anche in questo caso ci limitiamo a selezionare solo 5 materiali polimerici: PMMA, PA, PP, PE e
PC.
Voti assegnati:
Materiale Limite elastico
PMMA
10
PA
10
PP
PE
PC
3,8
1,9
10
Costo Resistenza fiamma
8
3,5
10
7,5
2
0
10
0
0
10
Accetta colore
10
10
10
10
10
Dalla tabella possiamo, subito, scartare il PMMA in quanto tende a bruciare molto facilmente, insieme a PP e PE, in quanto anch’essi hanno ricevuto voto 0 nella resistenza alla fiamma. Analizzeremo meglio i materiali rimasti
PA e PC con un grafico radar. resistenza fiamma
Modulo elastico
10
8
6
4
2
0
Allungamento
PA
PC
Accetta colore Limite elastico
Costo
Dal grafico possiamo facilmente notare che i due materiali si equilibrano abbastanza. Sceglieremo il PC in quanto presenta un costo inferiore.
145
R
IASSUMENDO
:
COMPONENTI ESTINTORE
Disegno Componente
Copertura superiore
Materiale
PA 30%fibra vetro
Base inferiore PA 30%fibra vetro
Leva superiore
Gabbietta
Estrattore manichetta PC
PA 30%fibra vetro
ABS
Sigillo di sicurezza
Parete laterale
PC
PC
Processo
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Estrusione in lastra e tranciatura
Supporto verticale AISI 1020 Estrusione e lavorazioni meccaniche di finitura
Supporto orizzontale AISI 1020 Lamiera lavorata
146
R
IASSUMENDO
:
COMPONENTI SOSTEGNO ESTINTORE
Disegno Componente
Struttura saldata
Materiale
AISI 1020
Processo
Estrusione, forature e saldatura.
Lamiera d’appoggio
Inserto per aggancio base estintore
Pannello alto_fronte
AISI 1020
ABS
PC
Tranciatura, forature, svasatura e piegatura.
Stampaggio a iniezione
Estrusione in lastra e tranciatura/foratura
Pannello alto_retro
PC Estrusione in lastra e tranciatura/foratura
Pannello basso PC Estrusione in lastra e tranciatura/foratura
147
7.3
S
CHEDE DEI MATERIALI
Riporteremo in queste pagine le schede tecniche dei materiali selezionati nella fase precedente.
(tratte da CES material selector 4.5_edu-level 1)
Poliammide (PA) caricata 30% fibra di vetro
Resistenze: Proprietà generali:
Density
Price
1320-1340 kg/m
3
3.46-3.81
€/kg
*0.09-0.11 Recycle fraction
CO2 creation *7.68-8.49
Production Energy *109-121
Kg/kg
MJ/kg
Proprietà meccaniche:
Young's Modulus 8.21-8.62
Shear Modulus *3.041-3.193
GPa
GPa
Bulk modulus
Poisson's Ratio
*9.122-9.578 GPa
0.34-0.36
Hardness - Vickers *33.1-36.5
Elastic Limit *110.4-121.6
HV
MPa
Tensile Strength
Compressive
Strength
Elongation
Endurance Limit
Fracture
Toughness
Loss Coefficient
*138-152 MPa
*132.5-145.9 MPa
4.65-5.38
*50.87-66.13
%
MPa
*4.737-6.401 MPa.
m
1/2
*8.855e
-3
-
9.163e
-3
Modulus of rupture *193.2-212.8 MPa
Shape factor 6.6
Flammability
Fresh Water
Sea Water
Weak Acid
Average
Very Good
Very Good
Good
Strong Acid
Weak Alkalis
Poor
Very Good
Strong Alkalis Good
Organic Solvents Average
UV Average
Oxidation at 500C Very Poor
Proprietà ottiche:
Transparency Opaque
I valori marcati con * sono stimati
Impatto ambientale/riciclo:
Largo impiego trova il riciclo delle poliammidi da pre-consumo, che attraverso un percorso di polimerizzazione diventano nuovo materiale e compound. La materia prima seconda si ottiene principalmente dal riciclo di:
pre-consumo: sfridi di lavorazione e scarti di produzione.
post-consumo: componenti e accessori di veicoli, arredi ed altri beni durevoli
Informazioni di supporto:
Le poliammidi hanno un rivestimento esterno duro, forte e hanno un basso coefficiente di attrito, con proprietà utili in un ampio range di temperatura (-80 a +120 C). Essi sono ottimi per stampaggio a iniezione , macchine e finitura, possono essere legati termicamente o a ultrasuoni, o uniti con resina epossidica, fenolica o adesivi in poliestere. Le fibre di nylon sono forti, tenaci, elastiche e brillanti sono facilmente giuntabili in fili o in miscela con altri materiali. Le poliammidi, inoltre, hanno scarsa resistenza agli acidi forti, agenti ossidanti e solventi, in particolare nelle versioni trasparenti.
148
Acrilonitrile butadiene stirene (ABS)
Proprietà generali:
Density
Price
Recycle fraction
CO2 creation
Production
Energy
1010-1210
2.12-2.33
*0.45-0.55
*2.8-3.09
*85.5-94.5 kg/m
3
€/kg
Kg/kg
MJ/kg
Resistenze:
Flammability
Fresh Water
Sea Water
Weak Acid
Poor
Very Good
Very Good
Good
Strong Acid
Weak Alkalis
Average
Good
Strong Alkalis Good
Organic Solvents Poor
UV Average
Oxidation at 500C Very Poor
Proprietà meccaniche:
Young's Modulus 1.1-2.9
Shear Modulus
GPa
0.3189-1.032 GPa
Bulk modulus * 2.768-2.906 GPa
Proprietà ottiche:
Transparency Opaque
Poisson's Ratio 0.3908-0.422
Hardness -
Vickers
* 5.6-15.3 HV
Elastic Limit 18.5-51
Tensile Strength 30.3-43.4
Compressive
Strength
31-55.2
MPa
MPa
MPa
Elongation 5-75 %
Endurance Limit 12.12-17.36 MPa
Fracture
Toughness
1.186-3.558 MPa.m
^1/2
Loss Coefficient 0.01666-
0.03884
I valori marcati con * sono stimati
Impatto ambientale/riciclo:
Il materiale è facilmente riciclabile se non contaminato da altre tipologie di plastiche non compatibili.
Molte grandi società produttrici di ABS e di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono coinvolte in programmi di riciclo di questo polimero. Sono diverse le sperimentazioni nel campo della telefonia, dove l’ABS riciclato dai telefoni viene nuovamente utilizzato per i medesimi prodotti. La raccolta differenziata di questo materiale è resa possibile dalla specificità delle applicazioni e già oggi una parte dell’ABS utilizzato per computer, telefoni ed altri impieghi viene riciclato.
Informazioni di supporto:
L'ABS è un terpolimero - eseguito dalla copolimerizzazione di 3 monomeri: acrilonitrile, butadiene e stirene. L'acrilonitrile conferisce resistenza termica e chimica, la gomma butadiene dà duttilità e resistenza, lo stirene conferisce alla superficie lucidità. Inoltre è un prodotto di facile lavorabilità e adatto allo stampaggio a iniezione. Risulta ottimale anche per il suo basso costo la facilità di lavorazione e un costo inferiore.
149
Policarbonato (PC)
Proprietà generali:
Density
Price
CO2 creation
Production
Energy
Recycle
Fraction
1140-1210
*3.0-3.4
*3.8-4.2
*105-116
*0.45-0.55 kg/m^3
€/kg kg/kg
MJ/kg
Proprietà meccaniche:
Young's
Modulus
2-2.44 GPa
Shear Modulus 0.7891-0.872 GPa
Bulk modulus 3.7-3.9 GPa
Poisson's Ratio 0.3912-0.4082
Hardness -
Vickers
17.7-21.7 HV
Elastic Limit
Tensile
Strength
59-70
60-72.4
MPa
MPa
MPa Compressive
Strength
Fracture
Toughness
69-86.88
Elongation 70-150
Endurance Limit 22.14-30.81
2.1-4.602
%
MPa
MPa.m^1/2
Loss Coefficient 0.01639-
0.0181
Resistenze:
Flammability
Fresh Water
Sea Water
Weak Acid
Strong Acid
Weak Alkalis
Strong Alkalis
Organic Solvents
Good
Very Good
Very Good
Good
Average
Average
Average
Poor
UV Good
Oxidation at 500C Very Poor
Proprietà ottiche:
Transparency Optical
Quality
I valori marcati con * sono stimati
Impatto ambientale/riciclo:
Il riciclo del PC post-consumo non è ancora molto diffuso, a causa della difficoltà di reperimento.
La materia prima seconda si ottiene principalmente dal riciclo di: pre-consumo: sfridi di lavorazione e scarti di produzione.
Le sperimentazioni ad oggi avviate hanno dimostrato che il prodotto riciclato presenta caratteristiche fisiche molto simili al vergine, a discapito però delle proprietà estetiche (trasparenza) che risultano sensibilmente peggiori.
Vogliamo far notare che per ogni Kg di PC vergine sostituito con PC riciclato o rigenerato, vengono risparmiati 5,45 kg di materie prime.
Informazioni di supporto:
I manufatti in PC vengono solitamente realizzati per stampaggio ad iniezione, soffiaggio ed estrusione e possono essere successivamente lavorati con le attrezzature standard per la falegnameria e la metallurgia senza riportare spaccature, scheggiature, rotture di alcun genere. I film e le fibre sono ottenuti per estrusione o da soluzione. I primi posso essere successivamente termoformati, e come gli altri semilavorati realizzati in PC si incollano facilmente con collanti epossidici e si saldano ad ultrasuoni.
150
AISI 1020
Proprietà generali:
Density
Price
7800-7900 kg/m
0.3732-0,6717
€/kg
3
Recycle fraction *0.8-0.9
CO2 creation *1.9-2.1
Production
Energy
*22.4-24.8
Kg/kg
MJ/kg
Proprietà meccaniche:
Young's Modulus 200-215
Shear Modulus 79-84
GPa
GPa
Bulk modulus 158-175
Poisson's Ratio 0.285-0.295
GPa
Hardness -
Vickers
107.5-172.5 HV
Elastic Limit 250-395
Tensile Strength 345-580
Compressive
Strength
250-395
MPa
MPa
MPa
Elongation 26-47 %
Endurance Limit *203-293
Fracture *41-82
Toughness
Loss Coefficient *8.9e
-3
1.42e
-3
MPa
MPa.
m
1/2
Resistenze:
Flammability
Fresh Water
Sea Water
Weak Acid
Very Good
Good
Average
Average
Strong Acid
Weak Alkalis
Poor
Good
Strong Alkalis Average
Organic Solvents Very Good
UV Very Good
Oxidation at 500C Good
Proprietà ottiche:
Opaque Transparency
Modulus of
Rupture
Shape factor
265-325
61
MPa
I valori marcati con * sono stimati
Impatto ambientale/riciclo:
Il riciclo di questo materiale è molto interessante. Si pensi che, in Italia, la materia prima seconda recuperata pre-consumo costituisce più di un terzo del totale avviato al consumo ed è rappresentato in larga parte da cascami
(ritagli, lamiere, lamierini, torniture) derivanti dalle lavorazioni effettuate presso le industrie e le officine meccaniche. Un altro terzo viene recuperato post-consumo attraverso la rottamazione di autoveicoli, elettrodomestici o altri beni durevoli, oppure attraverso la raccolta di imballaggi in acciaio e banda stagnata.
Informazioni di supporto:
Gli acciai basso-legati presentano maggiore resistenz a all’abrasione, più elevata tenacità e migliore resistenza alle alte temperature rispetto agli acciai al solo carbonio. Questi acciai vengono usati per applicazioni in cui sono richieste durezza e resistenza.
151
8 E
NGINEERING
: C
ALCOLO DEI COSTI
Nel capitol o finale sull’engineering del prodotto, andremo a trattare i costi di produzione ed il loro calcolo.
Per la realizzazione di un progetto, individuare i costi di produzione, non significa semplicemente quale sarà il costo dei singoli pezzi, ma soprattutto conoscere bene il costo delle attrezzature per realizzarli e della manodopera utile durante il processo di produzione.
Scopo
La valutazione che andremo ad eseguire segue una metodologia semplice, ma analitica. Gli scopi principali sono i seguenti:
Preventivazione dei costi di processo, produzione e assemblaggio
Scelte riguardanti i processi ed eventuale confronto tra diverse soluzioni costruttive
Analisi degli investimenti produttivi
Consapevolezza delle risorse da gestire, della configurazione del sistema e della programmazione della produzione
Eventuali analisi di contabilità
Obiettivi
Gli obiettivi di questa valutazione sono sostanzialmente tre:
Il primo è quello della determinazione di valori significativi delle principali voci di costo. Poi troviamo la comprensione delle leve di costo significative, punto fondamentale ai fini dell’ottimizzazione del progetto. Infine troviamo la possibilità di fare un confronto economico tra diverse soluzioni progettuali.
Ecco quindi i parametri che troviamo da una valutazione dei costi:
Materiali diretti: costo materiale [€/Kg] x quantità di materiale [Kg]
Manodopera diretta: costo orario [€/h] x tempo ciclo [h]
Costi indiretti: o
Costo orario delle macchine [€/h] x tempo ciclo [h] o
Costo delle attrezzature [€] / volume di produzione o Incremento di vario genere
152
8.1
C
ALCOLO DEI COSTI DEGLI STAMPATI
Nel seguente paragrafo valuteremo il costo dei componenti che verranno stampati con tecnologia ad iniezione.
Costi dello stampaggio a iniezione
Questa procedura è suddivisa in tre fasi:
(tutte le tabelle e le formule derivano dagli studi di Boothroyd)
1. Impostazione del processo
Qui stabiliremo i parametri di partenza.
Per prima cosa bisogna configurare lo stampo, indicandone la linea di divisione, la forma delle impronte, i relativi estrattori e il numero complessivo delle impronte. A seguire calcoleremo due parametri fondamentali: volume d’iniezione e area proiettata. I calcoli finali di questa fase riguarderanno le dimensioni totali dello stampo ed il dimensionamento della pressa.
2. Stima del tempo ciclo
Qui valuteremo il tempo ciclo totale in secondi.
Il tempo ciclo è la somma di tre componenti: tempo di iniezione, di raffreddamento e di reset della macchina. Tutti e tre i tempi dipendono da un numeroso insieme di fattori che affronteremo durante il calcolo.
3. Valutazione dei costi
Qui ricaviamo le tre principali voci di costo che sommate andranno ad indicare il costo totale del componente analizzato.
Per primo ricaveremo il costo del materiale al pezzo, poi il costo d’esercizio della manodopera, dalla pressa e dai costi indiretti, infine il costo dello stampo, che ha un peso fondamentale sul costo totale del manufatto.
153
8.1.1
C
ALCOLO DEI COSTI DEI COMPONENTI ESTINTORE
Anche in questo caso suddivideremo l’analisi in due paragrafi: estintore e sostegno estintore.
Calcolo dei costi della copertura superiore
Dati sul componente:
Materiale: PA caricato 30% fibra di vetro
Finitura superficiale: SPE#2opaco
Spessore medio: 2mm
Volume i produzione ipotizzato: 50000pz/anno
Tolleranze: ±0,1
Calcolo dei parametri principali sullo stampo:
Area proiettata sullo stampo A p
: 282cm
2
Volume totale oggetto V tot
: (nxV):116cm
3
Dove: n=numero impronte=1
Ora dal grafico sapendo il volume complessivo calcoleremo un fattore di incremento (ƒ i
) che ci servirà per calcolare i parametri successivi.
ƒ i=
1,15
Volume di iniezione:
V i
= V tot x
ƒ i
≈
133,4 cm
3
Area proiettata complessiva:
A i
= ƒ i x n x A ≈
324,3 cm
2
1,15
154
Analizzeremo ora il layout dello stampo. Secondo le regole dobbiamo lasciare 75mm da ogni lato dello stampo e aggiungere 5mm ogni 100cm
2 di area proiettata.
Lasceremo quindi 90mm per lato fatta eccezione per il lato con carrello che occuperanno 160mm.
Come preannunciato nei calcoli utilizzeremo uno stampo ad un’impronta.
In rosso evidenziamo la linea di divisione dello stampo.
155
Dalla messa in tavola dello stampo otteniamo le dimensioni delle piastre:
310x460x370mm
I parametri delle piastre sono:
Area frontale (A b
): 46x37=1702cm
2
Altezza delle piastre (h b
): 31cm
Corsa richiesta (l): 2xh(altezza dello stampato) + 50=250mm
156
Dimensionamento pressa
Dalla tabella possiamo osservare che la pressione di iniezione per le PA è di p=110Mpa
La forza di chiusura richiesta (F r
F r
=
ƒ
) sarà data dalla formula: p
x p [Pa]x A i
[m
2
] [KN]
Dove:
ƒ p
≈ 0,5 : è il fattore di riduzione delle perdite di pressione nel sistema di iniezione
Quindi la forza richiesta è pari a:
0,5 x 110(x10
6
)Mpa x 0,03243m
2
=1945800N=1945KN
Quindi avremmo bisogno di una pressa da 2000KN. Commercialmente troviamo presse da 1600KN o 5000KN. Probabilmente andremo a stampare con la prima per non gestire gli alti costi della seconda.
157
Stima del tempo ciclo
Il tempo ciclo (t) viene valutato con la formula t=t f
+t c
+t r
[s]
Dove:
t f
= tempo di iniezione t f
= dove P[W] è la potenza della pressa
35
1945
Dal grafico ricaviamo la P[W], potenza della pressa, conoscendo la forza richiesta in [KN] ovvero 35kW. avremo quindi: t f
= 2 x (133,4x10
-6
)[m
3
] x (110x10
6
)[Pa] /
35000 [W]=0,85s ≈1s t c
= tempo di raffreddamento t c
=s
2 max x K dove K è un coefficiente del materiale preso dalla tabella e s max
è lo spessore massimo del pezzo t c
=4 x 1,9=7,6 s t r
=tempo di reset (apertura, espulsione, chiusura)
Il tempo di reset è valutabile come somma dei tempi parziali da tabella, nel nostro caso avremo 5 s a cui aggiungeremo 4 s per i due inserti (carrelli): quindi 9s
Quindi il nostro tempo ciclo sarà: t f
+t c
+t r
= 17,6 s ≈18s
Ora inizieremo a calcolare i costi
158
Costo del materiale per unità di prodotto
C mat
= c mat x (V i
/ n
) [€]
Dove: c mat
[€/dm 3
] rappresenta il c mat=
ρ x c mat x M costo del materiale al dm
3 dove:
ρ [Kg/dm 3
] è la densità del materiale e c mat x M
[€/dm 3
] è il costo del materiale per unità di massa
Quindi: c mat
=1,33 [Kg/dm
3
] x 3,6 [€/Kg] = 4,8 €/dm 3
C mat
=4,8 [€/dm 3
] x 0,133 [dm
3
]
= 0,63 € al pezzo
Il costo del materiale al pezzo rientra pienamente nei limiti che ci eravamo prefissati.
Costo di esercizio per unità di prodotto
C es
= c es
x t/n
Dove: c es
è il costo orario di esercizio (manodopera, macchina, indiretti) c es
= K
1
+ K
2
x F
Dove:
K
1
=fattore di costo operatore= 25€/h
K
2
=fattore di costo macchina= 0,01€/(h x KN)
Quindi: c es
=
25 + (0,01 x 1945) = 44,45€/h
C es
=
44,45 x (18/3600)=0,22€ al pezzo
Anche il costo di esercizio rispecchia i parametri prefissati
Costo dello stampo
Il costo dello stampo è dato dalla somma di diversi voci:
C st
= C b
+ C lb
+ C li
[€]
Dove:
C b
è il costo delle piastre grezze espresso in
€
C lb
è il costo della lavorazione preparatoria delle piastre
C li
è il costo di lavorazione delle impronte
Costo delle piastre e lavorazione
C b
= densità x volume= 1000 + 0,45 x A b
x h b
0,4
=1000 + 0,45 x 1702 x 3,9≈ 4025€
Secondo Boothroyd C b
≈ C lb
,di conseguenza C lb
= 4025€
Costo di lavorazione delle impronte
C li
≈
C lav x T lav x n k
Dove: k=0,7 (fattore di correzione nel caso di impronte multiple)
C lav
è il costo orario di lavorazione (circa 40€/h)
T lav
è il tempo di lavorazione espresso in [h]
159
Tempo di lavorazione delle impronte
Il tempo di lavorazione delle impronte è composto da diverse tempistiche:
T lav
= T lav,esp
+ T lav,dim
+ T lav,geo
+ T lav,extra [h]
T lav,esp tempo di lavorazione degli espulsori
T lav,dim tempo di lavorazione associate alle dimensioni del pezzo
T lav,geo tempo associato alla complessità geometrica dell’impronta
T lav,extra tempo di lavorazione associato alle lavorazioni per dispositivi di estrazione, texture, superfici a elevata finitura, tolleranze ristrette, superfici di divisione complesse.
Lavorazione degli espulsori
T lav,esp
≈ 2,5 x (A i
/n)
0,5 dove A i
è espresso in cm
2
Quindi:
T lav,esp
≈ 2,5 x (324,3)
0,5
≈ 45 [h]
Lavorazione dimensionale
T lav,dim
≈ 5 + 0,085 x (A i
/n)
1,2 dove A i
è espresso in cm
2
Quindi:
T lav,dim
≈ 5 + 0,085 x (324,3) 1,2 ≈ 92 [h]
Lavorazione geometrica
T lav,geo
≈ 5,8 x (X i
+ X e
)
1,25
Dove: i fattori x sono indici di complessità geometrica:
X i
= (n°superfici lato espulsore - interno) x0,1
X e
= (n°superfici lato iniezione - esterno) x0,1
Quindi:
n°superfici lato espulsore
a 10
(superfici precise) b 8
(superfici interne) c 50
(snap) d 5
(nervature) e 4
(cannocchiale manometro)
X i
= 7,7 ; X e
= 5,4
T lav,geo
≈ 5,8 x (7,7 + 5,4) 1,25
=144 [h]
n°superfici lato iniezione
f 6
(superfici laterali) g 3
(doppio profilo) h 38
(nervature) i 5 ( superfici esterne) l 2
(cannocchiale manometro)
160
Lavorazioni extra
Elenchiamo di seguito diverse indicazioni per calcolare I tempi di lavorazioni aggiuntive:
Per ogni dispositivo di estrazione di sottosquadri esterni (serie di carrelli esterni sullo stesso lato dello stampo): 50÷80h
Per ogni dispositivo di estrazione di sottosquadri interni: 100÷200h
Per ogni dispositivo di estrazione di anime filettate (con azionamento comune a più anime): 200÷300h
Per texture o caratteri: ~5% (T lav,dim
+ T lav,geo
)
Per superfici di elevata finitura frazione di (T lav,dim
+ T lav,geo
): o Superfici non critiche (SPE#4)10% o Superfici opache standard (SPE#3)15% o Superfici trasparenti standard (SPE#3)20% o Superfici opache, alta qualità (SPE#2)25% o Superfici trasparenti, alta qualità (SPE#2)30% o Superfici trasparenti di qualità ottica (SPE#1)40%
Quindi:
200[h] per i 2 carrelli interni
36 [h] per finitura di superficie opaca standard (SPE#3) (15%(92 + 144))
T lav,extra
=236 [h]
Tempo di lavorazione totale dello stampo
T lav
= T lav,esp
+ T lav,dim
+ T lav,geo
+ T lav,extra [h]
T lav
= 45 + 92 + 144 + 236 = 517 [h]
Costo di lavorazione impronte: C li
≈
C lav x T lav
=40 x 517=~20680[€]
Costo totale dello stampo
C st
C st
= C b
=
+ C lb
+ C li
[€]
4025+4025+20680= 28730[€]
Costo totale al pezzo
C p
= C es
+ C mat
+ C st
/N
N=volume di produzione=50000
C p
=0,22 + 0,36 + 28730/50000
= 1,42 €/pezzo
161
Leva superiore
Parametri piastre:
_ A b
: (26x30)cm=780cm
2
_ h b
: 27cm
_ l: 16cm
_ forza pressa F=283KN
Ora andremo a riassumere il processo applicato precedentemente alla leva superiore.
Il componente presenta una certa complessità geometrica data dalla superficie e dalle nervature interne.
Dati componente:
_Materiale: PA caricato 30% fibra di vetro
_Finitura: SPE # 2
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione: 50.000
Parametri principali:
_ A p
: 40,5 cm
2
_ V tot
: 29,672 cm
3
_ V i
: 41,54 cm
2
_ A i
: 56,7 cm
2
162
Tempo ciclo:
_ t f
=1,14 ≈1s
_ t c
= 7 s
_ t r
= 5 s
_ t = 13 s
Costi materiali e esercizio
_ c
_ c mat es
=
4,8 €/dm
= 27 €/h
_ C mat
_ C es
= 0,1
9€
= 0,2€/h
3
Costi dello stampo:
_ C b
= 2311€
_ C lb
_ C li
= 2311€
= 7520€
_ T lav
_ C st
= 188 h
= 12142€
Tempi lavorazione impronta:
_T lav,esp
= 19h
_T lav,dim
= 15h
_T lav,geo
= 40h
_T lav,extra
= 114h
Costo al pezzo:
C p
= C mat
+ C es
+ C st
/N = 0,6
3€
Considerazioni:
Il costo finale dello pezzo stampato è adatto ad una produzione industriale.
Anche in questo caso ciò che fa lievitare i costi sono le lavorazioni extra.
Potremmo, ad esempio, ipotizzare di eliminare il carrello per il foro di centraggio della spina di rotazione e riprendere il singolo pezzo sul centro di lavoro.
163
Base inferiore
Riassumeremo il processo finora applicato anche a questo componente.
Questo pezzo presenta una certa complessità data solamente dalle nervature interne, non presenta grosse complessità nella superficie esterna.
Dati componente:
_Materiale: PA caricato
30% fibra di vetro
_Finitura: SPE # 2
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione:
50.000
Parametri principali:
_ A p
: 282 cm
2
_ V tot
: 134,59 cm
3
_ V i
: 154,8 cm
2
_ A i
: 324,3 cm
2
164
Parametri piastre:
_ A b
: (34x40)cm=1360cm
2
_ h b
: 22,5cm
_ l: 23cm
_ forza pressa F=2000 (1783)KN
Tempo ciclo:
_ t f
=0,83
≈1s
_ t c
= 8 s
_ t r
= 5 s
_ t = 14 s
Costi materiali e esercizio
_ c mat
= 4,8
€/dm
= 42,83
€/h
3
_ c es
_ C mat
_ C es
= 0,73 €/pz
= 0,17
€/pz.
Costi dello stampo:
_ C b
= 3126
€
_ C lb
_ C li
= 3126
€
= 13360
€
_ T lav
_ C st
= 334 h
= 19612
€
Tempi lavorazione impronta:
_T lav,esp
= 45h
_T lav,dim
= 92h
_T lav,geo
= 172h
_T lav,extra
= 25h
Costo al pezzo:
C p
= C mat
+ C es
+ C st
/N = 1,29
€
Considerazioni:
Il costo finale dello pezzo stampato è adatto ad una produzione industriale.
In questo caso ciò che fa lievitare i costi sono le lavorazioni geometriche date dalla complessità delle nervature.
Potremmo, ad esempio, ipotizzare di ridurre il numero delle nervature o semplificarne la geometria.
165
Gabbietta d’appoggio
Riassumeremo il processo finora applicato anche a questo componente.
Il componente presenta una certa complessità data dalla dimensione ridotta, non presenta grosse complessità nella superficie esterna, inoltre, in questa fase non considereremo i eventuali carrelli per le forature interne.
Dati componente:
_Materiale: ABS
_Finitura: SPE # 4
_Spessore: 1,5mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione:
50.000
Parametri principali:
_ A p
: 6 cm
2
_ V tot
: 3,29 cm
3
_ V i
: 4,45 cm
2
_ A i
: 8,1 cm
2
166
Parametri piastre:
_ A b
: (18,5x17,5)cm=323,75cm
2
_ h b
: 20cm
_ l: 21cm
_ forza pressa F=300 (40,5)KN
Tempo ciclo:
_ t f
=0,11
≈1s
_ t c
= 4 s
_ t r
= 5 s
_ t = 10 s
Costi materiali e esercizio
_ c mat
= 2,2
= 28
€/dm
€/h
3
_ c es
_ C mat
_ C es
= 0,09
€/pz
= 0,07
€/pz.
Costi dello stampo:
_ C b
= 1482
€
_ C lb
_ C li
= 1482
€
= 1450
€
_ T lav
_ C st
= 38,5 h
= 4414
€
Tempi lavorazione impronta:
_T lav,esp
= 7,5h
_T lav,dim
= 15,5h
_T lav,geo
= 12,5h
_T lav,extra
= 3h
Costo al pezzo:
C p
= C mat
+ C es
+ C st
/N = 0,24
€/pz
Considerazioni:
Il costo finale dello pezzo stampato è adatto ad una produzione industriale.
Il costo risulta, decisamente, basso,ma dobbiamo ricordare che dovremo ipotizzare l’inserimento di eventuali carrelli per i fori interni, oppure l’ipotesi di riprendere il pezzo con una dima di foratura oppure su un centro di lavoro prima del montaggio.
167
Sigillo di sicurezza
Anche con questo componente utilizzeremo lo stesso procedimento.
Il pezzo è chiaramente molto piccolo e la sua realizzazione non comporta eccessivi problemi. Anche in questo caso in rosso evidenziamo la linea di divisione degli stampi.
Dati componente:
_Materiale: PC
_Finitura: SPE # 3
_Spessore: 1mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione:
50.000
Parametri principali:
_ A p
: 6 cm
2
_ V tot
: 0,0584 cm
3
_ V i
: 0,8 cm
2
_ A i
: 8,22 cm
2
168
Parametri piastre:
_ A b
: (17,2X17,6)cm=302,72cm
2
_ h b
: 15cm
_ l: 5,2cm
_ forza pressa F=300 KN (45 richiesti)
Tempo ciclo:
_ t f
=0,023
≈1s
_ t c
= 6 s
_ t r
= 3 s
_ t = 10 s
Costi materiali e esercizio
_ c mat
= 3,76
= 25,5
€/dm
€/h
3
_ c es
_ C mat
_ C es
= 0,003
€/pz
= 0,07€/pz.
Costi dello stampo:
_ C b
= 140
2€
_ C lb
_ C li
= 140
2€
= 640
€
_ T lav
_ C st
= 16 h
= 344
4€
Tempi lavorazione impronta:
_T lav,esp
= 7h
_T lav,dim
= 6,5h
_T lav,geo
= 1h
_T lav,extra
= 1,5h
Costo al pezzo:
C p
= C mat
+ C es
+ C st
/N = 0,133
€/pz = ~0,15€/pz
Considerazioni:
Il costo finale dello pezzo stampato è ampiamente adatto ad una produzione industriale.
Il costo risulta, decisamente, molto basso ed il rischio di eventuali problemi o difetti di stampaggio dei pezzi risulta molto vicino allo zero.
169
Estrattore manichetta
Anche questo componente risulta essere molto piccolo e di facile realizzabilità. Utilizzeremo lo stesso procedimento di analisi utilizzato finora.
La linea rossa evidenzia, sempre, la linea di divisione degli stampi.
Dati componente:
_Materiale: PC
_Finitura: SPE # 3
_Spessore: 1mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione:
50.000
Parametri principali:
_ A p
: 9,5 cm
2
_ V tot
: 1 cm
3
_ V i
: 1,37 cm
2
_ A i
: 13 cm
2
170
Parametri piastre:
_ A b
: (18,5x18)cm=333cm
2
_ h b
: 15cm
_ l: 5,2cm
_ forza pressa F=300KN (effettivi: 71,5KN)
Tempo ciclo:
_ t f
=0,037
≈1s
_ t c
= 6 s
_ t r
= 3 s
_ t = 10 s
Costi materiali e esercizio
_ c mat
= 3,76
= 25,5
€/dm
€/h
3
_ c es
_ C mat
_ C es
= 0,005
€/pz
= 0,07€/pz.
Costi dello stampo:
_ C b
= 1442
€
_ C lb
_ C li
= 1442
€
= 780
€
_ T lav
_ C st
= 19,5 h
= 366
4€
Tempi lavorazione impronta:
_T lav,esp
= 9h
_T lav,dim
= 7h
_T lav,geo
= 1,5h
_T lav,extra
= 2h
Costo al pezzo:
C p
= C mat
+ C es
+ C st
/N = 0,145
€/pz = ~0,15€/pz
Considerazioni:
Il costo finale dello pezzo stampato è adatto ad una produzione industriale.
Il costo risulta, decisamente, basso, a causa delle ridotte dimensioni del pezzo in questione.
171
Parete laterale
Il componente in esame è di facile realizzazione.
Partiremo da una lastra piana sulla quale andremo ad effettuare le varie lavorazioni.
Divideremo il processo in tre fasi:
Estrusione in lastra del pannello
Taglio/tranciatura sagoma e fori
Imbutitura degli inviti per gli snap
Dati componente:
_Materiale: PC
_Finitura: SPE # 3
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione: 50.000
Parametri principali:
_ Perimetro sviluppo pannello: 152cm
_ Volume totale parete_V tot
: 234,42 cm
3
_ Area esterna totale del pezzo (tutte le superfici incluse)_A tot
: 2375,36 cm
2
Layout dello stampo:
Nel layout possiamo notare la messa in lastra del componente. Per farlo abbiamo osservato la regola secondo cui la distanza tra bordo di tranciatura e bordo lastra fosse maggiore o uguale allo spessore (T), nel nostro caso abbiamo ipotizzato 5mm.
172
Parametri pannello:
_ Ingombro pannello grezzo: W=46cm, L=28cm
_ Dimensioni di ingombro massimo del tranciato: d
1
= 45 d
2
= 27cm
_ Volume totale di materiale utilizzato (incluso sfrido) =
V tot-s
= WxLxT= 257,6 cm
3
Calcolo dei tempi di tranciatura
Questa formula per il calcolo del tempo ciclo di tranciatura deriva da sperimentazioni di Boothroyd in questo campo: t t
= 5,4 + 0,18 x (W + L) [s] quindi: t t
= 5,4 + 0,18 x (46 + 28)=18,8[s]
Dobbiamo, però, ricordare che questa formula è da utilizzarsi, solo, nel caso in cui si ipotizzi l’uso di stampi automatizzati o a passo, quindi con l’intervento di manodopera specializzata ad ogni tranciatura.
Calcolo costi del materiale
C mat
=c mat x V tot-s dove c mat
è il costo del materiale per unità di volume
C mat
= 3,76
[€/dm 3
] x 0,257dm
3
= 0,96
€
Costo in linea con la filosofia di industrializzazione del prodotto
Dobbiamo, però, far notare che il costo del PC in lastra sarà leggermente maggiore rispetto a quello del materiale vergine indicato in formula.
Costi di esercizio
C es
=c es-t x t t dove c es-t
è i l costo per l’operatore e per i macchinari all’ora = 25€/h quindi: C es
=
25 [€/h] x (18,8:3600) [h]=0,13€
Anche in questo caso il costo è accettabile
Costo dello stampo di tranciatura
C st-t
= c lav-t x T lav-t
Dove c lav-t
è il costo è i costo orario di lavorazione dello stampo pari a circa
40€/h e T lav-t
è il tempo di lavorazione dello stampo espresso in ore.
Calcolo del tempo di lavorazione
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x n°fori
_ f dim
è il fattore dimensionale
_ T geo
è il tempo di lavorazione dovuto alla complessità geometrica del bordo
Quindi:
_ f dim
= 1+0,04 x (d
1
_ T geo
_ T geo xd
= 15+0,125 x X t
= 15+0,125 x 19
2
)
0,7
0,75
0,75
=1+0,04 x (45 x 27)
dove: X
=16,1 [h] t
0,75
0,7
=6,7
= p
2
/d
1 xd
2
=28,84
Quindi:
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x 4fori = 6,7x16,1+8= 115,87 [h] = ~116[h]
Il costo dello stampo sarà quindi:
C st-t
=c lav-t x T lav-t
= 40[€/h]x116[h]=4640€
173
Costo totale del componente
C p
=C mat
+C es
+C st-t
/N =0,96+0,13+0,09=1,18
€/pezzo
Note:
Il costo finale del componente risulta abbastanza ragionevole, in una fase successiva potremmo ipotizzare l’utilizzo di uno stampato a iniezione e ridurre i costi del materiale.
174
Costo stampaggio lamiera:
Supporto orizzontale
Analizzando il componente in lamiera appare subito evidente che le forme geometriche non risultano molto complesse. Quindi decideremo di dividere il processo di stampaggio in quattro fasi:
Tranciatura dello sviluppo del componente in lamiera
Imbutitura delle parti note
Piega dei bordi del componente senza stampo (data la semplicità del componente)
Finitura del componente (sbavature, anodizzazione)
Avendo ipotizzato, quindi, l’utilizzo di una piegatura libera, o eventualmente con stampo a V, possiamo affermare che i costi di queste attrezzature sia da considerarsi molto basso nel contesto di un investimento di questo tipo.
Quindi sceglieremo di non calcolare i costi relativi alla piegatura, ma solo quelli relativi alla tranciatura delle lamiere e alla finitura del componente.
Dati componente:
_Materiale: Acciaio AISI 1020 bonificato
_Finitura: verniciatura polimerica satinata
_Spessore: 1,5mm
_Tolleranze: ±0,1mm_Angoli: ±0,5°
_Volume di produzione: 50.000 pezzi
Parametri principali:
_ Perimetro sviluppo lamiera: 61cm
_ Volume totale lamiera_V tot
: 15 cm
3
_ Area esterna totale del pezzo (tutte le superfici incluse)_A tot
: 253 cm
2
Layout dello stampo:
Nel layout possiamo notare la messa in lastra del componente. Per farlo abbiamo osservato la regola secondo cui la distanza tra bordo di tranciatura e bordo di lamiera fosse maggiore o uguale allo spessore (T), nel nostro caso abbiamo ipotizzato 5mm.
Parametri lamiera:
_ Ingombro lamiera grezza: W=26,8cm, L=6cm
_ Dimensioni di ingombro massimo del tranciato: d
1
= 5cm, d
2
= 25,8cm
_ Volume totale di materiale utilizzato (incluso sfido) =
V tot-s
= WxLxT= 24,12 cm
3
175
Calcolo dei tempi di tranciatura
Questa formula per il calcolo del tempo ciclo di tranciatura deriva da sperimentazioni di Boothroyd in questo campo: t t
= 5,4 + 0,18 x (W + L) [s] quindi: t t
= 5,4 + 0,18 x (26,8 + 6)=11,3 [s]
Dobbiamo , però, ricordare che questa formula è da utilizzarsi, solo, nel caso in cui si ipotizzi l’uso di stampi automatizzati o a passo, quindi con l’intervento di manodopera specializzata ad ogni tranciatura.
Calcolo costi del materiale
C mat
=c mat x V tot-s dove c mat
è il costo del materiale per unità di volume
C mat
=
14,7 [€/dm 3
] x 0,0241dm
3
=
0,35€
Costo in linea con la filosofia di industrializzazione del prodotto
Costi di esercizio
C es
=c es-t x t t dove c es-t
è i l costo per l’operatore e per i macchinari all’ora = 25€/h quindi: C es
=
25 [€/h] x (11,3:3600) [h]=0,078€
Anche in questo caso il costo è accettabile
Costo dello stampo di tranciatura
C st-t
= c lav-t x T lav-t
Dove c lav-t
è il costo è i costo orario di lavorazione dello stampo pari a circa
40€/h e T lav-t
è il tempo di lavorazione dello stampo espresso in ore.
Calcolo del tempo di lavorazione
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x n°fori
_ f dim
è il fattore dimensionale
_ T geo
è il tempo di lavorazione dovuto alla complessità geometrica del bordo
Quindi:
_ f dim
= 1+0,04 x (d
1
_ T
_ T geo geo xd
= 15+0,125 x X t
2
)
0,7
0,75
dove X
= 15+0,125 x 28,84
=1+0,04 x (5 x 25,8)
0,75 t
0,75
= p
=16,5 [h]
2
/d
1 xd
0,7
2
=2,2
=28,84
Quindi:
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x 8fori = 2,2x16,5+16= 52,3 [h]
Il costo dello stampo sarà quindi:
C st-t
=c lav-t x T lav-t
= 40[€/h]x52,3[h]=2092€
Costo di finitura:
C fin
= c fin xA fin
=c fin xA tot
Ricaviamo c fin dalla seguente tabella: c fin
[€/cm 2
]: costo del t rattamento per unità d’area – Valori orientativi:
Impregnazione (leghe di Al) ~
0,04€/100cm 2
176
Lucidatura (leghe di Al, Zn, Cu)
~0,03€/100cm 2
Anodizzazione (leghe di Al, Zn, Mg)
~0,04€/100cm 2
Cromatura (leghe di Zn)
~0,09€/100cm 2
Verniciatura (leghe di Zn: primer+finitura)
~(0,04+0,05)€/100cm 2
Nel nostro caso il pezzo sarà anodizzato quindi: c fin
= 0,04
€/100cm 2
Otterremo quindi: c fin
= (0,04
€/100cm 2
) x 253cm
2 =0,10€ al pezzo
Costo totale del componente
C p
=C mat
+C es
+C st-t
/N+C fin
=
0,35+0,78+0,04+0,10=0,57€/pezzo
Note:
Il costo finale del componente risulta molto ragionevole in un’ottica industriale. Si nota subito, tuttavia, che la voce più alta risulta essere quella del costo del materiale, diversamente da ciò che accade nello stampaggio a iniezione.
177
Costo estrusione: supporto verticale
Per calcolare i costi di questo profilo abbiamo utilizzato un metodo, diverso, ma molto efficace. Ci siamo rivolti a un azienda che produce profili estrusi per chiedere una quotazione del pezzo per una fornitura minima.
La risposta che abbiamo ricevuto è stata la seguente:
Il profilo non risulta complesso e non necessita di particolari lavorazioni con inserti per la sua generazione. Orientativamente il costo per la sua realiz zazione oscilla tra i 1500 e i 2000 [€] il cui costo sarà da effettuarsi a consuntivo. Per il materiale in questione: AISI 1020 il costo varia a seconda delle quantità ordinate e della pro grammaticità dell’ordine tra 2,38 e 3 [€/Kg].
Generalmente il lotto medio prodotto è di 5 quintali.
Dati componente:
_Materiale: Acciaio AISI 1020 bonificato
_Finitura: anodizzazione
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: ±0,1mm
_Volume di produzione: 100.000 pezzi
Parametri principali:
_Volume: V=73,828mm
3
_Area totale: A tot=
724,34cm
2
_ Massa: M=0,56Kg 0,5Kg
Costo stampaggio estrusione
_C st-e
=(c mat
+c est
)xM=(2,38[
€/Kg])x0,5[Kg]=1,19€
Costo stampo
_
Cst=1750€
Costo di finitura:
C fin
= c fin xA fin
=c fin xA tot
Nel nostro caso il pezzo sarà anodizzato quindi: c fin
= 0,04
€/100cm 2
Otterremo quindi: c fin
= (0,04
€/100cm
2
) x 724cm
2
=0,28
€ al pezzo
Costo pezzo
C p
=C st-e
+C st
/N+C fin
=1,6
€
Il costo si trova un po’ al limite con i costi di una logica di produzione industriale. Per ridurre il costo potremmo ipotizzare, in una seconda fase, di ridurre lo spessore del pezzo o di ricorrere ad un’altra tecnologia di produzione.
178
8.1.2
C
ALCOLO DEI COSTI DEI COMPONENTI SOSTEGNO ESTINTORE
Ora analizzeremo i componenti utili al sostegno dell’estintore stesso.
Inserto per aggancio base estintore
Riassumeremo il processo finora applicato anche a questo componente.
Il componente presenta una certa complessità data dalla dimensione ridotta, non presenta grosse complessità nella superficie esterna, inoltre, in questa fase non considereremo i eventuali carrelli per le forature interne.
Dati componente:
_Materiale: ABS
_Finitura: SPE # 4
_Spessore: 3mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione: 50.000
Parametri principali:
_ A p
: 4,35 cm
2
_ V tot
: 4,0 cm
3
_ V i
: 5,6 cm
3
_ A i
: 36,4 cm
2
179
Parametri piastre:
_ A b
: (21x21)cm=441cm
2
_ h b
: 16,2cm
_ l: 7,6cm
_ forza pressa F=300 (182)KN
Tempo ciclo:
_ t f
=0,14
≈1s
_ t c
= 15 s
_ t r
= 7 s
_ t = 23 s
Costi materiali e esercizio
_ c mat
_ c es
= 2,2 €/dm
= 28 €/h
3
_ C mat
_ C es
= 0,03
€/pz
= 0,04
€/pz.
Costi dello stampo:
_ C b
= 1604
€
_ C lb
_ C li
= 1604
€
= 920
€
_ T lav
_ C st
= 23 h
= 4128
€
Tempi lavorazione impronta:
_T lav,esp
= 7,5h
_T lav,dim
= 6,5h
_T lav,geo
= 7,5h
_T lav,extra
= 1,5h
Costo al pezzo:
C p
= C mat
+ C es
+ C st
/N = 0,15
€/pz
Considerazioni:
Il costo finale dello pezzo stampato è decisamente ottimale per una produzione industriale.
Il costo risulta, decisamente, basso,ma dobbiamo ricordare che dovremo ipotizzare l’inserimento di eventuali carrelli per la filettatura M3 per il fissaggio della vite, oppure dei costi aggiuntivi per un inserto filettato o in ultima analisi una lavorazione meccanica postuma.
180
Lamiera d’appoggio
Analizzando il componente in lamiera appare subito evidente che il profilo geometrico è molto semplice.
Dividiamo, quindi, le fasi di realizzazione del pezzo in quattro fasi:
Tranciatura dello sviluppo del componente in lamiera
Svasatura (con apposito macchinario) delle parti note
Piega dei bordi del componente senza stampo (data la semplicità del componente)
Finitura del componente (sbavature, anodizzazione)
Utilizzando una piegatura libera, o eventualmente con stampo a V, possiamo affermare che i costi di queste attrezzature siano da considerarsi molto bassi nel contesto di un investimento di questo tipo.
Quindi scegliamo di non calcolare i costi relativi alla piegatura, ma solo quelli relativi alla tranciatura delle lamiere e alla finitura del componente.
Dati componente:
_Materiale: Acciaio AISI 1020 bonificato
_Finitura: Anodizzazione
_Spessore: 1,5mm
_Tolleranze: ±0,1mm_Angoli: ±0,5°
_Volume di produzione: 50.000 pezzi
Parametri principali:
_ Perimetro sviluppo lamiera: 107cm
_ Volume totale lamiera_V tot
: 86 cm
3
_ Area esterna totale del pezzo (tutte le superfici incluse)_A tot
: 887 cm
2
Layout dello stampo:
Nel layout possiamo notare la messa in lastra del componente. Per farlo abbiamo osservato la regola secondo cui la distanza tra bordo di tranciatura e bordo di lamiera fosse maggiore o uguale allo spessore (T), nel nostro caso abbiamo ipotizzato
5mm.
181
Parametri lamiera:
_ Ingombro lamiera grezza: W=26,8cm, L=28cm
_ Dimensioni di ingombro massimo del tranciato: d
1
= 27cm, d
2
= 25,8cm
_ Volume totale di materiale utilizzato (incluso sfrido) =
V tot-s
= WxLxT= 112cm
3
Calcolo dei tempi di tranciatura
Questa formula per il calcolo del tempo ciclo di tranciatura deriva da sperimentazioni di Boothroyd in questo campo: t t
= 5,4 + 0,18 x (W + L) [s] quindi: t t
= 5,4 + 0,18 x (26,8 + 6)=15,2[s]
Dobbiamo , però, ricordare che questa formula è da utilizzarsi, solo, nel caso in cui si ipotizzi l’uso di stampi automatizzati o a passo, quindi con l’intervento di manodopera specializzata ad ogni tranciatura.
Calcolo costi del materiale
C mat
=c mat x V tot-s dove c mat
è il costo del materiale per unità di volume
C mat
=
14,7 [€/dm 3
] x 0,112dm
3
= 1,64
€
Costo in linea con la filosofia di industrializzazione del prodotto
Costi di esercizio
C es
=c es-t x t t dove c es-t
è i l costo per l’operatore e per i macchinari all’ora = 25€/h quindi: C es
=
25 [€/h] x (15,2:3600) [h]=0,1€
Anche in questo caso il costo è accettabile
Costo dello stampo di tranciatura
C st-t
= c lav-t x T lav-t
Dove c lav-t
è il costo è i costo orario di lavorazione dello stampo pari a circa
40€/h e T lav-t
è il tempo di lavorazione dello stampo espresso in ore.
Calcolo del tempo di lavorazione
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x n°fori
_ f dim
è il fattore dimensionale
_ T geo
è il tempo di lavorazione dovuto alla complessità geometrica del bordo
Quindi:
_ f dim
= 1+0,04 x (d
1
_ T
_ T geo geo xd
= 15+0,125 x X t
2
)
0,75
= 15+0,125 x 16,4
0,7
=1+0,04 x (27x25,8)
dove X
0,75 t
0,75
=16 [h]
= p
2
/d
1 xd
0,7
2
=4,9
=16,4
Quindi:
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x 6fori = 4,9x16+12= 90,4 [h]
Il costo dello stampo sarà quindi:
C st-t
=c lav-t x T lav-t
= 40[€/h]x90,4[h]=3616€
182
Costo di finitura:
C fin
= c fin xA fin
=c fin xA tot
Ricaviamo c fin dalla seguente tabella: c fin
[€/cm 2
]: costo del t rattamento per unità d’area – Valori orientativi:
Impregnazione (leghe di Al)
~0,04€/100cm
2
Lucidatura (leghe di Al, Zn, Cu)
~0,03€/100cm
2
Anodizzazione (leghe di Al, Zn, Mg)
~0,04€/100cm 2
Cromatura (leghe di Zn)
~0,09€/100cm 2
Verniciatura (leghe di Zn: primer+finitura)
~(0,04+0,05)€/100cm 2
Nel nostro caso il pezzo sarà anodizzato quindi: c fin
= 0,04
€/100cm 2
Otterremo quindi: c fin
= (0,04
€/100cm 2
) x 887cm
2
=0,35
€ al pezzo
Costo totale del componente
C p
=C mat
+C es
+C st-t
/N+C fin
=1,64+0,1+0,07+0,35=2,16
€/pezzo
Note:
Il costo finale del componente risulta abbastanza elevato, ma comunque ragionevole in un’ottica industriale. Si nota subito, tuttavia, che la voce più alta risulta essere quella del costo del materiale. Dobbiamo, però, far notare che nel caso calcolato lo sfrido è elevato perché il pezzo non è stato ipotizzato in una catena di tranciatura, se invece lo fosse la quantità di scarto sarebbe inferiore.
Alleghiamo un’immagine chiarificatrice del concetto.
183
Pannello alto fronte
Il componente in esame è di facile realizzazione. Partiremo da una lastra piana sulla quale andremo ad effettuare le varie lavorazioni. Divideremo il processo in tre fasi:
Estrusione in lastra del pannello
Taglio/tranciatura sagoma e fori
Dati componente:
_Materiale: PC
_Finitura: SPE # 3
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione: 50.000
Parametri principali:
_ Perimetro sviluppo pannello: 303cm
_ Volume totale parete_V tot
: 565 cm
3
_ Area esterna totale del pezzo (tutte le superfici incluse)_A
5710 cm
2 tot
:
Layout dello stampo:
Nel layout abbiamo ipotizzato 5mm di distanza tra bordo di tranciatura e bordo di lamiera.
Parametri pannello:
_ Ingombro pannello grezzo: W=120cm, L=24cm
_ Dimensioni di ingombro massimo del tranciato: d
1
= 119 d
2
= 23cm
_ Volume totale di materiale utilizzato (incluso sfrido) =
V tot-s
= WxLxT= 576 cm
3
Calcolo dei tempi di tranciatura
t t
= 5,4 + 0,18 x (W + L) [s] quindi: t t
= 5,4 + 0,18 x (120 + 24)=31,32[s]
Calcolo costi del materiale
C mat
=c mat x V tot-s
C mat
=
3,76 [€/dm 3
] x 0,576dm
3
= 2,16
€
184
Costi di esercizio
C es
=c es-t x t t
C es
= 25 [€/h] x (31,32:3600) [h]=0,21€
Costo dello stampo di tranciatura
C st-t
= c lav-t x T lav-t
Calcolo del tempo di lavorazione
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x n°fori
_ f dim
= 1+0,04 x (d
1
_ T geo
_ T geo xd
= 15+0,125 x X t
2
)
0,75
= 15+0,125 x 33,5
0,7
=1+0,04 x (119 x 23)
dove: X
0,75
=16,7 [h] t
= p
2
/d
1
0,7 xd
2
=11,18
=33,5
Quindi:
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x 10fori = 11,18x33,5 + 20= 394,53 [h] = ~395[h]
C st-t
=c lav-t x T lav-t
= 40[€/h]x395[h]=15781€
Costo totale del componente
C p
=C mat
+C es
+C st-t
/N =2,16+0,21+0,31=2,68
€/pezzo
Note:
Il costo finale del componente risulta abbastanza ragionevole.
185
Pannello alto retro
Il componente in esame è di facile realizzazione. Partiremo da una lastra piana sulla quale andremo ad effettuare le varie lavorazioni. Divideremo il processo in tre fasi:
Estrusione in lastra del pannello
Taglio/tranciatura sagoma e fori
Dati componente:
_Materiale: PC
_Finitura: SPE # 3
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione: 50.000
Parametri principali:
_ Perimetro sviluppo pannello: 303cm
_ Volume totale parete_V tot
: 573 cm
3
_ Area esterna totale del pezzo (tutte le superfici incluse)_A tot
: 5792 cm
2
Layout dello stampo:
Nel layout abbiamo ipotizzato 5mm di distanza tra bordo di tranciatura e bordo di lamiera.
Parametri pannello:
_ Ingombro pannello grezzo: W=122cm, L=24cm
_ Dimensioni di ingombro massimo del tranciato: d
1
= 121 d
2
= 23cm
_ Volume totale di materiale utilizzato (incluso sfrido) =
V tot-s
= WxLxT= 585 cm
3
Calcolo dei tempi di tranciatura
t t
= 5,4 + 0,18 x (W + L) [s] quindi: t t
= 5,4 + 0,18 x (122 + 24)=31,68[s]
Calcolo costi del materiale
C mat
=c mat x V tot-s
C mat
=
3,76 [€/dm 3
] x 0,573dm
3
=
2,15€
186
Costi di esercizio
C es
=c es-t x t t
C es
= 25 [€/h] x (31,68:3600) [h]=0,22€
Costo dello stampo di tranciatura
C st-t
= c lav-t x T lav-t
Calcolo del tempo di lavorazione
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x n°fori
_ f dim
= 1+0,04 x (d
1
_ T geo
_ T geo xd
= 15+0,125 x X t
2
)
0,75
= 15+0,125 x 33,0
0,7
=1+0,04 x (121 x 23)
dove: X
0,75
=16,7 [h] t
= p
2
/d
1
0,7 xd
2
=11,3
=33,0
Quindi:
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x 8fori = 11,3x33 + 16= 388,9 [h] = ~389[h]
C st-t
=c lav-t x T lav-t
= 40[€/h]x389[h]=15556€
Costo totale del componente
C p
=C mat
+C es
+C st-t
/N =2,15+0,22+0,31=2,68€/pezzo
Note:
Il costo finale del componente risulta abbastanza ragionevole.
187
Pannello basso
Il componente in esame è di facile realizzazione.
Partiremo da una lastra piana sulla quale andremo ad effettuare le varie lavorazioni. Divideremo il processo in tre fasi:
Estrusione in lastra del pannello
Taglio/tranciatura sagoma e fori
Dati componente:
_Materiale: PC
_Finitura: SPE # 3
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: 0,1mm
_Volume di produzione: 50.000
Parametri principali:
_ Perimetro sviluppo pannello: 101cm
_ Volume totale parete_V tot
: 110 cm
3
_ Area esterna totale del pezzo (tutte le superfici incluse)_A tot
: 1125 cm
2
Layout dello stampo:
Nel layout abbiamo ipotizzato 5mm di distanza tra bordo di tranciatura e bordo di lamiera.
Parametri pannello:
_ Ingombro pannello grezzo: W=24cm, L=24cm
_ Dimensioni di ingombro massimo del tranciato: d
1
= 23 d
2
= 23cm
_ Volume totale di materiale utilizzato (incluso sfrido) =
V tot-s
= WxLxT= 105 cm
3
Calcolo dei tempi di tranciatura
t t
= 5,4 + 0,18 x (W + L) [s] quindi: t t
= 5,4 + 0,18 x (24 + 24)=14,04[s]
Calcolo costi del materiale
C mat
=c mat x V tot-s
C mat
=
3,76 [€/dm 3
] x 0,105dm
3
= 0,39
€
Costi di esercizio
C es
=c es-t x t t
C es
= 25 [€/h] x (14,04:3600) [h]=0,09€
Costo dello stampo di tranciatura
C st-t
= c lav-t x T lav-t
188
Calcolo del tempo di lavorazione
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x n°fori
_ f dim
= 1+0,04 x (d
1
_ T
_ T geo geo xd
= 15+0,125 x X t
2
)
0,75
= 15+0,125 x 33,5
0,7
=1+0,04 x (23 x 23)
dove: X
0,75
=16,1 [h] t
= p
2
/d
1
0,7 xd
=4,22
2
=19,2
Quindi:
T lav-t
= f dim
x T geo
+ 2 x 0fori = 4,22 + 16,1= 20,32 [h] = ~21[h]
C st-t
=c lav-t x T lav-t
= 40[€/h]x21[h]=840€
Costo totale del componente
C p
=C mat
+C es
+C st-t
/N =0,09+0,39+0,016=0,50
€/pezzo
Note:
Il costo finale del componente risulta abbastanza ragionevole.
189
Costo saldatura: struttura sostegno estintore
Per calcolare i costi di questa struttura abbiamo recuperato attraverso un fornitore dell’azienda il costo del tubo e in seguito abbiamo calcolato i costi di saldatura.
Dati componente:
_Materiale: Acciaio AISI 1020 bonificato
_Finitura: anodizzazione
_Spessore: 2mm
_Tolleranze: ±0,1mm
_Volume di produzione: 50.000 pezzi
Costo del tubolare 20x20x2mm zincato
c mat
=2,08
€ al metro lineare.
Lunghezza tubolari
L tot
= (23x6+121x2)=2,8m ~3m
Calcolo costo tubolari
C mat t
=c mat x L tot
=
6,24€
Calcolo costi del pannello
C mat
=c mat x V tot-s
C mat p
=14,7 [€/dm 3
] x 0,112dm
3
=
1,64€
Lunghezza saldatura
l sald
[m]: (saldature tubolari)+(saldature piastra)=0,08x8+0,8=1,44m
Velocità di avanzamento
v sald
[m/min]: 0,35m/min (per saldatura MIG)
Fattore operativo (tempo attivo/tempo totale)
ƒ op
: 0,45 (per saldature MIG)
Tempo di saldatura t sald
[min]: 1,44/ (0,45 x 0,35) ≈ 9,5min
190
Tempo di posizionamento
T pos
[min]:
10 s/pz x 8 pz ≈ 1,5min
Costo di assemblaggio
C asm
= c sald x(T pos
+ T sald
) ≈ 50€/h x (11/60) ≈9,5€
Costo totale
C mat t
+ C mat t
+ C asm
=6,24+1,64+9,5 ≈ 17,5€
Note
Il costo si trova un po’ al limite con i costi di una logica di produzione industriale. Per ridurre il costo potremmo ipotizzare, in una seconda fase, di ridurre lo spessore del pezzo o di ricorrere ad un’altra tecnologia di produzione.
191
R
IASSUMENDO
:
COSTO COMPONENTI ESTINTORE
Disegno Componente Materiale Processo Costo pezzo
Copertura superiore
PA
30%fibra vetro
Stampaggio a iniezione
1,42€
Base inferiore
PA
30%fibra vetro
Stampaggio a iniezione
0,63€
Leva superiore
Gabbietta
PA
30%fibra vetro
ABS
Stampaggio a iniezione
1,29€
0,24€
Estrattore manichetta
Sigillo di sicurezza
Parete laterale
PC
PC
PC
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Stampaggio a iniezione
Estrusione in lastra e tranciatura
0,15€
0,15€
1,18€
Supporto verticale
AISI 1020 Estrusione e lavorazioni meccaniche di finitura
1,6€
Supporto orizzontale
AISI 1020 Lamiera lavorata
0,57€
192
R
IASSUMENDO
:
COSTO COMPONENTI SOSTEGNO ESTINTORE
Disegno Componente Materiale Processo
Struttura saldata
AISI 1020 Estrusione, forature e saldatura.
Costo pezzo
17,5€
Lamiera d’appoggio
Inserto per aggancio base estintore
Pannello alto_fronte
PC
AISI 1020
ABS
Tranciatura, forature, svasatura e piegatura.
Stampaggio a iniezione
2,16€
0,15€
Estrusione in lastra e tranciatura/foratura
2,68€
Pannello alto_retro
PC Estrusione in lastra e tranciatura/foratura
2,68€
Pannello basso
PC Estrusione in lastra e tranciatura/foratura
0,50€
193
8.2
C
ALCOLO DEI COSTI DI ASSEMBLAGGIO
In questo paragrafo andremo ad effettuare un’attenta valutazione dei costi derivanti dall’assemblaggio dell’estintore. L’ipotesi è quella di un fase di assemblaggio a mano in apposita isola di montaggio. Dobbiamo, tuttavia, ricordare che la valutazione è solo indicativa, e serve, a dare un’idea di costo alla manodopera di montaggio e per vedere se i principi del Design for
Assembly sono stati tenuti in considerazione nel processo di progettazione.
Metodo di valutazione
La metodologia che andremo ad utilizzare è quella definita”Poli”. Ovvero una valutazione di massima del tempo di montaggio per ogni componente sottogruppo del prodotto.
La tabella sottostante descrive il metodo:
Facile da afferrare/manipolare
Facile da afferrare/manipolare
Facile da allineare e da inserire
4,0
7,5
Fattori da considerare:
Difficile da allineare o da inserire
8,0
11,5
Difficile da allineare e da inserire
13,0
16,5
Valutazione della difficoltà di afferraggio e manipolazione dei singoli componenti, in base alle loro caratteristiche fisiche: grandezza della parte, scivolosità o adesione alle mani, affilatezza, fragilità o flessibilità.
Valutazione delle difficoltà di allineamento. Il componente non deve tendere ad incastrarsi e deve essere preferibilmente simmetrico lungo il suo asse o rispetto alle facce. In alternativa il componente deve presentare una forte e marcata asimmetricità.
Di fficoltà di inserimento valutate in base all’accessibilità della posizione di montaggio, la visibilità, la resistenza all’inserimento (pezzi ad incastro) e stabilità.
194
8.2.1
C
OSTI DI ASSEMBLAGGIO ESTINTORE
L’esploso dell’estintore ci servirà per fissare l’ordine di montaggio dei componenti. Si rimanda al capitolo 5.2 per la story-board di montaggio.
195
Tabella dei tempi
Componente posizionamento serbatoio posizionamento piastra sostegno orizzontale posizionamento e serraggio gruppo valvola posizionamento gabbietta d’appoggio posizionamento e serraggio profilo sostegno dispositivo di controllo posizionamento dispositivo di controllo elettronico fissaggio dispositivo di controllo elettronico fissaggio sensore di passaggio fissaggio sensore pressione inserimento anello in gomma fissaggio manichetta
(avvitare) fissaggio leva superiore inserimento copertura superiore posizionamento estrusi di sostegno posizionamento pareti laterali fissaggio pareti laterali inserimento estrattore manichetta
Afferraggio Allineamento Inserimento Tempo [s]
-
-
-
-
-
-
-
Oggetto piccolo
Oggetto piccolo
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Poca tolleranza
-
Poca tolleranza
Poca tolleranza
-
-
-
Poca tolleranza
-
Poca tolleranza
-
Poca tolleranza
-
-
-
-
Accoppiamento con sforzo
Accoppiamento con sforzo
-
Accoppiamento con sforzo
-
-
-
-
-
Accoppiamento con sforzo
Accoppiamento con sforzo
-
Accoppiamento con sforzo
Accoppiamento con sforzo
4
4
4
8
8
4
8
11,5
7,5
4
4
8
8
13
4
13
8
196
posizionamento base
Fissaggio base inserimento sigillo di sicurezza inserimento anello di sicurezza fissaggio tastiera a membrana
-
-
-
-
-
-
Poca tolleranza
-
-
-
-
Accoppiamento con sforzo
-
Accoppiamento con sforzo
-
4
13
4
8
4
T asm
=154[s]
Costo di assemblaggio: C asm
=c asm
x T asm
= 25€/h x 0,042h= 1,06€
Un risultato accettabile se si considera l’alto livello qualitativo del prodotto ottenuto.
197
8.2.1
C
OSTI DI ASSEMBLAGGIO SUPPORTO ESTINTORE
L’esploso della struttura ci servirà per fissare l’ordine di montaggio dei componenti.
198
Tabella dei tempi
Componente posizionamento struttura saldata posizionamento pannello basso
Inserimento snap di fissaggio
Afferraggio Allineamento Inserimento
-
-
-
-
-
-
Tempo [s]
4
4 posizionamento pannello alto_fronte
Inserimento snap di fissaggio posizionamento pannello alto retro
Inserimento snap di fissaggio posizionamento inserti per aggancio estintore su lamiera d’appoggio posizionamento e serraggio lamiera d’appoggio posizionamento decalcomania
-
-
-
-
-
-
-
Poca tolleranza
Poca tolleranza
-
Accoppiamento con sforzo
-
Accoppiamento con sforzo
-
Accoppiamento con sforzo
-
-
-
8
4
8
4
8
8
8
4
T asm
=60[s]
Costo di assemblaggio: C asm
=c asm
x T asm
= 25€/h x 0,01h= 0,41€
Un risultato accettabile se si considera l’alto livello qualitativo del prodotto ottenuto.
199
8.2.3
C
ONCLUSIONE DEI COSTI
A questo punto, dopo aver calcolato i costi dei nuovi componenti e dell’assemblaggio, è possibile fare un discorso conclusivo ed esprimere le dovute osservazioni.
La somma totale dei costi di produzione rientra pienamente all’interno dei nostri obiettivi inerenti la produzione arrivando a un costo complessivo di 10,01€/pezzo per l’estintore e 2,8€ per la piastra di fissaggio (26,1€ tutta la struttura di sostegno).
Dobbiamo far notare, però, che tutti i calcoli sono stati eseguiti sulla base di tariffe e fattori in linea con lo standard europeo. Se ipotizzassimo di eseguire la produzione delle attrezzature e il manufatto stesso in paesi in via di sviluppo, come ad esempio la
Cina, il costo complessivo risulterebbe molto inferiore la metà del costo ottenuto in Europa.
Stesso ragionamento per i costi di manodopera e assemblaggio.
Basti pensare che lo stipendio medio di un operaio cinese è di 100 euro al mese il rapporto sul costo della manodopera è di 1:20 rispetto alla concorrenza europea.
A livello degli investimenti da fare possiamo fare una rapida somma rispetto alle 50.000 unità prodotte dividendo in estintore e struttura di sostegno: o Estintore:
Investimento totale materiale:207.600
€
Investimento costi manodopera ed esercizio : 46.900€
Investimento attrezzature e stampi: 80.480€ o Piastra di sostegno:
Investimento totale mat eriale:83.500€
Investimento costi manodopera ed esercizio: 7.000€
Investimento attrezzature e stampi: 7.744€ o Struttura di sostegno:
Investimento totale materiale:629.000€
Investimento costi manodopera ed esercizio: 490.500€
Investimento attrezzature e stam pi: 32.177€
L’investimento totale per l’estintore è di 334.980€; 98.244€ per la piastra di sostegno.
Marginalmente valutiamo anche un costo complessivo 1.151.677€ per produrre 50.000 strutture di sostegno, che difficilmente verranno prodotte
(data la maggiore richiesta di fissaggio a parete). Tale struttura verrà prodotta solo su specifica richiesta del cliente e non tenuta in grande quantità a stock.
Dobbiamo ricordare, però, che l’investimento necessario ed iniziale è quello relativo al costo degli stampi. Gli altri costi, invece saranno scomposti lungo i diversi lotti di stampaggio dei componenti dell’estintore stesso.
200
8.3
S
PECIFICHE FINALI
Prezzo al pubblico[€]
Presa ergonomica [Si-No]
Presa salda e sicura [Si-No]
200€
Si
Si
Manichetta nascosta [Si-No]
Valutazione funzionale [1-5]
Si
5
Presenza sicure aggiuntive [Si-No] Si
Valvola coperta e protetta [Si-No]
Presenza gancio sulla valvola
Ingombri base [cm]
Presenza di un base d’aggancio
Controllo digitale
Si
No
22x12
Si
Si
201
9 C
ONCLUSIONI
A questo punto, prima di formulare delle adeguate conclusioni, occorre tornare indietro e rileggere l’ipotesi progettuale iniziale per capire se tutto il processo è stato compiuto in maniera coerente.
Ora dobbiamo, quindi, capire se tutto il processo progettuale ha risposto alla domanda iniziale e in quale modo lo ha fatto.
L’obiettivo essenziale della domanda iniziale chiedeva di andare a riprogettare un oggetto che avesse funzionalità e design innovativi, con la possibilità di introdurre una minima differenziazione interna.
Effettuando un’attenta analisi iniziale delle funzionalità e dell’ergonomia dell’estintore sotto l’aspetto del design, un’osservazione approfondita della componentistica interna e delle loro interazioni tramite un’attenta fase di reverse engineering e applicando una creatività guidata da una logica progettuale oggettiva e vincolante abbiamo ottenuto un progetto finale funzionante e funzionale sotto tutti gli aspetti.
Quindi, rileggendo tutto il percorso di tesi, possiamo affermare che il risultato finale soddisfa a pieno l’obiettivo iniziale.
Possiamo, chiaramente, affermare che il successo di questa metodologia di progettazione sta nel procedimento logico ed analitico che ha accompagnato tutto il processo di realizzazione de ll’estintore, dall’idea al concetto fino a giungere alla sua realizzazione finale.
Il processo del Design & Engineering che è stato seguito è sempre stato un unico metodo, mai due processi distint i; l’uno è integrazione e sostegno dell’altro e viceversa.
202
203
B
IBLIOGRAFIA
K.T. Ulrich, S.D. Eppinger, R. Filippini; Progettazione e sviluppo prodotto, seconda edizione, McGraw Hill, 2007.
Il nuovo manuale di meccanica, terza edizione, Zanichelli Esac, 2003
M. Ashby, K. Johnson; Materiali e design, Casa Editrice Abrosiana,
2007.
B. Simionato; Usabilità percepita, edizioni F. Angeli, 2010.
L. Anselmi; Il Design di prodotto oggi, edizioni F. Angeli, 2009.
Bralla; Design for manufacturability handbook, McGraw Hill, 1998
Boothroyd, Dewhurst, Knight; Product design for manufacture and
assembly, edizione Dekker, 2002
E.Chirone, S.Tornincasa, disegno tecnico industriale 2, edizioni il
Capitelli, 2008.
P.Davoli, L.Vergani, S.Beretta, M.Guagliano, S.Baragetti; Costruzione
di macchine 1, Mc GrawHill, 2006
Donald A.Norman, La caffettiera del masochista, Giunti, 1990
Donald A.Norman, Emotional Design, Apogeo, 2004
Criteri di selezione dei materiali, M.Levi, dispensa corso 2008
Industrializzazione rapida, A.Armillotta, dispensa corso 2009
Tecnologie meccaniche e sistemi di lavorazione, A.Armillotta, dispensa corso 2008
204
L
INKOGRAFIA
www.google.com/patents
www.espacenet.com
www.mb-fire.it
www.gloriaitalia.it
www.fireextinguisher.com
www.wikipedia.com
www.grantadesign.com
205
S
OFTWARE UTILIZZATI
Solidworks 2008
Cosmoss Express
Photoshop CS3
Illustrator CS3
Office 2007
CES material selector v 4.5
206
R
INGRAZIAMENTI
Un sentito ringraziamento alla mi famiglia, che mi ha permesso di arrivare fino a cui con serenità.
Un grazie agli amici e ai colleghi che mi hanno sempre aiutato e sostenuto in tutto il percorso di studi.
Ai datori di lavoro che mi hanno sempre permesso di seguire i corsi serenamente.
Un ringraziamento al proff. Ingaramo che mi ha aiutato a sviluppare tutto il progetto e mi ha insegnato a progettare nel mondo universitario e in quello del lavoro in maniera oggettiva e reale.
Un altro grazie all’ufficio tecnico della MB estintori per i preziosi consigli.
Infine un grazie anche a me e alla mia testardaggine che mi ha permesso di arrivare fino a qui.
Gabriele Crivelli
207
* Your assessment is very important for improving the work of artificial intelligence, which forms the content of this project
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