Specificazione | RIELLO scheda tecnica ALU PRO POWER


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Specificazione | RIELLO scheda tecnica ALU PRO POWER | Manualzz
3/2012
27003090 - rev. 3
Professionale caldo
Alu Pro Power
Moduli a condensazione a gas a basamento
Rendimento ++++secondo direttiva 92/42/CEE
Gruppi termici modulari a condensazione con corpo in lega speciale
di alluminio e silicio caratterizzati da ampi campi di modulazioni
(fino a 1 a 40) e dimensioni estremamente compatte
Energy For Life
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
Alu Pro Power
DESCRIZIONE PRODOTTO
Il generatore si basa su una cascata di moduli termici indipendenti da 75 kW focolare, gestiti in sequenza di cascata, che garantisce la
massima adattabilità al carico termico richiesto e garanzia di continuità di servizio.
Il bruciatore a premiscelazione totale continua in acciaio inox garantisce combustioni stabili, silenziose, ad alto rendimento e con basse
emissioni inquinanti rendendo il gruppo termico in Classe 5 NOx (secondo la UNI EN 297).
Completa di termoregolazione climatica predisposta per la gestione di un circolatore modulante per l’anello primario.
L’utilizzo della regolazione RIELLOtech, poi, consente la gestione in cascata fi no a 8 caldaie.
- Basse perdite di carico del corpo
- Ampia gamma di accessori per garantire una semplice, rapida, fl essibile e completa installazione
- Predisposta per l’installazione all’esterno con l’utilizzo di appositi kit che rendono il gruppo termico IPX5D
- Le dimensioni compatte, i pesi ridotti ed il basamento ne facilitano il trasporto e il posizionamento.
DATI TECNICI
MODELLO CALDAIA
Combustibile
Categoria apparecchio
Tipo apparecchio
Portata termica nominale
Portata termica ridotta
Potenza termica nominale (80°-60°C) - G20
Potenza termica nominale ridotta (80°-60°C) - G20
Rendimento utile Pn max (80°-60°C)
Rendimento utile Pn min (80°-60°C)
Rendimento utile Pn max (50°-30°C)
Rendimento utile 30% (30°C ritorno)
Perdite al camino bruciatore spento
Perdite al camino bruciatore acceso
Consumo gas max - G20
Temperatura fumi (80°-60°C) max
Temperatura fumi (80°-60°C) min
Portata massica fumi (80°-60°C) min-max
Prevalenza residua
CO2 max-min
CO S.A. max-min
NOx S.A. max-min
Classe NOx
Pressione max-min riscaldamento
Temperatura max riscaldamento
Portata minima di funzionamento
Contenuto acqua riscaldamento
Perdita di carico lato acqua (¨t 20)
Potenza elettrica assorbita
Tensione di alimentazione
Grado di protezione elettrica di serie
Grado di protezione elettrica con kit per esterno
Peso corpo
Peso caldaia netto
2
115
metano
G20
kW
kW
kW
kW
%
%
%
%
%
%
3
m /h
°C
°C
kg/h
Pa
mg/kWh
mg/kWh
mg/kWh
bar
°C
l/h
l
mbar
W
Volt/Hz
IP
IP
kg
kg
150
metano
G20
225
metano
G20
300
metano
G20
349
metano
G20
375
metano
G20
450
metano
G20
525
metano
G20
600
metano
G20
I2H
I2H
I2H
I2H
I2H
I2H
I2H
I2H
B23, B23P B23, B23P B23, B23P B23, B23P B23, B23P B23, B23P B23, B23P B23, B23P
115
150
225
300
349
375
450
525
15
15
15
15
15
15
15
15
112,1
146,3
219,4
293
343
365,6
438,8
511,9
14,6
14,6
14,6
14,6
14,6
14,6
14,6
14,6
97,5
97,5
97,8
98,0
98,3
98,3
98,3
98,3
97,8
97,8
97,9
98,0
98,3
98,3
98,3
98,3
~ 104
~ 104
~ 104
~ 104
~ 104
~ 104
~ 104
~ 104
~ 108
~ 108
~ 108
~ 108
~ 108
~ 108
~ 108
~ 108
<1
<1
<1
<1
<1
<1
<1
<1
0,7
0,7
0,6
0,5
0,4
0,4
0,4
0,4
12,1
15,8
23,7
31,6
36,7
39,5
47,4
55,3
65 - 70 65 - 70 65 - 70 65 - 70 65 - 70 65 - 70 65 - 70 65 - 70
60 - 65 60 - 65 60 - 65 60 - 65 60 - 65 60 - 65 60 - 65 60 - 65
164-30
164-30
224-38 285-63
336-67
336-67
392-73
457-16
~ 100
~ 100
~ 100
~ 100
~ 100
~ 100
~ 100
~ 100
9,1÷9,1
9,1÷9,1
9,1÷9,1
9,1÷9,1
9,1÷9,1
9,1÷9,1
9,1÷9,1
9,1÷9,1
42÷4
42÷4
42÷4
42÷4
42÷4
42÷4
42÷4
42÷4
40÷20
40÷20
40÷20
40÷20
40÷20
40÷20
40÷20
40÷20
5
5
5
5
5
5
5
5
6-0,8
6-0,8
6-0,8
6-0,8
6-0,8
6-0,8
6-0,8
6-0,8
85
85
85
85
85
85
85
85
1300
1300
1950
2600
3250
3250
3900
4550
30
30
40
55
65
65
78
88
30
50
60
70
80
80
90
100
300
300
440
580
720
720
860
1000
230/50
230/50
230/50
230/50
230/50
230/50
230/50
230/50
20
20
20
20
20
20
20
20
X5D
X5D
X5D
X5D
X5D
X5D
X5D
X5D
190
190
260
325
400
400
490
565
240
240
310
395
470
470
565
640
I2H
B23, B23P
600
15
585
14,6
98,3
98,3
~ 104
~ 108
<1
0,4
63,2
65 - 70
60 - 65
523-16
~ 100
9,1÷9,1
42÷4
40÷20
5
6-0,8
85
5200
100
150
1140
230/50
20
X5D
655
735
Alu Pro Power
DIMENSIONI DI INGOMBRO
MODELLO CALDAIA
L
P
H
Peso
mm
mm
mm
kg
115
150
225
300
349
375
450
525
600
690
1264
1534,5
240
690
1264
1534,5
240
690
1264
1534,5
310
690
1264
1534,5
395
690
1654
1534,5
470
690
1654
1534,5
470
690
2103
1534,5
565
690
2103
1534,5
640
690
2298
1534,5
735
H
P
L
STRUTTURA
VISTA FRONTALE
1
2
3
4
13
VISTA LATERALE SINISTRA
1
14
2
15
3
12
11
5
6
7
8
9
10
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
Pannello di controllo controllo
Quadro di comando
Pannello anteriore
Zoccolo
Scarico condensa
Termostato fumi
Isolamento moduli
Cassa fumi
Attacco sonda di ritorno
Pressostato acqua
Rubinetto di scarico
Collettore di ritorno
Bruciatore
Collettore gas
Collettore di mandata
Pannello coperchio
Clapet bruciatore
Elettrodo di accensione
Visore fiamma
Pannello laterale
Termostato sicurezza modulo termico
Sonda fumi
Cassa fumi
Presa analisi fumi
Scarico fumi
Corpo caldaia in alluminio
Sonda di mandata
Pozzetto portasonde + Termostato sicurezza
Elettrodo di rilevazione
Sonda mandata modulo termico
Schede di controllo fiamma
Supporto schede
Motore ventilatore
Valvola a gas
Pressostato gas di rinvio
Ventilatore
Trasformatore d’accensione
Coperchio modulo termico
3
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
VISTA LATERALE DESTRA
32
31
30
16
17
18
19
29
20
28
27
21
26
25
23
24
5
22
10
VISTA SUPERIORE
14
33
34
35
25
1
38
37
36
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
Pannello di controllo controllo
Quadro di comando
Pannello anteriore
Zoccolo
Scarico condensa
Termostato fumi
Isolamento moduli
Cassa fumi
Attacco sonda di ritorno
Pressostato acqua
Rubinetto di scarico
Collettore di ritorno
Bruciatore
Collettore gas
Collettore di mandata
Pannello coperchio
Clapet bruciatore
Elettrodo di accensione
Visore fiamma
Pannello laterale
Termostato sicurezza modulo termico
Sonda fumi
Cassa fumi
Presa analisi fumi
Scarico fumi
Corpo caldaia in alluminio
Sonda di mandata
Pozzetto portasonde + Termostato sicurezza
Elettrodo di rilevazione
Sonda mandata modulo termico
Schede di controllo fiamma
Supporto schede
Motore ventilatore
Valvola a gas
Pressostato gas di rinvio
Ventilatore
Trasformatore d’accensione
Coperchio modulo termico
CIRCUITO IDRAULICO
2
GAS
1
9
9
9
9
4
MI
3
RI
7
7
7
7
6
5
8
Sc
4
1
2
3
4
5
6
7
8
9
MI
RI
Gas
Sc
Collettore ingresso gas
Gruppo bruciatore
Camera di combustione
Elemento di scambio termico
Cassa fumi
Attacco uscita fumi
Rubinetto di carico/scarico caldaia
Sifone scarico condensa (non fornito)
Valvola di sfiato automatica
Mandata impianto
Ritorno impianto
Alimentazione combustibile
Scarico
Alu Pro Power
CIRCOLATORE
Scegliere una pompa compatibile con la resistenza idraulica della caldaia e dell’impianto.
Nel grafico qui sotto sono riportate le caratteristiche di resistenza.
500
600
450
Perdite di carico (mbar)
400
450
350
349-375
525
300
300
225
150
250
115
200
150
100
50
0
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Portata (m3 /h)
Al primo avviamento e almeno ogni anno è utile
controllare la rotazione dell’albero dei circolatori
in quanto, soprattutto dopo lunghi periodi di non
funzionamento, depositi e/o residui possono impedire la libera rotazione.
Prima di allentare o rimuovere il tappo di chiusura del circolatore proteggere i dispositivi elettrici
sottostanti dall’eventuale fuoriuscita d’acqua.
È vietato far funzionare i circolatori senza acqua.
COLLEGAMENTI IDRAULICI
I gruppi termici ALU PRO power sono progettati e realizzati per essere installati su impianti di riscaldamento e, se abbinati ad un bollitore
remoto, produzione di acqua calda.
Le caratteristiche degli attacchi idraulici sono le seguenti:
Alu 150 ÷ 375 Pro Power
E
690
1
H
2
D
A
G
C
B
F
F
MODELLO CALDAIA
A
B
C
D
E
F
G
ØH
1 - Mandata Impianto
2 - Ritorno Impianto
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
115
987,5
402
126
104
947
1264
301
150
Ø 2” G
Ø 2” G
150
987,5
402
126
104
947
1264
301
150
Ø 2” G
Ø 2” G
225
987,5
402
126
104
947
1264
301
200
Ø 2” G
Ø 2” G
300
985,5
402
126
104
1337
1654
300
250
Ø 2” G
Ø 2” G
349
985,5
402
126
104
1337
1654
300
250
Ø 2” G
Ø 2” G
375
985,5
402
126
104
1337
1654
300
250
Ø 2” G
Ø 2” G
5
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
Alu 450 ÷ 600 Pro Power
690
E
C
1
D
B
A
2
F
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
450
525
600
985
985
982
404
404
401
126
126
126
104
104
104
1735
1735
1938
2103
2103
2298
300
300
300
300
300
300
Flangia PN10 DN65 Flangia PN10 DN65 Flangia PN10 DN65
Flangia PN10 DN65 Flangia PN10 DN65 Flangia PN10 DN65
H
G
MODELLO CALDAIA
A
B
C
D
E
F
G
ØH
1- Mandata Impianto
2- Ritorno Impianto
F
COLLEGAMENTI GAS
Alu 115 ÷ 375 Pro Power
Alu 450 - 525 Pro Power
690
690
B
mm
mm
115
1326
102
Ø 1” 1/2 G
G
B
A
A
G
MODELLO CALDAIA
A
B
G - Attacco gas
6
150
1326
102
Ø 1” 1/2 G
225
1326
102
Ø 1” 1/2 G
300
1326
102
Ø 1” 1/2 G
349
1326
102
Ø 1” 1/2 G
375
1326
102
Ø 1” 1/2 G
450
1326
100
Ø 1” 1/2 G
525
1326
100
Ø 1” 1/2 G
600
1326
100
Ø 1” 1/2 G
Alu Pro Power
Il collegamento del gruppo termico Alu Pro Power Riello all’alimentazione del gas deve essere eseguito nel rispetto delle Norme di installazione vigenti.
Prima di eseguire il collegamento è necessario assicurarsi che:
- Il tipo di gas sia quello per il quale l’apparecchio è predisposto
- Le tubazioni siano accuratamente pulite e prive di residui di lavorazione.
È consigliata l’installazione di un filtro di dimensioni adeguate.
L’impianto di alimentazione gas deve essere adeguato alla portata del gruppo termico e deve essere dotato di tutti i dispositivi di sicurezza
e di controllo previsti dalle Norme Vigenti.
Ad installazione effettuata verificare che le giunzioni eseguite siano a tenuta.
LOCALE D’INSTALLAZIONE
I gruppi termici Alu Pro Power, sviluppando una potenza superiore ai 35 kW, vanno obbligatoriamente installati in centrale
termica in conformità alla Normativa Tecnica attualmente vigente. Bisognerà inoltre prevedere un adeguato sistema per la
raccolta della condensa e lo
scarico dei fumi (vedere paragrafi specifici).
Per il Belgio le caldaie devono essere installate secondo la normativa NBN D51.003, la normativa NBN B61.002 (potenza < 70
kW), la normativa NBN B61.001 (potenza > 70 kW).
Tenere in considerazione gli spazi necessari per l’accessibilità ai
dispositivi di sicurezza e regolazione e per l’effettuazione delle
operazioni di manutenzione.
Verificare che il grado di protezione elettrico del gruppo termico
sia adeguato alle caratteristiche del locale d’installazione.
I gruppi termici non possono essere installati all’aperto perché
non sono progettati per funzionare all’esterno. Tale tipo di
impiego è possibile solo con l’installzione del “kit per esterno”
disponibile come accessorio da ordinare separatamente.
H
5m
≥ 0,1
≥1
m
≥ 0,6
m
P
L
≥ 0,6
m
≥1
m
Distanze consigliate non obbligatorie.
NOTA: per le dimensioni della caldaia riferirsi alla tabella di pagina 3.
PROTEZIONE ANTIGELO IMPIANTO
I gruppi termici a condensazione Alu Pro Power sono dotati di elettronica che prevede la protezione contro il gelo.
Tale elettronica, infatti, fa si che il gruppo termico entri in funzione al di sotto di una soglia minima di temperatura.
Non é quindi necessario fare uso di fluidi antigelo particolari, se non per applicazioni con spegnimenti totali prolungati.
In caso di utilizzo di liquidi antigelo verificare che questi non siano aggressivi per l’alluminio.
INSTALLAZIONE SU IMPIANTI VECCHI O DA RIMODERNARE
Quando la caldaia viene installata su impianti vecchi o da rimodernare, verificare che:
- La canna fumaria sia adatta per apparecchi a condensazione, alle temperature dei prodotti della combustione, calcolata e costruita
secondo Norma. Sia più rettilinea possibile, a tenuta, isolata e non abbia occlusioni o restringimenti.
- La canna fumaria deve essere dotata di attacco per l’evacuazione della condensa.
- L’impianto elettrico sia realizzato nel rispetto delle
Norme specifiche e da personale qualificato.
- La portata, la prevalenza e la direzione del delle pompe di circolazione sia appropriata.
- La linea di adduzione del combustibile e l’eventuale serbatoio siano realizzati secondo le Norme specifiche.
- I vasi di espansione assicurino il totale assorbimento della dilatazione del fluido contenuto nell’impianto.
- L’impianto deve essere ripulito da fanghi ed incrostazioni.
Si consiglia l’uso di un disgiuntore idraulico o di uno scambiatore di calore per la separazione del circuito primario e secondario.
7
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
SCHEMA DI IMPOSTAZIONE DEI MODULI TERMICI
DIP-Switch
NON
MODIFICARE
Modulo
1
Modulo
...
Modulo
6
Modulo
7
Modulo
8
IMPOSTAZIONE
MODULO
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
Modulo 4
Modulo 5
DIP
Switch
Modulo 6
Modulo 7
Modulo 8
QUADRO DI COMANDO
Informazioni primarie / interfaccia comandi
1
QUADRO DI COMANDO IN POSIZIONE CHIUSA
1
2
QUADRO DI COMANDO IN POSIZIONE APERTA
3
16
8
15
4 5
14 13
6
12
11
10
7
9
8
Segnalazione di alimentazione elettrica (verde).
Si illumina per indicare la presenza di alimentazione elettrica.
2
Segnalazione blocco bruciatore (rosso).
Si illumina se si verifica un blocco del bruciatore.
3
Tasto attivazione/disattivazione modo sanitario.
Se attivato sul display compare l’icona
4
Interruttore principale
5
Tasto regolazione temperatura riscaldamento o setpoint
temperatura ambiente
6
Display
7
Tasto per selezione modo di funzionamento.
Una barra si posiziona in corrispondenza delle icone:
Automatico: secondo il programma impostato
Continuo: regime continuo
Ridotto: regime ridotto
Stand-by
8
Tasto informazioni
9-10 Tasti per modifica valore parametro
11
Fusibile (accessibile ruotando leggermente il quadro di
comando)
12-13 Tasti per selezione parametri
14
Tasto regolazione temperatura acqua calda sanitaria
15
Tasto reset. Permette di ripristinare il funzionamento
dopo un arresto per anomalia
16
Termostato sicurezza a riarmo manuale (accessibile ruotando leggermente il quadro di comando)
Alu Pro Power
Informazioni secondarie / visualizzazione display
G
E
B
D
C
A
B
C
D
A
F
E
F
G
Display numerico grande.
Visualizzazione del valore corrente, errori non volatili
Simboli di visualizzazione:
Temperatura acqua calda sanitaria o modo sanitario
attivo
Setpoint caldaia o ambiente, o modo riscaldamento
attivo
Temperatura esterna
Regime nominale
Regime ridotto
Fiamma presente
Errore
Display numerico piccolo
Visualizzazione ora, impostazione parametri o codice errori, visualizzazione modulo combustione
Modi di funzionamento del circuito di riscaldamento:
Automatico: secondo il programma impostato
Continuo: regime nominale
Ridotto: regime ridotto
Stand-by
Modo di funzionamento sanitario: ON o OFF
Segnalazione ora corrente
Indicazione funzionamento dispositivo 0-10 V
Visualizzazione standard display
I1
B1
C1
A1
F
D1
A1
B1
C1
D1
E1
F1
G1
H1
I1
F1
H1
E1
Modo di funzionamento.
Premendo il tasto “
” la barra si posiziona sotto
l’icona del modo corrispondente.
Modo sanitario.
Il modo si attiva/disattiva premendo il tasto “
” (posto
sopra il display).
Regime di funzionamento nominale
Ora del giorno
Valore attuale della temperatura di caldaia
Presenza fiamma
Segnalazione ora corrente
Funzionamento attuale riscaldamento
Funzionamento attuale sanitario.
G1
NOTE FUNZIONALI
Il quadro di comando del gruppo termico Alu Pro Power presidia:
- La funzione priorità sanitaria che prevede che la domanda di acqua calda sanitaria abbia la priorità rispetto a quella di acqua calda di riscaldamento.
- La funzione antigelo:
Funzione antigelo di caldaia. Se la temperatura di caldaia è inferiore a P511 il bruciatore si accende alla massima potenza finché la temperatura di
caldaia arriva a P512.
Funzione antigelo impianto, attiva solamente con sonda esterna collegata. Se la temperatura esterna è minore di -5°C si attivano le pompe; se la
temperatura esterna è compresa tra -5° e 1,5°C le pompe si attivano per 10 minuti ad intervalli di 6 ore; se la temperatura esterna è maggiore di 1,5°C
le pompe si spengono.
- La funzione smaltimento calore: se per un qualsiasi motivo viene raggiunta la temperatura limite P515, il gruppo termico si spegne ed il calore accumulato viene smaltito attivando la pompa impianto, se l’ultima richiesta era riscaldamento, oppure la pompa sanitaria, se l’ultima richiesta era sanitaria.
- La funzione gestione cascata: tramite regolatore (accessorio) è possibile collegare i gruppi termici in cascata fino ad un massimo di 16 generatori.
- La funzione controllo accensioni/spegnimenti: per evitare accensioni e spegnimenti ripetuti il gruppo termico rimane spento per un tempo minimo. Se
però la differenza tra il setpoint e la temperatura attuale di caldaia supera una soglia prestabilita il gruppo termico riparte.
9
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
FUNZIONAMENTO
RICHIESTA CALORE (CON I TRE SISTEMI)
Il sistema di regolazione di Alu Pro Power mette a disposizione tre diverse tipologie di chiamata:
1 - con segnale OT+
2 - con comando esterno 0-10V
3 - con Termostato ambiente.
1 Richiesta di calore con segnale OT+
L’ingresso OT+ è abilitato solo utilizzando il kit di comunicazione RVS disponibile come accessorio da ordinare separatamente.
2 Richiesta di temperatura con comando 0-10V
L’ingresso 0-10Vdc viene tradotto in un setpoint di temperatura.
• 0Vdc ÷ 1Vdc = richiesta assente;
• 1Vdc = richiesta presente con setpoint di temperatura al minimo valore ammesso;
• 10Vdc = richiesta presente con setpoint di temperatura al massimo valore ammesso.
I regolatori 0-10V previsti sono: uscita 0-10V RVS63.
La gestione del dispositivo 0-10V viene impostata tramite la selezione del parametro C750, che può assumere i seguenti valori:
• 0 = non è collegato nessun dispositivo 0-10V al sistema;
• 1 = il dispositivo 0-10V è collegato al sistema; il segnale minimo di stand-by è di 0,5V. Se l’ingresso letto dal sequenziatore è inferiore a
tale soglia, viene abilitata la richiesta tramite TA; per valori superiori l’ingresso TA è disabilitato;
• 2 = il dispositivo 0-10V è collegato al sistema; il segnale minimo di stand-by è di 0,5V. L’ingresso TA è sempre disabilitato.
Nel caso siano rilevati collegati al sistema contemporaneamente sia un dispositivo opentherm che un dispositivo 0-10V (parametro C750
nei casi 1 o 2), le eventuali richieste provenienti da quest’ultimo non verranno gestite.
La visualizzazione relativa alla presenza ed allo stato di funzionamento del dispositivo 0-10V in ingresso è la seguente:
• Se C750 = 0: non viene attivata nessuna segnalazione;
• Se C750 = 1 o 2, e il segnale di ingresso è maggiore di 0,5Vdc: viene acceso in modo fisso il simbolo W in alto a sinistra dell’LCD;
• Se C750 = 1 o 2, e il segnale di ingresso è minore di 0,5Vdc: viene acceso in modo lampeggiante il simbolo W in alto a sinistra dell’LCD.
3 Funzione abilitazione richiesta con TA La richiesta di riscaldamento con termostato ambiente è gestita solamente nel caso in cui non
venga rilevato nessun dispositivo collegato all’opentherm bus né all’ingresso 0-10V del sistema (C750 = 0 oppure C750 = 1 con ingresso
0-10V inferiore alla soglia di 0,5V). Nei suddetti casi, la chiusura del termostato genera una richiesta con setpointimpostato da tastierino
di interfaccia, se non è presente la sonda esterna, o con setpoint calcolato in base alle curve climatiche, nel caso la sonda esterna sia
presente.
RIDUZIONE NOTTURNA SISTEMI
La funzione di riduzione notturna è attiva quando le seguenti condizioni sono tutte contemporaneamente verificate:
- il parametro C806 = 1 (abilitazione funzione);
- è presente ed attiva la sonda esterna;
- non è collegato nessun dispositivo all’ingresso OpenTherm;
- non è collegato nessun dispositivo all’ingresso 0-10Vdc.
In questo caso, anche al di fuori delle fasce di programmazione oraria la chiusura dell’ingresso Termostato
Ambiente genera una richiesta di calore. Il setpoint è quello calcolato dalle curve di compensazione climatica, diminuito di un valore dato
dal parametro H507.
COMPENSAZIONE CLIMATICA
La compensazione climatica è attivata se è presente la sonda di temperatura esterna; il setpoint di temperatura di mandata viene calcolato
utilizzando la curva di compensazione climatica che viene definita nel modo seguente:
- la pendenza della curva di compensazione viene impostata tramite il parametro P532, in modo da regolare la temperatura di mandata
dell’acqua in funzione della temperatura esterna, quando la curva di compensazione è attiva il parametro T_SET (P505) viene sommato al
valore calcolato dalla curva climatica, in modo da poter traslare verticalmente la curva.
Temperatura esterna
TE >= 0
TE < 0
Temperatura di setpoint
TV = TRw + s(TRw - 8/9 TE) + Korr
TV = TRw + s(TRw - 0.7 TE) + Korr
TV = setpoint temperatura mandata
TRw = setpoint temperatura ambiente
TE = temperatura esterna
s = pendenza curva climatica
Korr = (20 – TRw) * (20 - TE) * s/120
La temperatura esterna usata per la compensazione climatica è quella correntemente rilevata ogni 10 minuti e mediata su un periodo di 10
ore. In base al parametro temperatura per passaggio estate/inverno e inverno/estate, si ha il cambio automatico della stagione.
Viene così definita la temperatura di mandata di setpoint da mantenere.
10
Alu Pro Power
STRATEGIE DI CONTROLLO DI SEQUENZA
Il controllo di sequenza comanda i controlli fiamma inviando un segnale di potenza target e operando con due diverse strategie selezionabili
operando sul parametro P604:
- Strategia A = Accensione/Spegnimento contemporaneo di tutti i moduli (P604=0)
- Strategia B = Accensione/Spegnimento indipendente (P604=1).
Il comando di gestione potenza ai controlli fiamma è regolabile in frequenza di aggiornamento con il parametro P607 (definisce ogni quanti
secondi viene inviato il comando di variazione della potenza richiesta) e in quantità di variazione con il parametro P608 (definisce la
percentuale massima di variazione potenza realizzabile ad ogni aggiornamento).
Temperatura mandata
Strategia A
sequenziatore °C
I bruciatori, in questa modalità di gestione sequenza, lavorano
contemporaneamente come fossero un unico bruciatore e a
tutti viene passato contemporaneamente lo stesso segnale di
comando.
T_SPEG = T_SET + D_SPEG
Accendono e modulano insieme per cercare di mantenere la
temperatura di collettore al valore di set.
T_SET
Spegnimento e accensione dei bruciatori avvengono secondo la
logica presentata nel diagramma sotto riportato operando sulla
base di un valore di scarto sul set di mandata impostabile al
T_ACC = T_SET + D_ACC
parametro P606.
Ogni modulo comunque provvede alla propria sicurezza lavorando sulla sonda di modulo nel seguente modo:
se la temperatura dell’acqua supera il valore massimo impoTempo
stato al parametro P517, la potenza effettiva del modulo viene
ridotta rispetto al valore richiesto dal gruppo termico. Se non vi
è riduzione della temperatura e questa eccede di un valore pari a DELTA OFF il limite sopra impostato il controllo fiamma spegne il bruciatore.
Il bruciatore viene poi riacceso quando la temperatura dell’acqua del modulo è scesa di un valore pari a DELTA ON al disotto del valore
espresso al parametro P517.
Strategia B
In questa strategia di controllo generatore i bruciatori vengono
accesi uno dopo l’altro.
In caso di richiesta di calore, il primo modulo (modulo leader)
si accende e l’accensione del secondo modulo avviene quando
la percentuale di potenza richiesta dal regolatore del modulo
leader raggiunge il valore del parametro P609 (P_ACC). Dopo
l’accensione del secondo modulo la potenza complessiva richiesta viene suddivisa sui due moduli.
Quando i due moduli accesi raggiungono la potenza del parametro P609 (P_ACC), viene acceso un terzo modulo e la potenza
complessiva viene suddivisa su tre moduli e così via fino all’accensione di tutti i bruciatori.
Ad ogni accensione di modulo, il calcolo del PID viene sospeso,
finché tutti i moduli hanno raggiunto il set point di potenza
comune, limitati da F_SET (P607) e da V_SET (P608).
Dal momento in cui tutti i moduli che compongono il generatore
sono accesi, il regolatore invia ai moduli una richieste di potenza (P_SET) uguale per tutti fino al raggiungimento della potenza
massima.
Se la potenza complessiva richiesta dal regolatore diminuisce,
allora le richieste di potenza ai moduli diminuiscono in modo
proporzionale e uniforme (come se fosse un generatore unico)
fino ad una percentuale di potenza di spegnimento impostabile
al parametro P612.
Da questo momento i moduli vengono spenti a ritroso appena si
ritrovano a raggiungere la potenza di spegnimento, secondo la
logica «primo acceso - ultimo spento» e la potenza complessiva
richiesta viene suddivisa in modo proporzionale sui moduli che
rimangono accesi.
P_ACC
1
0,75
0,5
0,25
1
2
3
4
5
6
7
8
Moduli
1
2
3
4
5
6
7
8
Moduli
P_SPEG
2
1
La fase di spegnimento si conclude quando si è spento il bruciatore leader. Quest’ultimo si spegne secondo la logica espressa in figura 1.
NB.
1 Se la differenza tra la temperatura di setpoint e la temperatura della sonda di collettore di mandata è maggiore del parametro P616
(Delta_T per accensione di tutti i moduli con strategia B), allora tutti i moduli si accendono contemporaneamente (passaggio automatico
a gestione come da strategia A) per velocizzare la messa a regime dell’impianto (messa a regime rapida).
11
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
2
3
4
Con lo scopo di ridurre il N° di accensioni inattive si può utilizzare il parametro P611 che esprime il tempo minimo che deve trascorrere tra
uno spegnimento bruciatore e la sua riaccensione.
Similmente con il parametro P610 viene limitato il tempo minimo fra l’accensione ed il suo spegnimento (limitazione start-stop).
Il primo modulo acceso nella strategia B è il modulo «Leader»; i moduli si accendono poi in ordine d’indirizzo crescente con il maggior
numero di ore di funzionamento, e così via. Quando il modulo leader ha raggiunto un numero di ore di accensione pari al parametro P618
(valido solo per strategia B), viene azzerato il numero delle sue ore di funzionamento, e viene identificato il nuovo leader, che sarà quello
di indirizzo superiore con il maggior numero di ore di funzionamento. (rotazione bruciatori).
Un modulo è attivo se risulta connesso e non è in stato di anomalia
PRODUZIONE SANITARIA
La richiesta sanitaria si ha tramite sonda di temperatura o tramite termostato. La selezione della tipologia avviene con il parametro P559:
- con P559=0 si ha una caldaia solo riscaldamento
- con P559=1 si ha la sonda bollitore
- con P559=2 si ha il termostato bollitore.
Alla fine di ogni richiesta richiesta il controllo esegue la post-circolazione del circolatore sanitario.
Con termostato la richiesta avviene quando il contatto è chiuso e termina quando il contatto si riapre.
Con Sonda sanitaria si ha richiesta quando la temperatura letta scende al di sotto del valore richiesto per una quantità pari al parametro
P617. La richiesta cessa se la temperatura letta dalla sonda eccede il set di un valore pari al parametro P617.
La temperatura dell’acqua sanitaria ha un massimo espresso dal parametro P513.
Con Sonda bollitore è attivabile la funzione antilegionella (P614) con le seguenti modalità:
P614 = 0 Antilegionella disinserita
P614 = 1
Antilegionella settimanale
P614 = 2 Antilegionella giornaliera
Se è impostata in modalità settimanale, la funzione viene attivata alle ore 2:00 del mercoledì.
Se è impostata in modalità giornaliera, la funzione viene attivata alle ore 2:00 di tutti i giorni.
Se l’orologio non funziona la funzione è disattivata.
Il valore di set della temperatura sanitaria durante la fase Antilegionella è pari a 60°C (non modificabile).
Con ingresso OT+ attivato, il tasto
viene disabilitato e il controllo del sanitario passa al regolatore collegato in OT+.
SET POINT GENERATORE IN FASE SANITARIA
Il setpoint della temperatura di mandata del generatore durante la richiesta sanitaria viene calcolata aggiungendo alla temperatura sanitaria richiesta un valore pari al parametro P510.
Il setpoint è compreso tra un valore minimo (P508) e massimo (P509).
NB. Il setpoint di temperatura mandata caldaia in funzionamento sanitario non può essere superiore del valore massimo di temperatura dei
singoli moduli P517.
MODALITÀ DI GESTIONE DELLA POMPA SANITARIO
Tramite il parametro C805 è possibile selezionare la modalità di funzionamento della pompa sanitario.
C805 = 0 - la pompa sanitario è gestita a monte del disgiuntore idraulico: in presenza di richiesta ACS, il circolatore primario è tenuto spento;
C805 = 1 - la pompa sanitario è gestita a valle del disgiuntore idraulico: in presenza di richiesta ACS, il circolatore primario viene acceso
assieme al circolatore sanitario;
C805 = 2 - la pompa sanitario è gestita come pompa di zona a valle del disgiuntore idraulico; non viene gestita la richiesta ACS; in presenza
di richiesta CH, vengono accesi entrambi i circolatori (primario e sanitario).
FUNZIONI AGGIUNTIVE
Uscita 0-10V (pompa modulante)
L’ uscita analogica 0-10V a disposizione sul gruppo termico viene utilizzata per un comando di velocità della pompa di impianto che viene
gestita in modo da mantenere il delta mandata-ritorno generatore al valore impostato al parametro P605.
Gli output di segnale hanno il seguente significato:
0V = spegnimento pompa
1V = velocità minima
10V = velocità massima
Il campo di modulazione è compreso fra 1 V e 10 V, ma è possibile limitare questa variazione, se le condizioni lo richiedessero, imponendo un
valore minimo impostabile con il parametro P615. Il valore è in volt e limita l’uscita analogica al di sopra di questo valore.
La pompa modulante viene controllata con logica pid.
Programmazione oraria
È possibile effettuare una programmazione oraria settimanale per il circuito di riscaldamento ed una per il circuito sanitario.
Per ciascun giorno è possibile impostare fino a 3 fasi, durante le quali il circuito è abilitato a funzionare, mentre fuori da ciascuna fase le
eventuali richieste saranno ignorate.
12
Alu Pro Power
Tramite i parametro di preselezione P900 per il riscaldamento e P960 per l’acqua sanitaria è possibile scegliere l’intervallo di validità della programmazione inserita: per un singolo giorno, per tutti i giorni della settimana, per l’intervallo lunedì-venerdì o per quello sabato-domenica.
È inoltre possibile impostare i valori di default tramite i parametri P916 per il riscaldamento e P976 per l’acqua sanitaria.
Limitazione setpoint con sonda ritorno
Il setpoint di temperatura dell’acqua viene gestito in modo da mantenere il delta mandata/ritorno al parametro P605 (Delta mandata/
ritorno per riduzione potenza).
Quindi il setpoint di temperatura viene limitato al valore della sonda di ritorno + il delta mandata/ritorno.
Il valore di spegnimento rimane quello del setpoint impostato + il valore di spegnimento.
Esempio. Set = 80°C, mandata = 40°C, ritorno = 25°C; se il delta mandata/ritorno = 20°C, allora il set viene limitato a 25°C+20°C = 45°C; all’aumentare della
temperatura di ritorno, viene aumentato il setpoint di temperatura. Il valore di spegnimento rimane a 80+delta_spegnimento = 84°C.
Valvola intercettazione combustibile
Il controllo del generatore ALU PRO power consente di pilotare una valvola d’intercettazione combustibile esterna. L’attivazione della funzione avviene tramite il parametro P613. Quando tutti i moduli sono spenti, se P613 = 1 la valvola di intercettazione del combustibile non viene
alimentata mentre se P613 = 0 la valvola è sempre alimentata.
FUNZIONI DI PROTEZIONE
1 Temperatura Limite generatore
Se la temperatura di mandata del generatore raggiunge il valore limite espresso al parametro P515 vengono spenti tutti i moduli e viene
accesa la pompa impianto, se precedentemente la richiesta calore proveniva dal circuito di riscaldamento o la pompa sanitaria, se la
richiesta di calore proveniva dal circuito sanitario. La post-circolazione rimane fino a quando la temperatura di mandata non scende 5°C
al di sotto del valore espresso dal parametro P515.
2 Temperatura di sicurezza
Se la temperatura di mandata raggiunge il valore di sicurezza espresso al parametro P518, il generatore va in blocco non-volatile. Tutti i
moduli vengono spenti e non si ha smaltimento calore.
3 Temperatura fumi
Se la temperatura dei fumi supera il valore impostato al parametro P593 tutti i moduli accesi si portano alla potenza espressa al parametro
P612.
Se dopo questa azione la temperatura fumi torna sotto al parametro P593-5°C i moduli tornano al funzionamento normale (il regolatore
riparte dalla potenza espressa al parametro P612).
Se la temperatura dei fumi supera il valore impostato al parametro P592 tutti i moduli si spengono e si ha anomalia temporanea. Quando
si ha l’anomalia, viene attivata una post-ventilazione di 10 minuti (da parte di tutti i moduli attivi). Se dopo questa azione la temperatura
dei fumi scende di 5°C al di sotto alla soglia espressa dal parametro P592 la cascata riprende a funzionare normalmente.
4 Controllo temperatura di mandata e ritorno
Se la temperatura dell’acqua di ritorno supera la temperatura di mandata avviene una segnalazione di errore temporaneo; i moduli
vengono spenti e le pompe continuano a funzionare.
Se la temperatura di ritorno non scende sotto la temperatura di mandata entro 10 minuti, si ha blocco non-volatile e le pompe vengono
spente.
5 Antibloccaggio circolatori
Se la pompa impianto non funziona per 24h, viene attivata per 10s (antibloccaggio pompa impianto).
Se la pompa sanitario non funziona per 24h, viene attivata per 10s (antibloccaggio pompa sanitario).
6 Protezione antigelo del modulo
Quando la temperatura di mandata scende al di sotto della temperatura di attivazione antigelo espressa al parametro P511 viene attivata
una richiesta di calore a tutti i moduli finché la temperatura oltrepassa la temperatura di disattivazione antigelo impostata al parametro
P512. La funzione è sempre attiva.
7 Protezione antigelo impianto
La protezione antigelo dell’impianto è attiva se il parametro P556 è impostato a 1 ed è presente la sonda di temperatura esterna. La logica
di controllo è la seguente:
- Se la temperatura esterna è compresa tra -5°C e 1,5°C, la pompa impianto viene accesa per 10 minuti ogni 6 ore;
- Se la temperatura esterna è minore di -5°C, la pompa di impianto rimane accesa in modo continuo.
13
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
COLLEGAMENTI ELETTRICI
I gruppi termici a condensazione Alu Pro Power escono di fabbrica completamente cablati.
Restano da eseguire solo i collegamenti all’alimentazione elettrica, al termostato ambiente ed alla sonda esterna.
Per il collegamento di eventuali altri dispositivi (accessori) fare
riferimento allo schema di pagina seguente.
Per accedere alla morsettiera del quadro di comando:
- Ruotare il pannellino (1), svitare le due viti (2) e rimuovere il
coperchio (3).
- Effettuare i collegamenti indicati nello schema di pagina
seguente.
2
1
Fare riferimento allo schema sotto riportato relativamente al
percorso che i cavi devono seguire per giungere dall’esterno
dell’apparecchio al cruscotto del quadro di comando.
b Predisporre un collegamento adeguato al grado di protezione
elettrica del locale di installazione.
3
Passaggio
attraverso
passacavo
5
12
Posizionamento su
canalina in lamiera
Pompa Impianto
Pompa Bollitore
Valvola
intercettazione
combustibile
Pompa Impianto
Pompa Bollitore
Valvola gas
N
L1
N
L1
N
L1
Passaggio
attraverso i
pressacavi posti
sul quadro
Sonda bollitore
Sonda esterna
Ingresso 0-10V
uscita 0-10V
Contatto
allarme
Stringere
adeguatamente
i pressacavi
Termostato ambiente
Open-Term
Contatto Allarme
NA
Passaggio
attraverso il
foro predisposto
sul
pannello frontale
C
Alimentazione elettrica
Termostato
ambiente Open-Term
Sonda bollitore
Sonda esterna
Ingresso 0-10V
Uscita 0-10V per pompa impianto
TA TA
SB
SE 0-10V
in
Completati i collegamenti richiudere il quadro di comando operando in maniera inversa a quanto descritto.
In caso di presenza di bollitore la sonda bollitore deve essere
posizionata seguendo le istruzioni riportate nel bollitore stesso.
Per il collegamento dei kit aggiuntivi riportarsi alle istruzioni
presenti nei kit stessi.
È obbligatorio:
1 l’impiego di un interruttore magnetotermico onnipolare, sezionatore di linea, conforme alle Norme CEI-EN (apertura dei
contatti di almeno 3 mm);
2 rispettare il collegamento L1 (Fase) - N (Neutro) - PE (terra).
Mantenere il conduttore di terra più lungo di circa 2 cm rispetto ai conduttori di alimentazione.
3 utilizzare cavi con sezione maggiore o uguale a 1,5 mm2, completi di puntalini capocorda;
4 riferirsi agli schemi elettrici del presente libretto per qualsiasi
intervento di natura elettrica.
5 collegare l’apparecchio ad un efficace impianto di terra.
6 l’impiego di un interruttore differenziale da 30 mA per caldaia.
14
OT
OT
0-10V
out
Alimentazione elettrica
L
N PE 6 13
Stringere
adeguatamente
i pressacavi
Utilizzare cavi con
sezione maggiore o
uguale a 1,5 mm2
completi di puntalini
capocorda.
È vietato l’uso dei tubi gas e/o acqua per la messa a terra
dell’apparecchio.
È vietato far passare i cavi di alimentazione e del termostato
ambiente in prossimità di superfici calde (tubi di mandata). Nel
caso sia possibile il contatto con parti aventi temperatura superiore ai 50°C utilizzare un cavo di tipo adeguato.
Il costruttore non é responsabile per eventuali danni causati
dalla mancanza di messa a terra dell’apparecchio e dall’innosservanza di quanto riportato negli schemi elettrici.
Alu Pro Power
COLLEGAMENTO SONDA ESTERNA
Il corretto posizionamento della sonda esterna è fondamentale per il buon funzionamento del controllo climatico.
La sonda deve essere installata all’esterno dell’edificio da riscaldare, a circa 2/3 dell’altezza della facciata a Nord o Nord-Ovest e distante da
canne fumarie, porte, finestre ed aree assolate.
Fissaggio al muro della sonda esterna
- Svitare il coperchio della scatola di protezione della sonda ruotandolo in senso antiorario per accedere alla morsettiera ed ai fori di fissaggio
- Tracciare i punti di fissaggio utilizzando la scatola di contenimento come dima
- Togliere la scatola ed eseguire la foratura per tasselli ad espansione da 5x25
- Fissare la scatola al muro utilizzando i due tasselli forniti a corredo
- Introdurre un cavo bipolare (con sezione da 0,5 a 1mm2, non fornito a corredo) per il
collegamento della sonda ai morsetti 20 e 21 (vedere schema a pag. precedente)
- Collegare alla morsettiera i due fili del cavo senza necessità di identificare le polarità
- Avvitare a fondo il dado del pressacavo e richiudere il coperchio della scatola di
protezione.
La sonda va posta in un tratto di muro liscio; in caso di mattoni a vista o di parete irregolare, va
prevista un’area di contatto liscia.
Il cavo di collegamento tra sonda esterna e quadro di comando non deve avere giunte; nel caso
fossero necessarie, devono essere stagnate e adeguatamente protette. È consigliato l’utilizzo di
un cavo schermato.
Eventuali canalizzazioni del cavo di collegamento devono essere separate da cavi in tensione
(230Vac).
TABELLA DI CORRISPONDENZA
T (°C)
-50
-45
-40
-35
-30
-25
-20
R (Ÿ)
43907
31840
23374
17359
13034
9889
7578
T (°C)
-15
-10
-5
0
5
10
15
R (Ÿ)
5861
4574
3600
2857
2284
1840
1492
T (°C)
20
25
30
35
40
45
50
R (Ÿ)
1218
1000
826.8
687.5
574.7
482.8
407.4
T (°C)
55
60
65
70
75
R (Ÿ)
345.3
293.8
250.8
214.9
184.8
Temperatura rilevata (°C)
Valore resistivo della sonda esterna (Ÿ).
L’ACQUA NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Premessa
Il trattamento dell’acqua impianto è una condizione necessaria per il buon funzionamento e la garanzia di durata nel tempo del generatore
di calore e di tutti i componenti dell’impianto.
Fanghi, calcare e contaminanti presenti nell’acqua possono portare ad un danneggiamento irreversibile del generatore di calore, anche in
tempi brevi e indipendentemente dal livello qualitativo dei materiali impiegati.
Contrariamente a quello che spesso avviene - dove il trattamento è riservato solo ai vecchi impianti con elevata presenza di calcare, residui e
fanghi - il trattamento acqua è condizione necessaria non solo in fase di intervento su impianti esistenti, ma anche nelle nuove installazioni,
al fine di preservare la vita dei componenti e di massimizzarne l’efficienza.
A tal proposito, per approfondimenti tecnici, si rimanda alla sezione seguente, dove potrete trovare l’analisi pubblicata da ANICA (Associazione
Nazionale Industrie Caldaie Acciaio) sull’argomento, e al capitolo “Trattamento acqua impianto”, in appendice, che riporta un estratto della
norma UNI 8065 “Trattamento dell’acqua degli impianti termici ad uso civile”.
Per informazioni aggiuntive sul tipo e sull’uso degli additivi rivolgersi al Servizio Tecnico di Assistenza.
Nei casi in cui non sia possibile operare un corretto trattamento dell’acqua dell’impianto, in presenza di un caricamento automatico dell’acqua non controllato, in mancanza di barriere che impediscano l’ossigenazione dell’acqua e in presenza di impianti a vaso aperto è necessario separare idraulicamente il generatore dall’impianto, attraverso l’utilizzo di un opportuno scambiatore di calore.
L’acqua negli impianti di riscaldamento. Indicazioni per progettazione, installazione e gestione degli impianti termici.
1. CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE
Valori prescritti ed indicazioni della norma di riferimento UNI-CTI 8065 “Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile” (edizione
giugno 1989).
La norma UNI-CT 8065 considera che le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua siano analoghe a quelle di un’acqua potabile.
Stabilisce, in tutti gli impianti, un condizionamento chimico dell’acqua per la protezione dei componenti dell’impianto e la filtrazione
dell’acqua in ingresso per evitare l’introduzione di solidi sospesi, possibili veicoli di corrosione e depositi fangosi.
15
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
Schema dei trattamenti dell’acqua previsti dalla norma UNI-CTI 8065 in funzione della potenza termica complessiva dell’impianto.
A) Schema di trattamento necessario per impianti:
- con potenza termica <350kW ed acqua di alimentazione
con durezza <35 °fr
- con potenza termica >350kW ed acqua di alimentazione
con durezza <15 °fr
- con potenza <350 kW il filtro è consigliato
addolcitore
- con potenza >350 kW il filtro è obbligatorio
filtro
B) Schema di trattamento necessario per impianti:
- con potenza termica <350kW ed acqua di alimentazione
con durezza >35 °fr
- con potenza termica >350kW ed acqua di alimentazione
con durezza >15 °fr
- con potenza <350 kW il filtro è consigliato
- con potenza >350 kW il filtro è obbligatorio.
filtro
c aldaia
A
trattamento
chimico
c aldaia
Y
B
trattamento
chimico
Parametri chimico-fisici dell’acqua richiesti dalla norma UNI-CT 8065
Parametri
Valore pH*
Durezza totale (CaCO3)
Ferro (Fe)**
Rame (Cu)**
Aspetto
Unità di misura Acqua di riempim.
Acqua del circuito
7÷8
°fr
<15
mg/kg
<0,5
mg/kg
<0,1
limpida possibilmente limpida
* il limite massimo di 8 vale in presenza di radiatori ad elementi di alluminio o leghe leggere
** valori più elevati sono un segnale di fenomeni corrosivi
Identificazione dei trattamenti dell’acqua indicati nella norma UNI CTI 8065.
L’addolcitore è classificato del tipo a resine a scambio ionico.
Il filtro può essere con materiale filtrante lavabile o con elemento filtrante a perdere.
L’idoneo trattamento chimico consiste nell’aggiunta di prodotti chimici (condizionanti) nell’acqua per:
- Stabilizzare la durezza;
- Disperdere depositi incoerenti inorg. e organici;
- Deossigenare l’acqua e passivare le superfici;
- Correggere l’alcalinità ed il pH;
- Formare un film protettivo sulle superfici;
- Controllare le crescite biologiche;
- Proteggere dal gelo.
I prodotti chimici usati per i trattamenti devono essere compatibili con le vigenti leggi sull’inquinamento delle acque. La norma UNI-CTI
8065, se correttamente applicata ad un impianto termico, è garanzia di sicurezza di funzionamento, ma tutto può essere vanificato da errori
impiantistici o gestionali dell’impianto, tra cui gli eccessivi rabbocchi ed il circolo dell’acqua nei vasi di espansione aperti.
In molti casi la norma viene disattesa; in particolare, negli impianti già esistenti, non si pone l’attenzione alle caratteristiche dell’acqua ed
alla necessità di adottare i relativi provvedimenti.
2. GLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
FENOMENI DI CORROSIONI E INCROSTAZIONI, POSSIBILI CAUSE.
Fino a qualche ventennio fa, il riscaldamento domestico era abbastanza limitato e realizzato con sistemi oggi superatissimi, per cui il
problema dell’acqua era scarsamente sentito.
La crisi energetica, l’uso generalizzato di impianti termici e la relativa normazione hanno stimolato i progettisti, i costruttori di caldaie e gli
impiantisti ad ottenere con materiali più sofisticati e soluzioni più ingegnose (però spesso più delicate), impianti ad elevato rendimento termico, trascurando però l’elemento “acqua” per cui i miglioramenti in termini di rendimento ottenuti, molto spesso venivano vanificati dalla
presenza di incrostazioni e corrosioni.
Negli impianti di riscaldamento, si possono riscontrare:
- rotture per surriscaldamento delle superfici riscaldate dovute all’isolamento termico provocato da depositi di calcare lato acqua.
- corrosioni da ossigeno
- corrosioni da sottodeposito
- corrosioni da correnti vacanti (molto rare)
- corrosioni acide diffuse e localizzate (dovute all’aggressività dell’acqua con pH < 7).
2.1 DEPOSITI DI CALCARE
La formazione di calcare avviene perché i bicarbonati di calcio e magnesio , disciolti nell’acqua a temperatura ambiente, subiscono una
trasformazione chimica quando l’acqua viene riscaldata.
Il bicarbonato di calcio si trasforma in carbonato di calcio, acqua e anidride carbonica, mentre il bicarbonato di magnesio si trasforma in
idrato di magnesio e anidride carbonica.
Bicarbonato di calcio Ca(HCO3)2 ----aumento di temperatura----> CaCO3 + H2O + CO2
Bicarbonato di magnesio Mg(HCO3)2 ----aumento di temperatura----> Mg(OH)2 + 2CO2
16
Alu Pro Power
Il carbonato di calcio e l’idrato di magnesio precipitano formando depositi insolubili aderenti e compatti (calcare), con un elevatissimo
potere isolante termico: il coefficiente di scambio termico di uno strato di calcare di 3 mm è pari a quello di una lamiera di acciaio dello
spessore di 250 mm! È stato calcolato che un’incrostazione generalizzata di calcare di 2 mm, provoca un aumento del consumo del 25%! Le
reazioni che producono la formazione di depositi calcarei accelerano all’aumentare della temperatura: normalmente la grande maggioranza
delle acque del nostro Paese, particolarmente ricche in sali di calcio e magnesio (quindi “dure”), riescono a produrre incrostazioni calcaree
già sopra i 40°C di temperatura. Il deposito di calcare nella caldaia avviene prevalentemente nelle zone più calde e sottoposte a un riscaldamento intenso: per questo è molto frequente trovare incrostazioni localizzate solo in determinati punti, in zone ad elevato carico termico.
Un velo di calcare dello spessore di 1 centesimo di millimetro, inizia a diminuire il raffreddamento della lamiera sottostante.
Un ulteriore aumento dello spessore del calcare provoca il surriscaldamento delle parti metalliche e la loro rottura per stress termico. I bicarbonati di calcio e magnesio contenuti nel volume d’acqua di primo riempimento non sono quasi mai sufficienti a produrre una quantità di
calcare sufficiente a pregiudicare l’integrità della caldaia: sono i continui reintegri d’acqua a provocare l’incrostazione che porta alla rottura.
2.2 CORROSIONE DA SOTTODEPOSITO
La corrosione da sottodeposito è un fenomeno elettrochimico, dovuto alla presenza di corpi estranei all’interno della massa d’acqua (sabbia,
ruggine, ecc.). Queste sostanze solide si depositano generalmente sul fondo della caldaia (fanghi).
In questo punto si può innescare una reazione chimica di micro corrosione a causa della differenza di potenziale elettrochimico che si viene
a creare tra il materiale (acciaio) a contatto con l’impurità e quello circostante.
2.3 CORROSIONE DA CORRENTI VAGANTI
La corrosione da correnti vaganti è oggi molto rara, può manifestarsi a causa di potenziali elettrici diversi tra l’acqua di caldaia e la massa
metallica della caldaia o della tubazione per effetto catodo/ anodo.
È opportuno quindi collegare a una buona massa terra i vari componenti metallici anche se è noto che queste corrosioni si manifestano
con passaggio di corrente elettrica continua oggi ormai non più utilizzata. Il fenomeno lascia tracce inconfondibili e cioè piccoli fori conici
regolari.
2.4 CORROSIONI ACIDE DIFFUSE E LOCALIZZATE
Sono meno evidenti degli altri tipi di corrosione, ma potenzialmente altrettanto pericolose perché interessano tutto l’impianto di riscaldamento e non solo la caldaia.
Sono dovute principalmente all’acidità dell’acqua (pH <7) causata:
- dall’addolcimento non corretto dell’acqua e dalla presenza di anidride carbonica (che abbassa il valore pH). L’anidride carbonica si libera
più facilmente nell’acqua addolcita e si crea anche nel processo di formazione di calcare.
La corrosione è diffusa ed intacca più o meno in maniera uniforme tutto l’impianto;
- da un lavaggio acido mal condotto (per es. senza passivante).
In questo caso potrebbero manifestarsi corrosioni perforanti localizzate dovute alla mancata asportazione dell’acido in qualche punto
dell’impianto.
La presenza del processo corrosivo è facilmente rilevabile con un’analisi chimica dell’acqua: un contenuto anche minimo di ferro nell’acqua
del circuito è indice che la corrosione è in atto.
Le indicazioni tecniche di questa sezione sono espressamente dedicate agli impianti di riscaldamento civili ed industriali ad acqua calda con
temperature di esercizio fino a 100 °C.
In questi impianti (a differenza dagli impianti a vapore ed acqua surriscaldata) vengono sovente sottovalutati potenziali disfunzioni e danni
provocati dalla mancanza di opportuni trattamenti dell’acqua e da errori impiantistici.
Purtroppo il risultato è quasi sempre il danneggiamento della caldaia e dell’intero impianto.
La legge 46/90, relativamente al trattamento delle acque ad uso potabile, prescrive all’art.7 che gli impianti di riscaldamento e di produzione
di acqua calda sanitaria, devono essere realizzati secondo le normme UNI e CEI di riferimento (UNI 8065). In fase di progetto, in funzione delle
caratteristiche dell’acqua greggia, si devono prevedere gli impianti di trattamento necessari per portarla alle caratteristiche previste dalla
norma.
Il gestore dell’impianto deve mantenerla entro le caratteristiche previste con i necessari controlli e gli interventi conseguenti.
3. I NUOVI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
ERRORI DA EVITARE E PRECAUZIONI.
Da quanto evidenziato risulta quindi importante evitare due fattori che possono portare ai fenomeni citati e cioè il contatto tra l’aria e
l’acqua dell’impianto e il reintegro periodico di nuova acqua.
Per eliminare il contatto tra aria ed acqua (ed evitare l’ossigenazione quindi di quest’ultima), è necessario che:
- il sistema di espansione sia a vaso chiuso, correttamente dimensionato e con la giusta pressione di precarica (da verificare periodicamente);
- l’impianto sia sempre ad una pressione maggiore di quella atmosferica in qualsiasi punto (compreso il lato aspirazione della pompa) ed in
qualsiasi condizione di esercizio (in un impianto, tutte le tenute e le giunzioni idrauliche sono progettate per resistere alla pressione verso
l’esterno, ma non alla depressione);
- l’impianto non sia stato realizzato con materiali permeabili ai gas (per esempio tubi in plastica per impianti a pavimento senza barriera
antiossigeno).
L’acqua di riempimento e l’eventuale acqua di rabbocco dell’impianto dev’essere sempre filtrata (filtri con rete sintetica o metallica con
capacità filtrante non inferiore ai 50 micron) per evitare depositi che possono innescare il fenomeno di corrosione da sottodeposito.
Le fuoriuscite e relativi reintegri d’acqua possono essere causati, oltre che da una perdita nell’impianto, anche dall’errato dimensionamento
del vaso di espansione e dalla pressione di precarica iniziale (la valvola di sicurezza apre in continuazione perché la pressione nell’impianto
aumenta per effetto espansione oltre il limite di taratura della stessa).
17
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
Un impianto di riscaldamento, una volta riempito e disaerato, non dovrebbe subire più reintegri.
In caso contrario è evidente che siamo in presenza di disfunzioni riconducibili a quanto descritto in precedenza.
Eventuali necessari rabbocchi vanno monitorati (contatore), condotti e registrati sul libretto di centrale e non affidarsi, per esempio, alla
“rassicurante” presenza dell’addolcitore abbinato a un sistema di carico automatico.
Reintegrare continuamente anche acqua addolcita a 15 °fr su un impianto, provocherà comunque in breve tempo depositi/incrostazioni di
calcare sulle membrature della caldaia, in particolare nelle zone più calde.
La prima messa in funzione di un impianto deve avvenire lentamente e lo stesso dev’essere portato alla massima temperatura di esercizio
per facilitare la disaerazione (una temperatura troppo bassa impedisce la fuoriuscita dei gas).
Nel caso siano presenti più caldaie, devono essere tutte in funzione contemporaneamente per distribuire in maniera uniforme il limitato
deposito iniziale di calcare.
4. LA RIQUALIFICAZIONE DI VECCHI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
ERRORI DA EVITARE E AVVERTENZE.
La riqualificazione di una centrale termica ad uso riscaldamento e precisamente la sostituzione della vecchia caldaia, avviene sovente senza
che vi sia la possibilità di modificare l’impianto esistente.
Altresì non porre la giusta attenzione al problema, mette a rischio in brevissimo tempo l’integrità della nuova caldaia.
Un impianto vecchio ha accumulato negli anni di funzionamento uno strato di protezione di colore nero formato in gran parte da magnetite
(Fe3O4 dovuta alla parziale ossidazione del ferro) che ha un buon potere protettivo contro la corrosione.
Risulta conseguente che un’eventuale installazione nel circuito di nuovi elementi con superfici metalliche pulite, come ad esempio la caldaia, diventeranno l’anodo sacrificale di tutto l’impianto di riscaldamento. Nei casi in cui le perdite sull’impianto non possano essere
riparate e quindi i rabbocchi si rendano indispensabili, è opportuno affrontare il problema con molta attenzione in particolare nella scelta
dell’impianto trattamento acqua che dovrà essere simile a quello utilizzato negli impianti a vapore per decalcificare completamente l’acqua
(durezza < 0,5°fr) mantenendo un pH non aggressivo.
Sarà necessario inoltre il dosaggio di prodotti filmanti deossidanti ed una filtrazione fisica per l’eliminazione delle impurità in ingresso.
La messa in funzione dev’essere eseguita come specificato in precedenza.
Proponiamo di seguito di tenere in considerazione alcuni aspetti importanti che possono aiutare le operazioni di riqualificazione e garantire
nel tempo il corretto funzionamento della caldaia.
- In presenza di un impianto con vaso aperto, si deve sempre valutare la possibilità di trasformarlo in un sistema a vaso chiuso. Oggi è tecnicamente possibile fare questa modifica all’impianto mantenendo pressoché invariata la pressione idraulica. Tale soluzione consente di
risolvere i molti problemi derivanti dal contatto dell’acqua di impianto con l’aria (corrosioni, ecc) e di evitare il condizionamento dell’acqua
con prodotti deossidanti che dovrebbero, nel sistema a vaso aperto, essere dosati periodicamente.
- In caso di impianti molto estesi ed impianti a pannelli radianti con tubo in plastica senza barriera antiossigeno, è necessario separare il
circuito di caldaia interponendo uno scambiatore di calore realizzato in materiale resistente alla corrosione. In questa maniera si riesce a
proteggere il circuito di caldaia anche in vecchi impianti non risanabili.
5. ELIMINAZIONE DELL’ARIA E DEI GAS NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO.
Altro aspetto per altro sovente trascurato anche in fase di progettazione degli impianti di riscaldamento è la formazione di aria e gas e loro
eliminazione.
Si ritiene che, dopo il primo riempimento dell’impianto, non occorrano ulteriori successivi sfiati.
Ne consegue che l’impianto viene spesso realizzato senza opportuni punti di sfiato, oppure che gli stessi siano realizzati in modo scorretto.
Spesso sono impiegati sfiati automatici troppo piccoli, che si bloccano dopo il primo riempimento semplicemente perché il raccordo di
connessione dello stesso alla tubazione è di sezione troppo piccola, sufficiente solo a far passare bolle d’aria o gas di piccole dimensioni.
Va ricordato che la presenza di aria e gas nel circuito oltre alle problematiche di corrosione di cui sopra, contribuisce alla diminuzione della
resa termica, causa un cattivo funzionamento delle pompe e provoca rumori e vibrazioni nel circuito. Durante il funzionamento, nell’impianto di riscaldamento si sviluppano bolle di aria e gas all’interno del circuito, specialmente se non vengono osservate le indicazioni sopra
descritte, in particolare:
- con l’aumentare della temperatura per effetto della diminuzione della solubilità dell’ossigeno nell’acqua, questo si libera formando delle
bolle d’aria;
- la precipitazione dei carbonati di calcio e magnesio (calcare) sviluppa CO2 (anidride carbonica);
- il processo di ossidazione del metallo provoca una reazione chimica per cui viene liberato idrogeno.
È importante e indispensabile eliminare questi gas nascenti, realizzando l’impianto in modo che le operazioni di sfiato vengano agevolate e
quindi fatte correttamente, velocemente e in modo radicale.
Una soluzione è quella di installare un polmone di raccolta gas nella parte alta, con uno sfiato manuale di opportune dimensioni.
In questo caso risulta inutile un sistema di sfiato automatico (jolli) in quanto il polmone si riempirebbe d’acqua vanificando la sua funzione.
CONCLUSIONI
L’esperienza conferma che una sottovalutazione delle problematiche qui esposte può avere conseguenze anche gravi, con danni ai generatori di calore ed agli altri componenti dell’impianto di riscaldamento.
In questi casi le cause vengono spesso addebitate alla caldaia, imputata di “produrre aria”, di “incrostarsi per scarsa circolazione”, di “forarsi
perché le lamiere sono scadenti” ecc., mentre per caldaie costruite secondo la regola dell’arte, le vere cause sono altre.
Non dimentichiamo che un corretto trattamento dell’acqua ed una corretta progettazione dell’impianto termico non sono solo garanzia di
sicurezza, ma comporta anche notevoli vantaggi economici, in termini di manutenzione e resa termica globale.
Ricordiamo, infine, che i guasti subiti dalla caldaia, causati da incrostazioni e corrosioni, non sono coperti da garanzia.
18
Alu Pro Power
EVACUAZIONE DELLA CONDENSA
Lo scarico delle condense deve essere:
- realizzato in modo tale da impedire la fuoriuscita dei prodotti gassosi della combustione in ambiente o in fogna (sifonatura)
- dimensionato e realizzato in modo da consentire il corretto deflusso degli scarichi liquidi prevenendo eventuali perdite
- installato in modo tale da evitare il congelamento del liquido in esso contenuto nelle condizioni di funzionamento previste
- miscelato ad esempio con reflui domestici (scarichi lavatrici, lavastoviglie etc.) per lo più a pH basico in modo da formare una soluzione
tampone per poterla poi immettere nelle fognature.
È sconsigliato scaricare la condensa attraverso i pluviali delle grondaie, visto il rischio di ghiaccio e la degradazione dei ateriali normalmente
utilizzati per la realizzazione dei pluviali stessi.
Il raccordo allo scarico dovrà essere visibile.
Il sifone viene fornito a corredo dell’apparecchio e deve essere
montato in fase di installazione.
Prevedere uno zoccolo alto almeno 150 mm da posizionare sotto
la caldaia. Assicurarsi che tale zoccolo sia dimensionato in proporzione alla superficie di appoggio dell’apparecchio (che fuoriesca di almeno 50 mm su ogni lato).
Mantenere l’angolo di inclinazione “i” sempre maggiore di 3° ed
il diametro del tubo di scarico della condensa sempre maggiore
a quello del
raccordo presente sul gruppo termico.
Le connessioni verso la rete fognaria devono essere eseguite nel
rispetto della legislazione vigente e di eventuali regolamentazioni locali.
Riempire d’acqua il sifone prima dell’accensione della caldaia
evitando l’immissione in ambiente di prodotti di combustione
durante i primi minuti d’accensione della caldaia.
È consigliato far confluire sullo stesso condotto di scarico sia i
prodotti derivanti dallo scarico condensa caldaia sia la condensa derivante dal camino.
Il basamento della caldaia deve risultare orizzontale e piano
nella zona del telaio d’appoggio onde evitare difficoltà nell’evacuazione della condensa.
Eventuali dispositivi di neutralizzazione della condensa potranno essere collegati dopo il sifone. Per il calcolo della durata della
carica di neutralizzazione deve essere valutato lo stato di consumo del neutralizzatore dopo un anno di funzionamento.
Sulla base di tale informazione si potrà estrapolare la durata totale della carica.
È consigliato prevedere un sifone anche sullo scarico della condensa proveniente dal camino.
i • 3°
ALU PRO power
allo SCARICO
CONDENSE
ZOCCOLO (H min = 150 mm)
uscita fumi
CALDAIA
condensa caldaia
condensa camino
allo scarico
o eventuale
neutralizzazione
della condensa
scarico
NEUTRALIZZATORE DI CONDENSA
B
N2
UNITÀ DI NEUTRALIZZAZIONE TIPO N2
L’unità di neutralizzazione TIPO N2 è stata concepita per gli impianti dotati di pozzetto di scarico condensa della centrale termica posto più in basso dello scarico condensa della caldaia. Questa
unità di neutralizzazione non necessita di collegamenti elettrici.
L’attacco di ingresso (A) dell’unità di neutralizzazione N2 (più basso) deve essere collegato allo scarico della condensa della caldaia
con il tubo flessibile (C) fornito con l’unità. Questo assicura che
non vi siano fuoriuscite di prodotti della combustione attraverso
la tubazione di scarico condensa della caldaia.
L’attacco di uscita (B) dell’unità di neutralizzazione (più alto) deve
essere collegato, con un tubo flessibile (non fornito), al pozzetto
di scarico condensa della centrale termica.
A
C
Tipo
Il pozzetto di scarico condensa della centrale termica deve essere
più basso dell’attacco (B) dell’unità di neutralizzazione.
N2
Q.tà granulato
kg
25
Dimensioni
mm
400x300x220
Ø raccordi
1”
19
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
Qualora sia necessario neutralizzare la condensa prodotta nel camino, è consigliato collegare gli scarichi condensa della caldaia e
del camino con un raccordo a “T” e quindi portarli all’ingresso del
neutralizzatore N2.
Serrare, in maniera adeguata, le fascette stringitubo.
UNITÀ DI NEUTRALIZZAZIONE TIPO HN2 (CON POMPA)
L’unità di neutralizzazione TIPO HN2 è stata concepita per gli impianti dotati di pozzetto di scarico condensa della centrale termica
posto più in alto dello scarico condensa della caldaia.
Il battente massimo che la pompa può vincere è 3 metri. La pompa
è comandata da un contatto elettrico di livello di cui è dotata l’unità di neutralizzazione HN2.
Questa unità di neutralizzazione necessita di collegamenti elettrici
per i quali riferirsi alle istruzioni specifiche fornite con l’apparecchio. Il grado di sicurezza elettrica è IP44.
B
HN2
Le tubazioni di collegamento utilizzate devono essere le più corte
e rettilinee possibili. Le curve e le piegature favoriscono l’ostruzione delle tubazioni che impedisce la corretta evacuazione della
condensa
A
C
Tipo
HN2
Potenza elettrica
assorbita (W)
50
Alimentazione
(V-Hz)
230-50
Portata condensa
(l/m) (*)
12
(*) con battente = 3m
L’attacco di ingresso (A) dell’unità di neutralizzazione HN2 (più basso) deve essere collegato allo scarico della condensa della caldaia
con il tubo flessibile (C) fornito con l’unità. Questo assicura che non
vi siano fuoriuscite di prodotti della combustione attraverso la tubazione di scarico condensa della caldaia.
L’attacco di uscita (B) dell’unità di neutralizzazione (più alto) deve
essere collegato, con un tubo flessibile (non fornito), al pozzetto di
scarico condensa della centrale termica.
IMPORTANTE
ll pozzetto di scarico condensa della centrale termica non deve
trovarsi ad una altezza maggiore di 1,5 m rispetto all’unità di neutralizzazione.
Le tubazioni di collegamento utilizzate devono essere le più corte
e rettilinee possibili. Le curve e le piegature favoriscono l’ostruzione delle tubazioni che impedisce la corretta evacuazione della
condensa.
È consigliato inoltre fissare le tubazioni al pavimento e proteggerle.
MANUTENZIONE
La manutenzione del dispositivo di neutralizzazione dovrebbe avvenire ad intervalli regolari e secondo necessità (minimo però una
volta all’anno). La necessità dipende dalle caratteristiche dell’impianto; a questo riguardo, è necessario controllare il livello di riempimento dei granuli dolomitici. Il livello di riempimento minimo
è pari a 15 cm partendo dal bordo superiore della scatola. Il primo
riempimento del prodotto di neutralizzazione è sufficiente almeno
per una stagione di riscaldamento in corrispondenza ad una formazione massima di condensa.
Si può effettuare un semplice controllo del funzionamento usando
le cartine indicatrici del pH normalmente in commercio,
reperibili presso qualsiasi farmacia o negozio di sostanze chimiche.
La condensa che fuoriesce deve avere un
valore pH compreso tra 6,5 e 9. Se, nel corso della manutenzione, si
notano incrostazioni sulla superficie del dispositivo
di neutralizzazione, raccomandiamo di sostituire tutto il granulato.
20
Dimensioni
(mm)
400x300x220
Q.tà granulato
(kg)
25
Ø
raccordi
1”
Alu Pro Power
ACCESSORI
Kit anello primario da interno (accessorio)
Il kit anello primario da interno è composto da:
- raccordi mandata e ritorno completi di isolamento e flange
- raccordi ISPESL predisposti per le sicurezze
- circolatore elettronico RMDE 40-80 fino a 300 kW e
RMDE 65-50 fino a 600 kW
- separatore idraulico isolato da 120 mm
- valvola di sicurezza ISPESL da 5,4 bar (1 valvola per modelli fino
a 580 kW, 2 valvole per modello 600 kW)
- manometro M1-ABS 80 0-10 G 3/8 ISPESL
- termostato di sicurezza immersione ISPESL
- pressostato di sicurezza PRM ISPESL (0402101)
- rubinetto portamanometro ISPESL (403R38)
- riccio ammortizzatore ISPESL (407D38)
- termometro D=63 0-120° con pozzetto 1/2” M x 10 L = 100
- pozzetto di controllo TB G-50 ISPESL (PGUAOTT002)
- guarn. D 14.5X8X2 (3/8”) “FASIT 205”
9$/92/$
/
$ 6,&85(==$
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SH]]LSHUPRGN:
.,7&2//(*$0(172
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50'(ILQRDN:
50'(ILQRDN:
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µSHUPRGHOOL¸
µSHUPRGHOOL¸
µSHUPRGHOOL¸
.,76(3$5$
3 $725(
&,5&2/$ 25(
50'(ILQRDN:
50'(ILQRDN:
%
7
% .,76$1,7$5,2
.,735,0$5,2
È prevista anche la versione senza separatore idraulico per cascate
ed eventuale collegamento con scambiatore a piastre.
Le sicurezze ISPESL vengono fornite a kit separatamente.
fino a 300 kW
mod. 115÷225 raccordi 1” 1/2
mod. 300 raccordi 2”
1651,5
1800,5
525
1371,5
603
393,5
267,1
603
280 (*)
267
375
ALU PRO
POWER
569,5
1057
569,5
919,5
1265,5
ALU PRO
POWER
1265,6
393,5
280 (*)
1057
996,5
414,5
414,5
(*) L’ingombro del separatore idraulico varia a seconda della potenza del generatore: 280 mm fino a 300 kW - 335 mm fino a 600 kW.
21
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
fino a 600 kW
mod. 375 raccordi 2”
mod. 450÷600 raccordi 2” 1/2
Armadio tecnico da esterno (accessorio)
Il kit armadio tecnico da esterno è composto da:
- raccordi mandata e ritorno completi di isolamento e flange
- raccordi ISPESL predisposti per le sicurezze
- circolatore elettronico RMDE 40-80 fino a 300 kW
e RMDE 65-50 fino a 600 kW
- separatore idraulico isolato da 120 mm
- valvola di sicurezza ISPESL da 5,4 bar da 3/4” F
- manometro M1-ABS 80 0-10 G 3/8 ISPESL
- termostato di sicurezza immersione ISPESL
- pressostato di sicurezza PRM ISPESL (0402101)
- rubinetto portamanometro ISPESL (403R38)
- riccio ammortizzatore ISPESL (407D38)
- termometro D=63 0-120° con pozzetto 1/2” M x 10 L = 100
- pozzetto di controllo TB G-50 ISPESL (PGUAOTT002)
- guarn. D 14.5X8X2 (3/8”) “FASIT 205”
- armadio da esterno pretranciato
fino a 300 kW
22
fino a 600 kW
Alu Pro Power
L’armadio tecnico da esterno viene fornito completo di circolatore elettronico di primario.
Il circolatore di secondario viene fornito come kit e completo dei raccordi idraulici.
Le pannellature laterali sono pre-tranciate per permettere il passaggio della linea gas e l’installazione della valvola intercettazione
combustibile(VIC).
Kit circolatore di secondario per armadio tecnico (accessorio)
Il kit comprende il circolatore RMDE 40-80 fino a 300 kW e RDME 65-50 fino a 600 kW completi di raccordi e isolamenti.
fino a 300 kW
fino a 600 kW
Circolatore RMDE
Portata acqua max
Prevalenza max
Pressione max di esercizio
Temperatura min-max di esercizio (acqua)
Alimentazione elettrica tensione
Velocità motore
Potenza elettrica assorbita
Corrente assorbita a 230 V
Avvolgimento trifase
Classe isolamento
Grado di protezione elettrica
Peso
¨pc/¨pv*
¨pc/¨pv*
min-max
min-max
min-max
m3/h
m
bar
°C
V/Hz
giri/min
W
A
V
IP
kg
RMDE 40-80
15/15
9,7/8
10
+20÷130
monofase 230 ± 10%/50
850-2850
30-570
0,45-4,80
230
F (155°C)
42
18
RMDE 65-50
30,4/25,8
8,2/7
10
+20÷130
monofase 230 ± 10%/50
850-2850
70-910
0,70-7,80
230
F (155°C)
42
28
* Modo di funzionamento: c = costante; v = variabile.
23
PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
DN 40
RMDE 40-80
RMDE 40-80
RMDE 65-50
RMDE 65-50
DN 65
24
Alu Pro Power
Armadio tecnico vuoto (accessorio)
È un armadio tecnico vuoto da installare a valle dell’armadio
tecnico pretranciato.
fino a 600 kW
Kit comunicazione (accessorio)
Utilizzando il kit di comunicazione è possibile collegare al generatore anche un quadro RIELLOtech per la gestioni di impianti di
distribuzione.
Il kit di comunicazione è costituito dall’interfaccia OCI 364.03/01
e dal cablaggio che la connette al sequenziatore di cascata
(quadro generatore) e di una staffa di supporto.
L’interfaccia OCI viene installata all’interno del generatore su di
una barra ad omega posizionata sul pannello anteriore.
Kit trasformazione da esterno (accessorio)
La struttura base del telaio di ALU PRO power è costruita con un
profilato integrante un gocciolatoio che impedisce alla pioggia
di penetrare all’interno della pannellatura.
COPERCHIO
TELAIO BASE
GOCCIOLATOIO
Per ottenere il grado di protezione necessario per l’installazione
all’esterno (IPX5D) è sufficiente installare sul codice standard un
kit specifico comprendente solo quattro staffette per la protezione della parte idraulica ed un coperchio per la protezione del
quadro di controllo.
In aggiunta verranno inserite anche delle “minigonne” antiintrusione per proteggere l’accesso alla parte bassa del
generatore.
KIT AGGIUNTIVO
per IPX5D
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PROFESSIONALE
Moduli a condensazione
ALU PRO POWER
DESCRIZIONE COSTRUTTIVA PER CAPITOLATO
Le caldaie in alluminio Alu PRO power sono generatori di calore a condensazione modulari per impianti di riscaldamento e, se abbinati ad un
bollitore, per produzione di acqua calda sanitaria, per installazione all’interno o all’esterno.
Il generatore si basa su una cascata di moduli termici indipendenti da 75 kW focolare, gestiti in sequenza da un comando cascata.
I moduli sono collegati tra loro per mezzo di un collettore di mandata, un collettore di ritorno ed un collettore fumi con scarico condensa
unico.
Il numero di moduli varia da 1 a 8 per potenze variabili da 75 a 600 kW. Questa logica permette di garantire una elevata continuità di servizio
ed un alto grado di modulazione (fino a 40:1 per il modello da 600 kW).
Gli elementi di alluminio a basso contenuto di acqua hanno una elevata superficie di scambio per massimizzare lo scambio termico, l’efficienza energetica, l’equilibrio termico ottenendo elevati rendimenti di condensazione.
Il bruciatore a premiscelazione totale continua, in acciaio inox, permette di ottenere combustioni stabili, silenziose e con basse emissioni
inquinanti (classe NOx). La miscelazione è realizzata tramite un venturi posto a monte del ventilatore.
La regolazione di sequenza viene effettuata con logica climatica, con sonda esterna, e permette di regolare la temperatura di mandata a
seconda della temperatura esterna.
Il generatore Alu PRO power a sua volta può essere gestito in logica cascata in un sistema composto fino a 8 generatori, utilizzando un master
di secondo livello potendo così realizzare centrali termiche fino a 4,8 MW.
Il controllo sequenza a bordo generatore è predisposto per poter gestire un circolatore (primario o impianto in funzione della parametrizzazione) con logica modulante comandato con segnale 0-10V DC.
Il controllo sequenza può comunque essere controllato con un ingresso TA, OT+ o con segnale 0-10V DC.
Sono inoltre disponibili la visualizzazione dei codici di errore sul display e delle connessioni per la diagnostica con PC.
La massima pressione di esercizio è di 6 bar.
DESCRIZIONE COSTRUTTIVA PER CAPITOLATO
Generatore di calore ad acqua calda a condensazione Alu PRO power a basse emissioni inquinanti (classe 5), di tipo B23 costituito da:
- corpi di scambio in alluminio silicio ad elevata superficie di scambio e basso contenuto d’acqua
- collegamento mandata e ritorno con attacchi filettati da 2”
- attacco alimentazione gas da 1”
- grado di protezione elettrica IP 20 versione da interno e IPX5D con accessorio da esterno
- rubinetto di scarico circuito idraulico
- sifone per lo scarico condensa
- sonda NTC per il controllo della temperatura di mandata
- sonda NTC per il controllo temperatura di ritorno
- sonde NTC di sicurezza fumi
- sonda NTC posta sullo scambiatore per il controllo della temperatura di sicurezza.
- quadro di comando con scheda a microprocessore che controlla il generatore, gli ingressi, le uscite, le sicurezze e la gestione allarmi
- interfaccia utente con display
- ogni modulo termico è dotato di camera di combustione con bruciatore modulante a premiscelazione e basse emissioni inquinanti.
Premiscelazione in anticamera di combustione con valvola clapet antireflusso
- ripartizione della potenza sul numero maggiore di moduli possibile ed al carico minimo per l’ottenimento del massimo rendimento.
- ripartizione equilibrata delle ore di lavoro per ciascun modulo al fine di garantirne uno sfruttamento omogeneo.
- accensione elettronica con controllo di fiamma a ionizzazione
- ventilatore a velocità variabile per modulare la quantità di aria necessaria alla combustione in funzioni delle richiesta
- elettrovalvola gas proporzionale
- valvola sfogo aria
- pressostato di sicurezza aria che impedisce anche l’accensione del generatore in caso di occlusione scarico fumi
- prese per l’analisi di combustione
- quadro elettrico generale, dotato di:
- sezionatore generale
- fusibile generale
- morsettiera per alimentazione generale, sonda esterna
- gestione tramite programmazione oraria (vedi RVS) o tramite una regolazione esterna sia a punto fisso sia a temperatura scorrevole,
secondo la curva di riscaldamento impostata
- ingresso 0-10 Vdc lineare per richiesta di calore in potenza o in temperatura
- uscita a relè per segnalazioni a distanza degli allarmi
- uscita analogica 0÷10V per il controllo di un circolatore modulante
- funzione sanitaria con l’inserimento di una sonda bollitore, in parallelo o in precedenza che privilegia la produzione di acqua calda
sanitaria sul riscaldamento
- funzione antigelo attiva sempre in situazione di mancanza di richiesta di calore
- funzione automatica estate/inverno
- sonda NTC per bollitore remoto, che permette la gestione dell’acqua calda sanitaria
26
Alu Pro Power
- basse emissioni inquinanti - classe 5 secondo UNI-EN 297
- conforme alla direttiva 90/396/CEE - marcatura CE
- conforme alla direttiva E.M.C. 2004/108/CE (ex 89/336/CEE) (compatibilità elettromagnetica)
- conforme alla direttiva L.V. 2006/95/CE (ex 73/23/CEE) (bassa tensione)
- conforme alla direttiva 92/42/CEE - 4 stelle (direttiva rendimenti)
MATERIALE A CORREDO
- libretto di istruzioni
- certificato di garanzia dell’apparecchio
- targhetta di identificazione prodotto da applicare alla mantellatura all’atto dell’installazione
- certificato prova idraulica
ACCESSORI
Kit comunicazione (permette la comunicazione tra ALUPROpower e RIELLOtech: include OCI + cablaggio)
Kit primario da interno 115-150-225-300 (include: raccordi, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit primario da interno 349-375 (include: raccordi, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit primario da interno 450-525 (include: raccordi, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit primario da interno 600 (include: raccordi, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit anello primario da interno 115-150-225-300 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit anello primario da interno 349-375 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit anello primario da interno 450-525 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit anello primario da interno 600 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Armadio tecnico da esterno 115-150-225-300 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Armadio tecnico da esterno 349-375 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Armadio tecnico da esterno 450-525 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Armadio tecnico da esterno 600 (include: raccordi, compensatore idraulico, tronchetto ISPESL con sicurezze, circolatore elettronico)
Kit circolatore di secondario per armadio tecnico 115-150-225-300 (include raccordi + circolatore elettronico)
Kit circolatore di secondario per armadio tecnico 349-375-450-525-600 (include raccordi + circolatore elettronico)
Kit collegamento sanitario
Armadio tecnico vuoto (da installare a valle dell’armadio tecnico da esterno)
Kit trasformazione da esterno (rende ALUPROpower installabile all’esterno - IPX5D) 115-150-225
Kit trasformazione da esterno (rende ALUPROpower installabile all’esterno - IPX5D) 300-349-375
Kit trasformazione da esterno (rende ALUPROpower installabile all’esterno - IPX5D) 450-525
Kit trasformazione da esterno (rende ALUPROpower installabile all’esterno - IPX5D) 600
Easy E1 (cronotermostato digitale settimanale)
Kit neutralizzatore N2 (per ALUPROpower 115-150-225-300-349)
Kit neutralizzatore HN2 (per ALUPROpower 115-150-225-300-349)
Kit neutralizzatore N3 (per ALUPROpower 375-450-525-600)
Kit neutralizzatore HN3 (per ALUPROpower 375-450-525-600)
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Poichè l'Azienda è costantemente impegnata nel continuo perfezionamento di tutta la sua produzione,
le caratteristiche estetiche e dimensionali, i dati tecnici, gli equipaggiamenti e gli accessori, possono
essere soggetti a variazione.

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